Prende il via in settimana, nella V Commissione Bilancio della Camera, l’esame del decreto Sostegni-bis: tra le tante proteste verso il decreto – che confluiranno il 9 giugno in una manifestazione sindacale unitaria a Roma ed iniziative su tutto il territorio nazionale - c’è anche quella “degli insegnanti a cui non viene più loro riconosciuta la possibilità di programmare i recuperi degli apprendimenti al di fuori dell’orario di servizio - denuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché tutto dovrà essere fatto anticipando le lezioni a settembre, anche andando a scontentare le pure le famiglie e gli studenti”. Il riferimento del sindacalista è al comma 1, lettera C dell’articolo 58 del decreto che prevede l’avvio di iniziative didattiche per gli studenti al fine di avviare “attività di rafforzamento degli apprendimenti dell’anno scolastico 2020/2021, nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° settembre 2021 e fino all’inizio delle lezioni”. Secondo quanto specificato nella Relazione tecnica del decreto, queste attività non vengono nemmeno considerate dal Ministero dell’Economia come attività aggiuntive all’insegnamento e quindi non vanno retribuite. Eppure, fa notare Orizzonte Scuola, non si tratta di attività ordinarie, perché fuoriescono da quelle “funzionali” all’insegnamento contenute nelle 40 ore + 40 previste da contratto e deliberate dal Collegio dei docenti. Tra i punti contestati dal sindacato c’è poi la conferma dell’alto numero di alunni per classe: sicurezza ancora a rischio.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “La Relazione Tecnica del decreto Legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede l'assunzione in ruolo di una minima parte dei docenti non di ruolo, mentre l’accordo di Palazzo Chigi con il ministro dell’Istruzione prevedeva di avere gli insegnanti tutti in cattedra il primo settembre e si era detto di intervenire subito sul precariato andando ad affrontare insieme i problemi e le soluzioni. Solo che questo confronto non c'è stato e le soluzioni contenute nel decreto legge Sostegni-bis sono deleterie: è una delle tante incongruenze del testo approvato dal Governo e presto all’esame della Quinta Commissione della Camera, cui spetterà esaminare le tante richieste emendative tra cui una cinquantina promosse dall’Anief”. Il leader del giovane sindacato, in un’intervista all’agenzia Teleborsa, affronta le motivazione che, assieme alla maggior parte dei sindacati rappresentativi della scuola, hanno portato ad organizzare il 9 giugno una manifestazione unitaria a Roma con iniziative in tutto il territorio nazionale. Per il sindacalista autonomo bisogna intervenire con maggiore efficacia in fase di conversione in legge del ddl, aprendo alla seconda fascia Gps, cancellando i paletti inseriti dal CdM, come il servizio minimo triennale, e semplificando davvero le procedure concorsuali. La verità è che “sulla Scuola mancano soluzioni condivise e utili per il Paese”.
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Pacifico, "bisogna anche dare più tempo ai candidati". "Perché le nuove norme sui concorsi che fanno diventare insegnante si applicano retroattivamente per l'ultimo bando del concorso a cattedra solo per alcune discipline - come matematica, informatica e tecnologia - che riguardano appena 3mila posti sui 30mila banditi?". Lo chiede Marcello Pacifico, presidente Anief, ritenendo "che questa semplificazione debba avvenire per tutte le altre classi di concorso''
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