Miur continua a tagliare posti, ora il Tar Lazio vuole vederci chiaro e chiede lumi

Accolto il ricorso di alcuni lavoratori non docenti di Agrigento: i giudici dicono che entro 60 giorni il Ministero dovrà indicare i criteri adottati per la cancellazione dei posti e perché ne ha affidati una parte ai lavoratori socialmente utili, sottraendoli a personale supplente in graduatoria anche da oltre 10 anni.

Il Ministero dell’Istruzione dovrà al più presto spiegare ai giudici amministrativi per quale motivo pure nell’anno in corso sono stati tagliati ulteriori posti da amministrativi, tecnici ed ausiliari, il cui preziosissimo lavoro è considerato vitale per tenere alta la qualità delle nostre scuole. Dopo aver preso atto delle sentenze nn. 6334/12 e 6335/12 pubblicate il 12 luglio scorso che rendono illegittima la distribuzione dei 26.903 posti tagliati dal 1 settembre 2009 al 1 settembre 2012, il Tar del Lazio ha ora accolto il ricorso di alcuni lavoratori di Agrigento, assistiti dall’Anief, che a seguito della pubblicazione del decreto interministeriale sugli organici Ata della scorsa estate, contenente complessivamente migliaia di posti su scala nazionale, hanno deciso di impugnare il provvedimento.

Ora il Tar indica che entro 60 giorni il Miur dovrà rispondere alla richiesta di chiarimenti, esplicitando quali criteri sono stati adottati per i tagli. Oltre che per un’ingiustificata terziarizzazione dei servizi. Il parere dei giudici del Tar, emesso attraverso l’ordinanza 10367/12 del 13 dicembre scorso, risulta dai contenuti associabili alla sentenza n. 6634 del luglio 2012: il nuovo decreto sull’anno scolastico in corso ripresenta infatti delle parti già annullate in precedenza, in particolare quelle riguardanti la riduzione dei posti, che secondo le aule di giustizia risultano fuori del dettato legislativo.

Nel decreto interministeriale, impugnato dall’Anief, il Ministero dell’Istruzione ha anche deciso di accantonare il 25% dei posti del personale ausiliario ai servizi di pulizia terziarizzati: questi posti, peraltro calcolati in base all'organico di diritto e non ai posti effettivamente vacanti, andranno quindi ai lavoratori socialmente utili (Lsu) e assegnati attraverso rapporti di lavoro di tipo Co.co.co. Inoltre, verranno sottratti a coloro che attendono da anni, anche da decenni, di essere assunti dopo aver vinto un regolare concorso pubblico.

Anche la Direzione scolastica regionale siciliana, visti i numerosi tagli al personale Ata perpetrati ad Agrigento come anche nelle altre province, è chiamata a specificare i posti accantonati per LSU e Co.co.co. L'udienza in camera di Consiglio sul ricorso presentato dagli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli è fissata per il 21 marzo 2013.

L’ordinanza del Tar Lazio