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Italpress: scuola, Anief: bene Carrozza, sì assunzioni ma scongeli pure stipendi

Anief non puo' che "apprezzare" le intenzioni pronunciate oggi dal ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, durante la presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero alle commissioni Istruzioni e Cultura di Camera e Senato.

Il sindacato si dice d'accordo con il ministro quando dice che e' "opportuno varare un nuovo piano triennale di assunzioni per il 2014-17", ma dissente quando sostiene che nello stesso triennio "e' previsto un turn-over complessivo di 44.000 unita'".

Per Marcello Pacifico, presidente Anief, "il nostro sindacato ritiene questo dato fortemente sottostimato, poiche' in realta' sono 120mila i posti che si renderanno disponibili tra il prossimo anno e il 2017. Il calcolo e' presto fatto: all'inizio dell'attuale anno scolastico erano, infatti, ben 80mila i posti di docenti e Ata vacanti e disponibili, a cui vanno aggiunti almeno altri 40-50 mila dipendenti della scuola che saranno collocati in pensione. Solo in questo modo, coprendo tutti i posti vacanti, l'amministrazione potra' evitare ulteriori contenziosi che ormai sempre piu' frequentemente la condannano a rimborsare i precari per i danni economici e morali loro arrecati a seguito delle mancate assunzioni".

Anief ritiene fattibile anche il piano di revisione della carriera per gli insegnanti, sempre annunciato dal ministro Carrozza, ma reputa indispensabile accompagnare tale operazione con il ripristino degli scatti sinora bloccati e con l'adeguamento degli stipendi all'attuale costo della vita.

"E' davvero grave che si continui a parlare di valorizzazione dei docenti e degli operatori scolastici - continua il presidente Anief - mentre le loro buste paga rimangono, secondo l'Istat, al potere di acquisto di 20 anni fa. Oggi lavorare per la scuola, tanto per capirci, significa essere collocati tra la parte della popolazione piu' povera. E anche a livello internazionale il confronto non regge, visto che l'Ocde ci ha fatto sapere di recente che un docente, che opera nell'area dei Paesi che vi aderiscono, a fine carriera arriva a guadagnare sino a 8mila euro l'anno in piu' di quanto percepisce un insegnante italiano nella stessa condizione".

Per quanto riguarda, infine, l'intenzione di semplificare e disboscare la "giungla normativa attualmente esistente, attraverso lo strumento della codificazione (con testi unici) della normativa di scuola, universita' e ricerca", Anief si trova sostanzialmente d'accordo con il ministro.

"Anche perche' - conclude Pacifico - occorre con urgenza rivedere gli attuali testi unici della scuola, sistematicamente superati e sovvertiti dalle finanziarie degli ultimi anni, il cui vero e unico scopo e' sempre stato quello di rivedere al ribasso gli organici e la rete scolastica".

Fonte: Italpress