Continuano le vittorie in tribunale targate Anief per far riconoscere il diritto dei supplenti temporanei a percepire la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) - o il Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA – anche in caso di contratti stipulati per supplenze “brevi e saltuarie”. Stavolta la vittoria arriva da Napoli, Tribunali del Lavoro di Napoli e Napoli Nord, che danno pieno accoglimento alle tesi patrocinate dal nostro sindacato. Anief ricorda ai propri iscritti che sono aperte le adesioni agli specifici ricorsi per docenti e ATA.
Mai si era giunti alla vigilia di una tornata di assunzioni con un numero così alto di cattedre vacanti e con così pochi candidati da individuare dalle graduatorie. Parlano da soli gli ultimi dati ufficiali, trasmessi dal ministero dell’Istruzione ai sindacati, sulle disponibilità dei posti e dei docenti pronti a coprirli sulla base delle norme vigenti: risultano oltre 80mila i posti di insegnamento comune e 30mila di sostegno. Un numero che si raddoppia con le cattedre di fatto, con le cifre che si invertono a causa del boom di posti in deroga sul sostegno. A fronte, quindi, di non meno di 220mila docenti necessari, con le attuali regole, se il decreto Sostegni-bis dovesse essere confermato così come è stato approvato dal Consiglio dei ministri, questa estate si andrebbero ad attuare non più di 30-40mila immissioni in ruolo. Il quadro più preoccupante è per gli insegnanti mancanti nelle scuole medie e superiori.
È stato presentato al Comitato europeo dei Diritti Sociali il reclamo collettivo del giovane sindacato a seguito delle plurime violazioni della Carta Sociale Europea commesse dallo Stato italiano riguardo lo scarso numero posti di sostegno attivati in organico di diritto, il conseguente irrisorio numero di posti utili per le immissioni in ruolo e le scarse possibilità di accesso a procedure di specializzazione da parte dei precari. Marcello Pacifico (Anief): “Insegnanti di sostegno e alunni con disabilità sono vittime di un sistema contorto volto a ‘risparmiare’ proprio su un settore così delicato dell'Istruzione pubblica. Il nostro sindacato non può più tollerare una simile situazione, per questo abbiamo denunciato al Comitato Europeo l’irregolarità del nostro sistema nazionale, richiedendo il suo intervento”.
Mercoledì prossimo la scuola scende in piazza con manifestazioni unitarie a Roma e in tutta Italia: lo farà per chiedere di cambiare il decreto Sostegni-bis contro il quale si schierano compattamente i sindacati chiedendo di approvare degli emendamenti risolutivi per superare il problema della supplentite introducendo una volta per tutte il doppio canale di reclutamento. A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: in un’intervista ad Orizzonte Scuola, il sindacalista ha detto che “con il Patto per la Scuola si era deciso di far partire dei tavoli su alcuni temi. Qualche giorno dopo è stato pubblicato un decreto legge” il Sostegni-bis, “che non ha tenuto conto del contenuto principale del patto: iniziare dei tavoli di confronto sui temi”. Il primo atto è stato “un momento politico per andare a chiarire se quel Patto era ancora in vigore e quindi se si aprivano dei tavoli ed emendare il decreto”. Da parte del ministro Patrizio Bianchi c’è disponibilità: a questo punto l’obiettivo è centrare quel “progetto fondamentale a cui ci richiama il presidente Mattarella: quello di andare a costruire anche grazie ai fondi del Pnrr la società del domani, che passa appunto dalla scuola. In piazza o annunceremo che c’è un’apertura da parte del Governo su alcune proposte o continueremo ad oltranza con le forme di protesta”.
Si è svolta ieri al ministero dell’Istruzione un’informativa relativa al decreto ministeriale di prossima emanazione riguardante la formazione del personale docente ai fini dell’inclusione degli alunni con disabilità. Anief era presente con la sua delegazione composta da Giovanni Portuesi, membro della segreteria generale nazionale e presidente Sicilia. Il DM, cui farà seguito circolare esplicativa, prevede un percorso obbligatorio di formazione destinato “al personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità non in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno”. In particolare l’obbligo di formazione interesserà tutti i docenti che hanno nelle proprie classi alunni disabili: si tratta di una platea di circa 700.000 insegnanti, che non sono specializzati sul sostegno compresi coloro i quali sono destinatari di supplenze annuali su posti di sostegno senza il prescritto titolo di specializzazione. L’unità formativa sarà costituita da 25 ore (17 in presenza e/o a distanza e 8 per sperimentazioni, approfondimento, progettazione), mentre i moduli formativi e le risorse faranno capo alle scuole polo per la formazione. 10 i milioni di euro stanziati in esecuzione di quanto previsto dalla legge di bilancio 2021. Non è consentito l’esonero dal servizio.
Da quello che emerge dai risultati delle prove del concorso straordinario, un posto su tre tra quelli banditi rimarrà vacante. Sarà escluso dunque uno su due candidati che hanno partecipato alle prove. Ricorri con Anief per far valere i tuoi diritti, sei ancora in tempo
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Sul tema del reclutamento si va verso un tavolo permanente fra sindacati e ministero dell’Istruzione: l’intento è quello di arrivare a ripristinare il doppio canale che Anief chiede da tempo. La base dell’accordo è stata predisposta ieri, durante il primo incontro sul tema dopo il Patto per la scuola sottoscritto a Palazzo Chigi la scorsa settimana: “per arrivare all’obiettivo del doppio canale c’è uno scoglio importante da superare, quello del decreto Sostegni-bis che deve essere profondamente rivisto. Altrimenti il progetto naufragherà senza ombra di dubbio”, dichiara Marcello Pacifico, leader dell’Anief. Le richieste del giovane sindacato passano per il recupero dei precedenti idonei, il superamento delle prove con la sufficienza, la riapertura dei bandi, la partecipazione a tutte le sessioni, a prescindere dall’esito delle precedenti, l’uniformità delle prove e delle loro valutazioni. Ma anche rendere permanente il doppio canale, l’utilizzo per le assunzioni di tutti i partecipanti al concorso straordinario della secondaria, allargandolo anche ad abilitati e specializzati della prima fascia Gps senza i tre anni minimi reputati necessari nella bozza del decreto. Come resta importante aprire alla seconda fascia Gps, a coloro che conseguiranno l’abilitazione o la specializzazione su sostegno entro il prossimo ciclo del TFA, e pure agli idonei dei cicli precedenti; assumere tutto il personale che ha prestato almeno due annualità di servizio, come si fa nel privato; validare il servizio svolto in tutti i tipi di istituzioni statali, paritarie e nella formazione professionale; e procedere pure con i docenti della seconda fascia delle Gps.
“La soluzione è solo una – sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -: accogliere i nostri emendamenti e modificare articolo 59, modificando i nuovi concorsi e cancellando l’obbligo dei tre anni di servizio minimo per abilitati e specializzati, perché hanno già una formazione adeguata e sono stati esaminati. Ciò vale a prescindere da dove hanno svolto servizio. Poi, una volta esaurita la prima fascia Gps, si dovrà per forza passare alla seconda includendo nell’anno di prova i corsi Pas per le discipline e Tfa per il sostegno, con esame finale. È questo l’unico modo se si vogliono trovare subito 80mila insegnanti da assumere entro la fine di luglio. Altrimenti siamo fermi ai numeri di assunzioni ridicoli del 2020. E sia chiara una cosa: non è una forzatura assumere dopo 36 mesi un precario, ripristinando il doppio canale. È solo quello che l’Unione europea chiede da tempo agli Stati membri, che la Commissione Ue ha accordato con la procedura d’infrazione 4231/2014 e che il Comitato europeo dei diritti sociali ha avallato qualche mesa fa dicendo che è lecita la tesi presentata da Anief nel ricorso n. 146/2017”.
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