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Orizzonte Scuola: dure critiche al concorso dopo i dati relativi al numero di domande arrivate al MIUR

I numeri abnormi delle domande di partecipazione al concorso hanno destato parecchio clamore e diverse critiche da sindacati e partiti politici; ve ne riportiamo alcune: CGIL, PD, CISL, ANIEF.

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola, ha commentato il dato enorme di domande pervenute al MIUR per la partecipazione al concorso.
" Più di trecentomila domande di partecipazione al concorso a cattedre: questo il dato, che smentisce clamorosamente le previsioni al ribasso fatte a suo tempo dal Miur, mentre conferma la drammaticità dello scarto tra domanda e offerta di lavoro nella scuola." ha affermato il segretario. Poi, continuando, ha espresso la preoccupazione del sindacato sul funzionamento della macchina organizzativa e la possibilità di ricorsi:"Cresce, di fronte al numero delle domande, la preoccupazione che la macchina organizzativa da attivare già a partire dalle prove preselettive si dimostri all'altezza del compito, viste le infelici recenti esperienze. La CISL Scuola non ha mai assunto posizioni di contrasto "ideologico" allo strumento del concorso, ma non può non essere preoccupata in una situazione che rende arduo assicurare chiarezza, regolarità e trasparenza delle procedure. Guai se in questo senso non venissero date le garanzie necessarie: già troppe volte la competenza a decidere sul reclutamento del personale è stata consegnata ai tribunali, sarebbe bene porre fine a questa pericolosa deriva."

Anche il Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, Domenico Pantaleo, ha commentato piuttosto duramente il dato relativo alle domande e parla del concorso come di una fabbrica di illusioni per tanti precari che hanno bisogno invece di stabilità: "Il Ministro Profumo dovrebbe interrogarsi sul concorso a fronte di oltre 300 mila domande per 11.500 posti disponibili. È la conferma che il concorso risponde solo alla demagogia di un Ministro che ritiene il lavoro non un diritto ma una lotteria a premi.Dove sono andati a finire i giovani, il merito, la valorizzazione dei talenti a fronte di un concorso che si è trasformato in una fabbrica di illusioni? La verità è che l'enorme numero di domande dipende esclusivamente dall'alto numero di disoccupati che aspirano legittimamente ad un lavoro. Nel contempo la situazione dei precari della scuola diventa ogni giorno più insostenibile e disperata."
È triste vedere un Ministro che non si rende conto degli ulteriori guasti che sta provocando nella scuola pubblica italiana e che ama mettere in competizione persone disperate" continua Pantaleo." Più che gioire dovrebbe vergognarsi! Le persone non sono stupide e le mobilitazioni sapranno difendere la scuola pubblica e la dignità del lavoro."

La Puglisi, responsabile Scuola PD, commenta negativamente i numeri delle domande e parla del concorso come di una lotteria per disperati alla ricerca di un posto fisso, e non di vera vocazione all'insegnamento: "Avevamo chiesto il bando solo per le classi di concorso esaurite o in via di esaurimento. In fase di disoccupazione, quello che spinge a partecipare non è la vocazione all'insegnamento ma la ricerca del posto fisso". Continua parlando della necessità di stabilizzare i precari storici:" La nostra preoccupazione e' che l'esperienza di chi ha maturato anni di servizio in condizioni di precariato venga riconosciuta e valorizzata, stabilizzando chi lavora su posti vacanti".

Anche l'ANIEF è molto critica nel suo comunicato, che cita i dati ufficiali delle domande: "I dati ufficiali pubblicati oggi dal Miur sulle domande presentate per partecipare al concorso a cattedra per 11mila posti confermano in pieno quanto l’Anief sostiene da mesi: con questa selezione diretta il Governo non vuole di certo stabilizzare i 250mila precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, tanto è vero che meno della metà di questi ha deciso di parteciparvi."

Il presidente,Marcello Pacifico, così commenta."I numeri emessi oggi dal Miur – commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – dimostrano chiaramente che i precari della scuola hanno snobbato il concorso-farsa. E che coloro che avrebbero avuto più motivi per mettersi in gioco, i giovani, sono rimasti esclusi da una norma incostituzionale che prevede l’accesso alle selezioni solo per coloro che hanno una laurea conseguita da almeno dieci anni. Si tratta di un’esclusione inconcepibile: a parità di titolo, infatti, tutti hanno lo stesso diritto a partecipare al concorso pubblico."

Conclude con una richiesta di stabilizzazione per i precari in GE con almeno 3 anni di servizio:"L’Anief torna quindi a chiedere al Governo e all’Amministrazione di non insistere con questa fumosa politica di stabilizzazioni, priva di una reale progettualità. La precedenza nelle immissioni in ruolo, infatti, sarebbe dovuta andare ai precari che hanno svolto almeno tre anni di servizio. Come previsto, del resto, da una direttiva comunitaria che però nel nostro Paese continua ad essere sistematicamente ignorata. A questo punto, il giovane sindacato non ha dubbi: la parola non può che passare ai tribunali della Repubblica."

Fonte: Orizzonte Scuola