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Concorso dirigenti: parole al vento e opportunismi

Sui ricorsi al Tar Lazio si è montato un polverone, speculare soltanto a beceri interessi di parte. Inutile la costituzione di più contro-interessati e incredibile la critica alla tempistica disposta per lo svolgimento delle prove scritte.

Mentre i ricorsi collettivi ma nominali al Tar Lazio dell’Anief hanno il fine di inserire i singoli candidati non idonei alle prove scritte, valutata l’inadeguatezza e la scorrettezza delle risposte alle domande somministrate durante la procedura pre-selettiva sottesa, alcune OO. SS. nel denunciare la famelica attività degli studi legali, speculano sulla paura degli idonei di vedere nuovi colleghi sedersi loro accanto durante le prove scritte, chiedendone la costituzione ad opponendum a pagamento, tralasciando il semplice fatto che basterebbe la costituzione di un singolo contro-interessato per portare in giudizio una memoria da opporre a quella dei legali dell’Anief (logicità vorrebbe da parte dei contro-interessati avere diverse memorie e non una sola con diversi nominativi che non avranno un interesse riservato al singolo). E che dire delle critiche rivolte alle 8 ore di tempo previste per lo svolgimento di un tema o di uno studio di caso, come se gli stessi super dirigenti attualmente in servizio fossero in grado in un solo giorno di gestire la strutturazione di un POF o di organizzare la programmazione formativa o di elaborare una contestazione d’addebito. Critiche che appaiano ancor più assurde rispetto al silenzio sul quizzone milionario da programma televisivo somministrato durante la prova pre-selettiva. In pauca verba, spesso, si cela la virtù.

Noi attendiamo con serenità l’esito delle udienze camerali del 24 novembre e del 6 dicembre a cui potranno accedere soltanto i ricorrenti dei ricorsi notificati venerdì prossimo, ricordando agli smemorati giuristi che un articolo della nostra Costituzione prevede la possibilità di ogni cittadino a ricorrere contro un provvedimento dell’amministrazione e che soltanto i giudici devono apprezzarne o rigettarne la domanda posta, senza pressioni di alcuna sorta, essendo la magistratura, per fortuna, ancora indipendente.