In tre anni tagliati 47mila non docenti: a rischio vigilanza e gestione istituti

Anief lancia l’allarme nel corso di un seminario nazionale svolto a Roma: anziché aumentare gli organici delle scuole, diventate autonome, gli ultimi governi hanno ridotto di un quinto il contingente nazionale degli Ata. E non è finita: con la nuova spending review a rischio altri 10mila posti. Mentre le assunzioni in ruolo procedono con il contagocce.

I tagli al personale della scuola si sono abbattuti anche su collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici: a seguito della cancellazione spropositata di migliaia di istituti autonomi, solo negli ultimi tre anni sono stati cancellati 44.500 Ata. Cui vanno aggiunti 2.395 direttori dei servizi generali e amministrativi. In tutto 47mila posti in meno, che corrispondono ad un quinto del totale dei non docenti.

Il dato è stato reso noto nel corso di un seminario Anief su pianeta Ata e scuola autonoma, svolto questa mattina a Roma presso l’hotel H10: la riduzione di organico ha ridotto a 205mila gli Ata complessivi della scuola italiana, rispetto ai 252.000 effettivi dell’anno scolastico 2007/08. Invece di incrementare il loro numero, a seguito dell’introduzione dell’autonomia scolastica, che ha prodotto forti sgravi per le amministrazioni periferiche del Miur e degli ex provveditorati agli studi, per meri motivi di risparmio finanziario nazionale si è deciso di cancellare un Ata su cinque.

“È sempre più evidente – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – che questa spregiudicata opera di dimensionamento voluta dagli ultimi governi sta mettendo a serio rischio il funzionamento delle scuole: tagliare in un solo triennio il 20% del personale a supporto della didattica compromette inevitabilmente tasselli fondamentali per il nostro sistema di istruzione, come la vigilanza negli istituti e le pratiche riguardati studenti, famiglie e personale”.

Purtroppo non è finita: secondo le ultime indiscrezioni sulla nuova spending review, il Governo sarebbe in procinto di eliminare altri 800 istituti. In tal caso, considerando almeno una decina di Ata per ogni scuola, più altrettanti Dsga, vi sarebbero altri 10mila tra collaboratori, amministrativi e tecnici che verrebbero meno. “Uno dei punti centrali per risparmiare sulla spesa pubblica – commenta ancora Pacifico – dovrebbe anche stavolta andare incostituzionalmente a ridurre il numero di istituti e plessi scolastici. Dimenticando che ha però già messo in ginocchio l'erogazione del servizio, visto che oggi una scuola, quindi un solo dirigente scolastico, in media coordina a distanza altre quattro scuole”.

Durante il seminario è anche emerso che sono davvero poche le nuove immissioni in ruolo previste nel triennio 2013-2015 attraverso la Legge 128/13: appena 13.400 tra amministrativi, tecnici ed ausiliari. A tal proposito i delegati Anief hanno messo in luce che tra i posti già vacanti, al netto dei futuri pensionamenti, ve ne sono quasi altrettanti ancora disponibili: ben 12.773, considerando 2.692 assistenti amministrativi, 1.032 assistenti tecnici, 8.172 collaboratori scolastici, 126 cuochi, 104 collaboratori scolastici tecnici, 111 guardarobieri, 36 infermieri.

Il giovane sindacato autonomo ha, infine, preso posizione contro l'illegittimità dell'invarianza finanziaria che lascia allo stipendio iniziale i neo-assunti, nonostante i tanti anni di precariato alle spalle: “secondo la Comunità europea – conclude Pacifico – questi precari dovevano già percepire gli scatti biennali di anzianità, che quindi non possono essere negati solo perché queste unità di personale sono state assunte in ruolo”.