Vai all'intervista del presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico
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Marcello Pacifico, presidente Anief, interviene su uno dei punti principali illustrati dal presidente incaricato Mario Draghi ai partiti politici durante il secondo giro di consultazioni in vista della formazione del Governo: “pensare di allungare l’anno scolastico per recuperare le carenze formative derivanti dal lockdown e dai problemi didattici che ha creato la pandemia non ci trova d’accordo: la didattica a distanza è stata regolarizzata e va considerata alla pari delle lezioni in presenza”.
Il presidente del sindacato rappresentativo Anief ritiene dunque che le priorità da attuare siano altre: “Bisogna intervenire subito, avvalendosi anche dei fondi del Recovery plan, sulla cancellazione di 20mila classi pollaio, sui plessi scolastici dismessi a seguito dello scellerato dimensionamento Tremonti-Gelmini, oltre che sugli organici da stabilizzare il prima possibile, perché a settembre si rischia seriamente di toccare un altro record di cattedre assegnate a personale precario che andava assunto in ruolo da tempo, come ci chiede la Commissione europea da oltre 20 anni”.
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In Sicilia, zona arancione, da ieri sono tronati tra i banchi 240 mila studenti delle superiori: a seguire le lezioni in presenza in aula il 50% della popolazione scolastica. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ribadisce come sia necessario “prestare la massima attenzione e introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido"
Oggi si celebra il Safer Internet Day 2021, la Giornata mondiale riservata all’utilizzo corretto e oculato della Rete, che gli ultimi dodici mesi pandemici hanno sensibilmente intensificato. Il Ministero ha previsto tutta una serie di iniziative, a loro volta coadiuvate da altre azioni divulgative gestite dai singoli Uffici Scolastici Regionali nei giorni precedenti e immediatamente successivi, concentrate in seminari, webinar, education workshop, dirette youtube e vari laboratori tematici online, con l’ausilio di esperti formatori. L’educazione digitale come antidoto alle insidie della rete
Il riallineamento della carriera non sempre viene riconosciuto in automatico al lavoratore anche se la normativa po prevede trascorsi da 16 a 24 anni dall'immissione in ruolo. I legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rindaldi e Leonardo Tovoli hanno ottenuto ragione presso il Tribunale del Lavoro di Livorno con la conferma che il riallineamento è un diritto da riconoscere immediatamente alla scadenza dei termini di legge. Sempre aperte le adesioni allo specifico ricorso Anief sul riallineamento della carriera
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Assumere i docenti per averli in cattedra in tempo utile a settembre, dunque all’inizio dell’anno scolastico: a chiederlo non sono i sindacati, ma il candidato premier Mario Draghi. Fra i punti principali illustrati ai partiti minori durante il secondo giro di consultazioni svolto ieri pomeriggio, “non solo c’è la volontà di intervenire sul calendario scolastico, ma anche un vero e proprio intervento sulle assunzioni dei docenti e sulla tempistica di assegnazione delle cattedre”.
Marcello Pacifico (Anief): “Attendiamo una posizione ufficiale. In passato, alle affermazioni di chi guida il Paese non c’è stato alcun provvedimento legislativo conseguente. Figuriamoci ora che si tratta di consultazioni preliminari alla formazione del nuovo Governo, ancora tutta da definire. Comunque non ci sorprenderebbe se l’ex numero uno della Banca Centrale Europea avesse l’intenzione di mettere mano a una delle piaghe della scuola pubblica italiana. Avere più di 200mila supplenti annuali non è compatibile con un paese che guarda con interesse alla next generation e si appresta a investire sulla formazione oltre 20 miliardi del Recovery plan. La strada, del resto, è stata tracciata dal Comitato dei diritti sociali europei che, accogliendo il nostro ricorso n. 146/2017, ha dato piena ragione ai tanti precari che protestano per l’ingiusta reiterazione dei contratti a termine che sono costretti a sottoscrivere con lo Stato, ogni inizio d’anno scolastico: costretti a stipulare una supplenza di lunga durate, senza che lo stesso Stato applichi quella direttiva, la 1999/70/CE, che l’UE ha imposto da oltre vent’anni, così da assumere in modo automatico tutti i supplenti dei paesi membri che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio”.
ROMA, 08 FEB - Dare ai presidi il potere di assumere o preferire, per avere tutti i docenti in cattedra a settembre, il doppio canale, quello che l'allora ministro dell'Istruzione Matterella scelse, ovvero i concorsi e il servizio? Il mondo della scuola accoglie con entusiasmo l'attenzione del premier incaricato Mario Draghi al 'dossier istruzione' e propone diverse soluzioni. La Cisl, con il segretario Maddalena Gissi, propone il 'doppio canale' per raccogliere l'invito di Draghi ai partiti a lavorare da subito perché i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico. Il sindacato dei presidi (Anp), guidato da Antonello Giannelli invece, ricorda che sono 800mila i posti di insegnamento e oltre 200mila sono scoperti. "Bisognerebbe assumere oltre 200mila docenti ed è fattibile se daremo alle scuole il potere di assumere, magari attraverso una forma di concorso alleggerita". Per Francesco Sinopoli, a capo della Flc Cgil, "serve una procedura semplificata per l'assunzione dei precari, la conferma dell'organico Covid e un investimento sulla loro formazione: abbiamo da tempo una proposta chiara che siamo pronti ad avanzare". Anief ricorda il numero record di supplenze di quest'anno, e il numero impressionante di cattedre di sostegno vacanti: "la stipula di oltre 210mila contratti annuali, con altri ancora da realizzare, assunzioni limitate e a settembre in arrivo altri 35mila pensionamenti, è una circostanza che non può lasciare indifferenti", afferma Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato. Più freddo il mondo della scuola rimane rispetto alla richiesta che Draghi avrebbe fatto ai gruppi parlamentari di "rimodulare il calendario scolastico" dell'anno in corso, per recuperare i "numerosi giorni persi". "Lo Stato deve investire per i recuperi e saranno le scuole poi a trovare le modalità adeguate ai propri bisogni specifici e ai gap eventualmente da recuperare", osserva Sinopoli. Il presidente di Anp Giannelli fa notare dal canto suo che "se si tratta di un prolungamento relativamente contenuto si può fare, ricordo che il mondo della scuola sta lavorando da settembre, non si può proseguire ad libitum". Anche Gissi (Cisl) sembra contrariata: "Allungare a prescindere il calendario scolastico significa far credere che con la Dad la scuola ha scherzato. Siamo convinti che c'è bisogno di recuperare per tanti ragazzi che nono sono stati raggiunti dai docenti per motivi tecnici e per diversità di condizione socio-economica, è chiaro che per questi casi saranno gli stessi professori ad attivare iniziative di recupero". (ANSA).
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