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Italpress: scuola, Anief a Napolitano: istruzione italiana sprofonda, ne tenga conto

L'Anief, nell'augurare al presidente della Repubblica "un secondo mandato proficuo e ricco di soddisfazioni, soprattutto in chiave di rinascita del Paese, intende sottoporre alla sua attenzione il problema dell'istruzione dei nostri alunni: sebbene dovesse costituire un obiettivo nazionale primario e imprescindibile, da alcuni anni sta accusando un evidente decremento qualitativo - si legge in una nota -. Tanto che stiamo perdendo terreno pure a livello internazionale: le ultime rilevazioni, di livello Ocse e europeo, indicano la scuola italiana in caduta libera. Con risultati deludenti in tutte le materie, in particolare in quelle scientifiche, abbandoni che calano ovunque meno che in Italia e investimenti ormai cosi' modesti da essere paragonati a quelli della Grecia. Inutile sottolineare che tutto cio' non puo' essere casuale, ma e' frutto di una dissennata politica dei tagli e del ricorso a norme che hanno danneggiato gli alunni, le loro famiglie, i docenti e tutto il personale che opera nella scuola".

"Se si vuole tornare ad avere delle scuole di primordine e degli alunni competenti e preparati alle sempre piu' difficili sfide del lavoro - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, rivolgendosi al Capo dello Stato - e' giunto il momento di cambiare pagina. Per questo ci rivolgiamo al presidente della Repubblica appena rieletto. La prima istituzione dello Stato italiano, che dall'alto della sua responsabilita' e sensibilita' sapra' indicare al Parlamento le scelte che portano verso una scuola sana e finalmente competitiva".

Anief e' convinto che "per fare questo occorre ripartire anche da una diversa gestione del personale, cominciando ad abbattere il precariato attraverso l'assunzione a titolo definitivo degli 80mila precari della scuola italiana, in servizio su altrettanti posti vacanti. La necessita' e' garantire il rispetto delle piu' moderne direttive comunitarie, sia ai fini della stabilizzazione professionale dei precari che hanno svolto piu' di 36 mesi di servizio per lo Stato negli ultimi 5 anni, sia per trovare delle rinnovate soluzioni a proposito della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti".

"Vale la pena ricordare che e' anche interesse dello Stato italiano provvedere alla stabilizzazione di queste decine di migliaia di docenti e Ata precari su posti liberi. Diverse sentenze emesse nelle ultime settimane, infatti, hanno tutte indicato la necessita' di far sborsare alle casse statali centinaia di milioni di euro per compensare l'abuso dei contratti a tempo determinato, i mancati scatti di anzianita', le mensilita' estive non corrisposte per gli anni passati e per quelli futuri fino all'eta' pensionabile degli attuali precari di lungo corso - spiega ancora il sindacato -. I tre recenti indennizzi record di oltre 150mila euro netti, piu' accessori e interessi, decisi nelle ultime settimane dai giudici del lavoro di Trapani costituiscono infatti dei precedenti che convinceranno migliaia di precari a ricorrere in tribunale per opporsi sia al trattamento economico diversificato rispetto ai colleghi di ruolo, sia alla stipula di contratti al 30 giugno, anziche' al 31 agosto, anche quando il posto e' vacante".

"Ma riformare la gestione del personale significa anche rivedere dei lavoratori della scuola in uscita. Come accade in Belgio, dove per questo stesso personale, che svolge un lavoro altamente logorante, sono previste delle "finestre" per uscire anticipatamente ed evitare, come accade per tanti docenti della scuola, di incorrere nel 'burnout' - spiega ancora l'Anief -. Per coloro che hanno alle spalle oltre due decenni di insegnamento e non intendono lasciare il servizio, e' poi sempre piu' indispensabile prevederne l'utilizzazione come "tutor professionali" da mettere a disposizione delle nuove leve di insegnanti. Come e' necessario introdurre una reale formazione in servizio di tutto il personale scolastico, sia per l'approfondimento/aggiornamento di ogni disciplina, sia per l'adozione delle procedure scientificamente piu' adeguate nel campo del sostegno agli alunni disabili".

Fonte: Italpress