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Concorso dirigenti scolastici: sentenza Tar Lazio non riguarda i ricorsi Anief

Concorso dirigenti scolastici: la sentenza del Tar del Lazio del 26 settembre scorso non dice nulla di nuovo: ribadisce quanto già espresso dal Consiglio di Stato in sede cautelare su ricorso depositato da privati. Ma non ha nulla a che vedere con le contestazioni presentate ai giudici dall’Anief, che mai ha censurato una supposta discriminazione, avvenuta in occasione delle prove preselettive, tra ricorrenti esclusi e candidati risultati idonei. Il 22 novembre confidiamo nel giudizio della magistratura. E comunque vada, i giochi non saranno chiusi con il primo grado.

Non vi è alcuna discriminazione tra candidati ricorrenti e risultati idonei al termine della prova preselettiva per dirigenti scolastici, svolta esattamente un anno fa. L’Anief lo ha sempre sostenuto e, pertanto, la sentenza del Tar del Lazio sez. III^ bis n. 8141/2012  del 26 settembre scorso, che ha di fatto ribadito quanto già espresso dal Consiglio di Stato in sede cautelare su ricorso depositato da privati, non ha nulla a che vedere con le contestazioni presentate ai giudici attraverso il giovane sindacato.

Infatti, il ricorso promosso dall’Anief per invalidare l’intera procedura concorsuale, sarà discusso il prossimo 22 novembre e si basa principalmente sulla violazione del bando di concorso nella parte riguardante la somministrazione di una serie di quiz errati.

Rispetto al ricorso perso in questi giorni da privati – sottolinea Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – le censure presentate dall’Anief sono decisamente diverse. Una di queste riguarda, ad esempio, la violazione di una precisa disposizione del bando di concorso nella parte in cui è venuta a mancare la correttezza di diverse domande e risposte. Altre censure, invece, hanno riguardato l’operato dell’Invalsi”.

Mentre il nostro sindacato – prosegue il presidente dell’Anief - nei suoi ricorsi non ha mai affermato che in occasione delle prove preselettive per diventare dirigenti scolastici vi sarebbe stata una discriminazione tra ricorrenti esclusi e candidati risultati idonei all’accesso alla prova successiva scritta”.

Pertanto, a questo punto l’Anief confida nel giudizio della magistratura del prossimo 22 novembre. Cosciente che, comunque vada l’esito, si arriverà al secondo grado di giudizio. “Siamo convinti che giungere in appello – conclude Pacifico – sarà una tappa inevitabile, soprattutto alla luce dell’atteggiamento indisponente assunto dall’amministrazione, che continua a ritenere valido un concorso palesemente da cancellare”.