Concorsi

Concorso a cattedra: anche il Pd chiede lumi sullo 'scippo' alla Sicilia di 400 posti

Dopo la denuncia dell’Anief dei giorni scorsi, anche i componenti del Parlamento italiano chiedono spiegazioni al Governo e al Miur sull’improvvisa e immotivata decisione di sottrarre alla Sicilia circa 400 cattedre già assegnate ai prossimi vincitori del prossimo maxi-concorso per distribuirle alle regioni del Nord: oggi l’onorevole Alessandra Siragusa, appartenente al Partito Democratico e membro della VII Commissione cultura alla Camera, ha presentato un’interrogazione parlamentare su questa inaspettata circostanza.

È significativo che la stessa parlamentare abbia sottolineato che a questa riduzione dei posti destinati alla Sicilia (ma lo stesso vale anche per altre regioni del Sud), corrisponda l’incremento di ben 301 posti in Lombardia e 172 in Piemonte. L’onorevole Siragusa ha quindi chiesto al Ministro Profumo le motivazioni “che hanno portato alla riduzione di quasi 400 posti per il concorso a cattedra in Sicilia nell'arco di qualche giorno e se non ritenga di dover ripristinare il numero di 1.592 cattedre comunicato ai sindacati in precedenza”.

Si tratta della stessa domanda che nei giorni scorsi ha posto l’Anief alle istituzioni e all’amministrazione scolastica: è accertato, infatti, che il numero di cattedre attualmente vacanti e quelle che si liberanno nei prossimi due anni, per effetto dei pensionamenti, sono di gran lunga a favore delle regioni del Sud. Fa piacere che allo stesso quesito le istituzioni ora dovranno rispondere anche in Parlamento.

A tal proposito, è più che significativa la proiezione delle cessazioni lavorative che lo stesso Miur ha realizzato per gli istituti superiori: in Sicilia, in particolare, i numeri di coloro che lasceranno il servizio tra il prossimo anno e il 2015 è in media di oltre 1.100 unità l’anno. Mentre al Nord i numeri sono decisamente più bassi: vale per tutti il caso della Lombardia, dove al termine di quest’anno saranno solo 678 i docenti ad andare in pensione, ancora meno (666) nel 2014, per poi salire nel 2015, ma comunque non oltre le 700 unità.

Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief “stiamo assistendo ad una vicenda deplorevole, ma a cui siamo abituati: appena pochi mesi fa il Consiglio di Stato ha condannato e commissariato il Miur perché non ha mai spiegato il motivo per cui anche in occasione delle immissioni in ruolo del 2011 il Ministro Gelmini ha assegnato un numero maggiore di cattedre sempre, guarda caso, alle regioni del Nord. Secondo i legali dell’Anief – conclude il suo presidente – ci sono dunque tutti i presupposti perché sulla suddivisione dei posti del concorso a cattedra venga nominato un commissario ad acta: sarà lui a formulare una esatta suddivisione del contingente dei vincitori del concorso”.

Ora la storia si ripete. Ma non è possibile che un Ministro della Repubblica italiana possa firmare dei provvedimenti in base ai quali i posti da insegnante nella scuola pubblica vengono spostati come se fossero delle pedine: il personale merita rispetto.