Non c’è solo la distorta adozione del Protocollo di sicurezza sulla scuola sottoscritto alla vigilia di Ferragosto da alcuni sindacati, ma non dall’Anief, a contrassegnare l’azione decisoria del ministero dell’Istruzione in vista del nuovo anno scolastico: dopo la Nota di chiarimento del capo dipartimento Jacopo Greco, contenente la decisione unilaterale di rimborsare il tampone diagnostico solo al personale “fragile”, è di queste ultime ore la notizia che lo stesso Ministero ha detto che il distanziamento sociale da settembre sarà solo “raccomandato”: si potrà stare “distanti un metro, ma solo se si può”, hanno fatto sapere da viale Trastevere.
La logica intrapresa dal ministero è agli antipodi rispetto a quella del sindacato Anief, che ha appena avviato una petizione nazionale per sdoppiare le classi e garantire le lezioni in sicurezza, così da rispettare il distanziamento sociale. “Non comprendiamo il motivo di questa decisione che riteniamo particolarmente grave – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché il metro di distanza minimo, assieme all’utilizzo della mascherina, è uno dei parametri su cui il Comitato tecnico scientifico non ha mai abbassato la soglia, ritenendoli indispensabili per contenere i contagi. Mantenere la distanza minima è fondamentale, su questo la scienza non transige. Per questo abbiamo deciso di avviare la petizione e di predisporre, qualora non dovesse produrre effetti, una Class Action, sempre promossa da Anief e Iure condito gratuita. L’obiettivo è avere tra le 188 mila classi in più ad un massimo di 330mila, quindi il doppio delle attuali, come pure il doppio dell’organico di docenti e Ata. I soldi ci sono, basterebbe meno di un terzo di quelli europei del Pnrr per la ripresa post Covid19”.