Concorsi

Un istituto su quattro senza preside: in arrivo un nuovo anno all’insegna del caos

Agli inspiegabili ritardi sulle assunzioni e sul conferimento di 100mila supplenze, ora si aggiunge il problema del concorso per 2.386 nuovi dirigenti: sei regioni rimangono “appese” alle sentenze dei giudici amministrativi, con 2mila scuole su 8mila da settembre orfane del loro capo d’istituto e affidate in reggenza. Anief-Confedir: risolvere l’emergenza in Lombardia, come vorrebbe fare il Ministro, non basta. Urge più che mai una soluzione politica per tutto il territorio nazionale.

L’anno scolastico 2013/2014 sarà uno dei più caotici degli ultimi decenni: dopo aver ravvisato la mancanza di posti liberi per i vincitori del concorso per diversi degli 11.542 nuovi docenti, a causa del taglio agli organici e della riforma Fornero, e il mancato decreto autorizzatorio per l’assunzione dei già pochi 15mila precari, con 100mila supplenti costretti a cambiare più volte le scuole assegnate, ora scopriamo che a settembre un istituto su quattro sarà privo del proprio dirigente scolastico. E che altrettante scuole dovranno mettere a disposizione il proprio capo d’istituto per le reggenze. Tutto per colpa della pessima gestione del concorso per dirigenti scolastici, che avrebbe dovuto selezionare 2.386 nuovi presidi, ma che a due anni di distanza ha prodotto una mole di contenziosi da guinness dei primati. Con 8mila ricorrenti che attendono gli esiti della giustizia e le procedure concorsuali a rischio rifacimento in almeno cinque regioni.

Il risultato di questa situazione è che dal prossimo 1° settembre oltre 1.100 istituti inizieranno l’anno scolastico senza dirigente scolastico. Altre 600 scuole, sottodimensionate, saranno affidate per la legge sul “dimensionamento” in reggenze. E ulteriori centinaia rimarranno prive, per vari motivi, del loro capo d’istituto. Lo stesso Ministro Carrozza, nel corso di un question time, il 24 luglio ha ammesso che in Campania si è in attesa di una pronuncia cautelare; in Abruzzo è arrivata solo una sentenza di primo grado; in Molise è pendente il giudizio di appello, con lo slittamento delle prove a dopo l'estate; in Toscana il Consiglio di Stato, su richiesta del Ministero, ha sospeso la sentenza di primo grado e per conoscere il destino dei ricorsi bisognerà attendere l’autunno.

Si attende, inoltre, la sentenza del Consiglio di Stato per le irregolarità ravvisate nel concorso della Calabria. Poi c’è la Lombardia, dove, dopo l'annullamento, a seguito della sentenza n. 03747/2013 (sezione sesta), sempre da parte del Consiglio di Stato, delle prove scritte, ha costretto i responsabili dell’Usr a svolgere l’imbarazzante operazione di sostituzione delle buste oggetto di contestazione e che di ricostituzione dei plichi riguardanti le prove scritte del concorso per selezionare 355 nuovi ds. Con il risultato che a settembre oltre un terzo delle scuole autonome lombarde rimarranno senza dirigente.

“Il Ministro – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – prenda atto di essere subentrato a gestire un concorso gestito male sin dall’inizio, con migliaia di candidati che sono ricorsi al Tar perché l’amministrazione ha sommato errori su errori. Ad iniziare dalla realizzazione di migliaia di quiz sbagliati. L’Anief, pertanto, ribadisce l’esigenza di attuare il prima possibile una soluzione politica: Carrozza deve trovare il coraggio per procedere alla rinnovazione dell’intera procedura concorsuale. Inficiata sin da delle prove preselettive”.

“Chiediamo al Ministro – continua Pacifico – di adottare, come primo responsabile del Miur, una risposta adeguata alle necessità che si sono venute a determinare a seguito del concorso: l’ex Ministro Gelmini, infatti, si limitò ad eliminare, a pochi giorni dalla prova preselettiva, i già tanti test preselettivi errati, mediamente uno ogni sei. Ma poi i partecipanti alla prova del 12 ottobre 2011 ravvisarono la presenza di diversi altri quesiti errati. L’Anief lo denunciò subito: quelle prove andavano rifatte”.

Anche il seguito del concorso ha presentato non pochi problemi. Ad iniziare dai procedimenti di valutazione delle prove scritte. Passando per le buste contenenti i dati personali dei candidati. Sino alle clamorose denunce sulla presenza di membri delle commissioni del concorso in stato di incompatibilità rispetto a quanto previsto dal bando. Con la magistratura penale che, a tal proposito, si sta occupando della rilevazione di eventuali reati.

“Per questi motivi – spiega ancora il sindacalista Anief-Confedir - il Ministro deve il prima possibile convincersi che l’esito del concorso per dirigenti non è ormai più legato all’esito dei singoli contenziosi presso il giudice amministrativo. Che in alcuni casi, come in Lombardia, si esprimerà definitivamente tra diversi mesi. Per questo occorre un provvedimento d’urgenza, per riparare alla cattiva gestione di tutta la procedura. In caso contrario si metterebbe a repentaglio l’avvio del nuovo anno scolastico”.

Non convince davvero la risposta della Carrozza al question time, con prima firmataria la capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, Maria Coscia, secondo la quale, alla luce dei tanti contenziosi in atto, il Governo deve provvedere “ad adottare le misure necessarie per superare questo stallo che può compromettere la funzionalità di molte scuole nonché il regolare avvio del prossimo anno scolastico”: Secondo il Ministro, infatti, il Miur avrebbe da preoccuparsi solo dello stato del contenzioso in Lombardia, mentre nelle altre regioni interessate “il numero dei posti a concorso o di quelli disponibili in organico è molto limitato, sicché - ha detto Carrozza - gli effetti del contenzioso descritto sono ridotti”.

“Ma non avrebbe senso – ribatte Pacifico – limitarsi a sanare la situazione della Lombardia: gli errori sono stati fatti anche altrove e se qui i posti sono numericamente ridotti non c’entra nulla con il danno comunque arrecato a migliaia di partecipanti. Per questo occorre far ripetere le prove a tutti i ricorrenti. E, nel frattempo, procedere all'assorbimento dei candidati idonei che hanno dimostrato di meritare la dirigenza superando le verifiche, scritte e orali, cui sono stati sottoposti negli ultimi due anni”.