Rassegna stampa

Rassegna dalla stampa al 29 ottobre

Education 2.0 (rivista telematica) - 18 ottobre 2010
"I nuovi licei: chi ci libera da Gentile ?”
░ Le indicazioni di Maurizio Tiriticco circa la necessità di superare il discrimine studi elitari / studi tecnico-professionali, per dare un impianto unitario alla scuola secondaria superiore.
Si è svolto lo scorso 11 ottobre, nell’aula magna della Luiss di Roma, il convegno “Nuovi licei: l’avventura della conoscenza”, organizzato dalla Fondazione per la Scuola, Compagnia di San Paolo. Le relazioni sono state tutte di alto profilo… . Ha introdotto i lavori Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione; li ha conclusi Max Bruschi, consigliere del Ministro Gelmini… Il tutto estremamente ricco e stimolante, però... il volare alto nel campo della conoscenza è sempre un’ottima impresa, altra cosa, invece, è il volare “basso” nel campo dei concreti apprendimenti e della loro organizzazione in termini di istituzioni scolastiche. Ho quindi avvertito questo profondo iato tra le suggestioni colte della ricerca e la realtà di un riordino del secondo ciclo di istruzione che qualcuno ci rappresenta come una riforma epocale! Il nodo del mancato riordino è nelle sue stesse definizioni. Nel Regolamento dei licei leggiamo: “I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro” (art. 2, c. 2). Nel Regolamento degli istituti tecnici leggiamo che questi si propongono “l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione tecnica superiore” (art. 2, c. 1). Nel Regolamento degli istituti professionali leggiamo che la loro identità “si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un rapido inserimenti nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore” (art. 1, c. 1). Nulla di nuovo sotto il sole: le canne d’organo tradizionali della nostra istruzione secondaria sono chiaramente replicate… Dov’è la riforma epocale che avrebbe dovuto offrire ai nostri giovani percorsi senz’altro “diversi”, ma non così puntualmente “diversificati”? Dov’è l’eguaglianza dei cittadini nei confronti della cultura o, se si vuole, del diritto all’istruzione? Una “riforma epocale” avrebbe dovuto proporre per tutti in primo luogo obiettivi comuni di alto profilo, e solo in seconda istanza obiettivi differenziati, a seconda della tipologia degli studi. Il fatto è che si ha ancora della cosiddetta cultura una visione verticale, non orizzontale: esiste una cultura alta, per pochi, e poi a scendere una sorta di sottoculture, quella tecnica, professionale…
Un Paese avanzato, o che si dice tale, non può più ragionare in questi termini né in tali termini costruire il suo sistema di istruzione. Si tratta di quella stratificazione sociale, dal più al meno, che un sistema educativo di istruzione e formazione dovrebbe contrastare, non legittimare. In effetti, i tre percorsi dell’istruzione secondaria, così differenziati, non fanno altro che riprodurre i condizionamenti sociali proposti ed imposti dal sistema socio-economico. E che la scuola possa dare a tutti tutto è sempre l’auspicio dei Comenio, Don Milani, Paulo Freire, Bruner…
E’un impegno costituzionale, poi tradotto nel Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, quello di garantire il “successo formativo” a tutti i soggetti in apprendimento. E tale successo può essere garantito almeno a due condizioni: a) che le competenze terminali dell’obbligo di istruzione decennale siano raggiunte da tutti gli studenti dei singoli bienni secondari in forza di quella “equivalenza formativa di tutti i percorsi”, di cui al dm 139/07; b) che le competenze terminali dei successivi trienni, per quanto riguarda sia l’esercizio della cittadinanza attiva che la dimensione culturale, costituiscano un unicum inscindibile e comune a tutti gli studenti… Dei tre Regolamenti citati, il primo procede spedito per la sua strada neogentiliana: e non è un caso che il referente normativo a cui attinge è quel d.lgs 226/05, con cui il Ministro Moratti aveva disegnato ben otto licei, mandando a carte quarantotto sia l’istruzione tecnica che quella professionale… Gli altri due Regolamenti hanno il loro referente nella legge 40/07 con cui il Governo Prodi volle restaurare la statalità dell’istruzione tecnica e professionale, pur forzando la lettura del citato Titolo V. Il fatto è che ancora sono in molti ad essere prigionieri, e partecipi, di uno stereotipo: che esista una cultura con la C maiuscola che sia appannaggio di pochi, una palestra in cui si discute e ci si “diverte”, si cercano approcci e soluzioni “diverse”; mentre per i più siano sufficienti conoscenze semplicemente acquisite e che siano “utili” in una immediata applicazione lavorativa. 
 
Il Secolo XIX - 22 ottobre 2010
"E il cavaliere gelò la Gelmini”
░ Nella rubrica “retroscena”, Giovanni Palombo ipotizza il perché della rivolta degli “emergenti” contro il Ministro dell’economia (che le avrebbe appellate “massaie isteriche”),e il perché della difesa che il premier ha fatto di Tremonti.
Due giorni fa Silvio Berlusconi ha cercato di compattare il partito, e durante l’ufficio di presidenza ha predicato unità vietando cene, riunioni separatiste e incontri carbonari, Ma sotto traccia il PDL appare sempre più spaccato, con conseguenza anche sul governo. E’ capitato che al termine della riunione a Palazzo Grazioli Maria Stella Gelmini abbia cercato di salutare il presidente del Consiglio; i due, oltre che da un rapporto di collaborazione sono legati da tempo da una amicizia strettissima. Raccontano però che il Cavaliere abbia tenuto un atteggiamento freddo, allungando a stento la mano. Il ministro è l’ideatore di “Liberamente”, la fondazione che…  Dietro la freddezza dell’inquilino di Arcore nei confronti della Gelmini si cela un altro motivo. La spaccatura tra Tremonti e la maggior parte dei ministri del Governo. Durante le ultime riunioni del cdm, il responsabile dell’economia ha avuto duri scontri con la Gelmini, chiamandola una volta “massaia”, mentre altri epiteti sono stati usati per la Prestigiscomo che, a detta del professore di Sondrio, si fa prendere troppo di frequente da atteggiamenti isterici. Risaputi i duelli verbali con Bondi, cui Tremonti non ha mai risparmiato punture di spillo anche particolarmente colorite. Ebbene, molti ministri hanno chiesto l’intervento censorio di Berlusconi che non c’è stato…  
 
Avvenire - 23 ottobre 2010
"Scuola: si dal governo a 16.5oo assunzioni”
░ Nella seduta del 22 ottobre il CdM ha autorizzato formalmente l’assunzione degli insegnanti, ATA e dirigenti scolastici (erano già stati nominati a fine agosto scorso per l’anno scolastico in corso). In Lombardia il numero maggiore delle immissioni in ruolo. Ben 5mila, in tutta Italia, le assunzioni a tempo indeterminato per il Sostegno. I sindacati sollecitano al governo un’inversione di tendenza, nelle assunzioni, perché le necessità del comparto diventano vieppiù pressanti di anno in anno, e non è detto che il Ministero di Viale Trastevere potrà continuare, sotto esame da parte della giustizia amministrativa, a risparmiare nominando i supplenti e non il personale a tempo indeterminato.
Ieri dal Consiglio dei Ministri è arrivata l’autorizzazione ad assumere 170 dirigenti scolastici, 10mila docenti e 6500 persone con la qualifica ATA… In totale sono 232.048 gli insegnanti iscritti alle GaE della scuola… Nell’a.s. 2007/2008 le immissioni in ruolo furono 50mila, praticamente dimezzate nei due anni successivi, e ridotte a 10mila con l’attuale a.s. Per la prima volta ci sono molte province (27) e tre regioni (Campania, Puglia e Sicilia) che a livello di scuola primaria non avranno nemmeno una nomina…. Buona parte dei posti andranno ai docenti di sostegno… a seguito dell’attuazione di quanto disposto dalla legge finanziaria 2008 che aveva introdotto la copertura graduale, fino al 70% del totale, dei posti a supporto degli alunni diversamente abili… Saranno impiegati come insegnanti di sostegno 5.022 nominati; il resto suddiviso tra scuola dell’infanzia (1680), elementari (790), medie (1740), e superiori (726). Tra gli ATA, 1232 saranno gli assistenti amministrativi, 402 gli assistenti tecnici, 60 i cuochi, 4553 i collaboratori scolastici, più altre figure specializzate.
 
L’Unità - 23 ottobre 2010
"Più di 100 scuole in agitazione, protesta sempre più estesa”
░ Il quadro della protesta studentesca in tutta Italia.
L’Unione degli studenti ha fornito ieri un quadro riassuntivo delle agitazioni già avviate, da cui scaturisce ce sarebbero oltre 100 le scuole dove sono in corso assemblee straordinarie, periodi di didattica alternativa, autogestioni ed in certi casi vere e proprie occupazioni. “Solo in Campania – fa sapere l’”Associazione studenti medi” – sono 400 le scuole in agitazione, 30 in Toscana, soprattutto a Firenze e Viareggio, 20 in Calabria e a macchia d’olio l’agitazione studentesca si sta spandendo in tute le regioni.  
 
Corriere dell’Umbria - 25 ottobre 2010
"Fra quattro anni serviranno 3000 prof per insegnare una materia “nuova” in lingua straniera”
Il numero dei insegnanti necessari a coprire il fabbisogno delle 21.000 classi di liceo che tra quattro anni saranno impegnate nella “CLIL”, cioè nell’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera ammonta a 3000. Al momento – riferisce la UIL-Scuola – ci sono 625 scuole con 1000 docenti che insegnano già la loro disciplina con questo metodo. Ulteriori 1000 docenti con un livello medio-basso di conoscenze linguistiche potranno  consolidarle attraverso la frequenza di corsi.. E un’ulteriore quota sarà invece formata  attraverso percorsi formativi di carattere universitario con accordi specifici e collocazioni sui centri linguistici di ateneo.
 
IL TIRRENO - 25 ottobre 2010
"Dovrà risarcire 718MILA Euro”
░ Ex dsga che dal 1987 al 2002 ha sottratto alla cassa scolastica costantemente cifre dai pagamenti di gite e fornitori, dovrà risarcire.
Per almeno 15 anni aveva fatto la cresta sui pagamenti delle gite scolastiche e dei fornitori. Dopo la magistrature ordinaria tocca ora a quella contabile punire ‘ex dirigente, Rosa Rita Macaluso, 56 anni…., colpevole di aver procurato un danno erariale e di immagine allo Stato: la Corte dei Conti l’ha condannata a risarcire 718mila euro a favore del Miur. All’epoca dei fatti rivestiva il ruolo di direttrice dei servizi generali e amministrativi del Liceo scientifico Salutati di Montecatini. Chiusa il 6 dicembre 2006 la vicenda giudiziaria con un patteggiamento a 2 anni e 8 mesi di reclusione per falsità ideologica in atti pubblici, soppressione, distruzione e occultamento di atti e peculato, la dirigente era finita sotto la lente della giustizia contabile per essersi intascata un fiume di denaro… 
 
IL SOLE24ORE - 25 ottobre 2010
"Scuola lassista”
░ Dalla rubrica “Lettere”. L’autore, evidentemente, ritiene che un concorso a cattedre sia più efficace, nel preparare e selezionare gli insegnanti, rispetto a una prova selettiva in entrata, più un corso di 1200 ore e una prova conclusiva con valore concorsuale; e addebita a ciò la crisi di l’autorevolezza dei docenti. Ad ogni modo, questa è la percezione non raramente che la pubblica opinione ha della scuola, e non va sottovalutata.
I diplomati usciti dalla scuola secondaria sono la quasi totalità degli studenti in Italia, a solo il 68% in Francia e il 66% in Germania. All’inflazione di promozioni e voti alti non sempre corrisponde una preparazione approfondita.. In Italia, le più recenti tecniche di reclutamento degli insegnanti escludono normalmente il concorso selettivo. Si sono via via indeboliti sia gli obiettivi di trasmissione del sapere che l’autorevolezza e le prerogative dei docenti… L’antico autoritarismo è stato sostituito dall’”alunnocentrismo” con eventuale lassismo. Alcuni dei diplomati, poco flessibili e non allenati allo studio duro e all’eventualità di sconfitte – stentano ad occuparsi, qualora temano le alee del lavoro autonomo e pretendano il posto tranquillo e sicuro.
 
ItaliaOggi - 26 ottobre 2010
"Per le 150 ore di formazione è il momento della richiesta”
Il personale docente e quello amministrativo, tecnico e ausiliario… in servizio con contratto a t.i. o a t.d. di durata annuale o al termine delle attività didattiche può chiedere di tornare ad essere studente utilizzando le 150 ore di permesso retribuito di cui all’art. 3 del dpr 23 agosto 1988 n. 395. la specifica domanda va presentata per via gerarchica al dirigente dell’Ufficio scolastico della provincia in cui si presta servizio, entro il 15 novembre. I permessi, di durata annuale possono essere utilizzati dal primo gennaio al 31 dicembre e, pertanto, in un periodo a cavallo di 2 anni scolastici. Le 150 ore di permesso possono essere autorizzate per frequentare corsi finalizzati al conseguimento di un diploma di laurea triennale o specialistica e di un diploma di scuola secondaria di pari grado a quello già posseduto (per il personale ATA) finalizzato al conseguimento del titolo di studio proprio della qualifica di appartenenza. … Tra gli obblighi cui è tenuto il personale che fruisce delle ore di permesso, quello di maggior rilievo riguarda la presentazione al proprio d.s. di idonea certificazione i n ordine alla iscrizione e alla frequenza dei corsi, nonché agli esami sostenuti…. Tutte le ore di permesso utilmente fruite sono considerate di sevizio effettivo sia sotto il profilo retributivo che previdenziale. 
 
ItaliaOggi - 26 ottobre 2010
"Sanzioni fino al licenziamento”
░ Gli UU.SS.RR stanno definendo il codice di disciplina per i dirigenti scolastici, in attuazione dell’art.16 del contratto della dirigenza scolastica. 
Le punizioni previste vanno dalle sanzioni pecuniarie alla sospensione dal servizio, fino al licenziamento disciplinare. Le sanzioni più lievi comportano l’esborso di denaro da parte dei dirigenti da un minimo di 150 a un massimo di 350 euro. Le situazioni antidoverose punite in questo modo riguardano prevalentemente i comportamenti non conformi alla buona educazione. Per esempio gli alterchi e le scorrettezze sia nei riguardi dei superiori che dei dipendenti e degli utenti. Oppure l’accettazione di regali di non modico valore o l’inosservanza non grave dei doveri d’ufficio. Idem per l’inosservanza degli obblighi previsti in materia prevenzione degli infortuni e di sicurezza sul lavoro… La sospensione dal servizio, senza retribuzione, fino a 15 giorni è prevista per i comportamenti reticenti circa un procedimento disciplinare in corso. Che sale fino al massimo di tre mesi con la mancata attribuzione della retribuzione di risultato, per un importo pari a quello spettante per il doppio del periodo di durata della sospensione, nel caso di inadempienze o inerzie a seguito di condotte antidoverose dei dipendenti. La sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni fino ad un massimo di tre mesi è prevista nel caso in cui la condotta del dirigente abbia esposto l’amministrazione a condanna al risarcimento danni….  E’ prevista invece la sospensione da un minimo di tre a un massimo di sei mesi, con sospensione della retribuzione, in caso di comportamenti anche di rilievo penale… Il licenziamento disciplinare è previsto, infine, in una serie di ipotesi gravi, anche di rilievo penale.
 
ItaliaOggi - 26 ottobre 2010
"Sanatoria, il caso Sicilia fa legge”
░ I candidati bocciati sono stati rimessi in gioco da un decreto (primo firmatario l’on.Siragusa del PD) votato in VII commissione permanente della Camera da deputati di PD,PDl, Fli,Lega,UDC. Analogo consenso bipartisan è preannunciato in VII commissione del Senato, e il voto verrebbe espresso in sede legislativa, quindi conclusiva.
Dirigenti siciliani alla rinnovazione del concorso a Preside. Lo dovranno rifare perché l’intera procedura concorsuale alla quale hanno partecipato è stata travolta da due decisioni del 2009 della Corte di giustizia amministrativa di Sicilia. non dovranno tuttavia sostenere lo stesso numero di prove e non tutti dovranno sostenere un altro corso di formazione. Beneficeranno di una procedura semplificata. Sta per essere varata, infatti una legge che autorizza il Ministro dell’Istruzione a emanare, entro 30 giorni dall’entrata in vigore un decreto che stabilisca nuove modalità di svolgimento del concorso, limitatamente al caso della Sicilia. Dovranno sottoporsi a un altro esame, una prova scritta sull’esperienza maturata in questi tre anni di servizio, i dirigenti al quarto anno lavorativo, che l’amministrazione scolastica avrebbe dovuto licenziare ma che ha potuto trattenere in servizio grazie a un intervento legislativo ad hoc (l’art.1 comma 2 bis della legge 190/2009 di conversione del d.l. 170/2009)sono 426…. Se supereranno la prova scritta saranno confermati sulle sedi nelle quali sono ora assegnati, senza ulteriori passaggi concorsuali. Gli altri concorrenti, quelli che a suo tempo hanno superato le due prove scritte, partecipato al corso di formazione e superato l’esame finale dovranno anche essi affrontare una prova scritta su materia affrontata nel corso se vorranno mantenere, in caso di esito positivo, la loro posizione nella graduatoria generale di merito…. Infine, i concorrenti che nel 2004 avevano 
completato e consegnato gli elaborati delle due prove scritte, ma sono stati bocciati, sono ammessi alla rinnovazione della procedura concorsuale che avrà luogo… attraverso una nuova valutazione degli elaborati consegnati all’epoca; sono oltre mille. Se la nuova commissione li valuterà positivamente, potranno partecipare a un corso di formazione che dovrà concludersi con un colloquio selettivo. Gli uni e gli altri potranno essere assunti sui posti vacanti e disponibili che si libereranno negli anni 2010/2012, durante l’arco di validità delle rispettive graduatorie fissato in 24 mesi. E solo in Sicilia.
 
Il Messaggero - 27 ottobre 2010
"Valutazione, piace ai presidi la proposta della Gelmini”
░ Introduzione del merito nella carriera retributiva dei docenti, confronto di qualità tra le scuole, estensione del numero di alunni da sottoporre ai test INVALSI: la Gelmini è decisa a puntare in questa direzione. 
Si alla diffusione massiccia nelle classi dei test di valutazione INVALSI e alla pubblicazione dei risultati ottenuti dagli studenti, purché non si espongano i singoli voti ma i miglioramenti progressivi ottenuti dalle scuole. I presidi aprono alla proposta lanciata ieri dal ministro Gelmini….Sono anni che aspettiamo provvedimenti di questo tipo”, sottolinea Mario Rusconi, d.s. del Liceo Newton di Roma, nonché vicepresidente dell’ANP, “….Vogliamo poter contare su criteri standard di valutazione anche per mettere fine al caos dei giudizi dei singoli docenti che non sempre sono confrontabili tra loro”…. “L’idea mi trova d’accordo – conferma la preside Micaela Ricciardi - … E comunque andranno pubblicati i risultati “di sistema”, quelli d’istituto e non di singoli alunni o classi… Ma su queste novità si spaccano gli esperti. Per il pedagogista Benedetto Vertecchi: “Sono anni che si lanciano slogan senza arrivare mai ad un punto, anche perché c’è un dato di fondo che rende impossibile realizzare, ad oggi, certi progetti: la mancanza di risorse”.
 
Avvenire - 28 ottobre 2010
"Genitori all’attacco: operazione verità sui soldi alle scuole statali
░ In prima linea troviamo i genitori, nel quartiere generale intravediamo i gestori delle scuole paritarie. Ci sarebbe piaciuto un titolo esplicito. L’articolo di Paolo Ferrario prende spunto dalla notizia che la Commissione cultura della Camera ha deliberato, per il 2011, un taglio drastico (quasi metà) del finanziamento pubblico alle scuole, paritarie; fin qui lo stanziamento era stato costante negli ultimi 10 anni (534 milioni). Non si capisce bene come questo fatto possa avere sollecitato le “famiglie” a curiosare nei finanziamenti alle statali. Non bastano i tagli, ci si mettono pure Agesc, Fism e Fidae.
“Quello che sta succedendo non è né onesto nè corretto”. E’ semplicemente vergognoso”…. Maria Grazia Colombo, presidente dell’Agesc, l’associazione dei genitori delle scuole cattoliche, commenta così la notizia dei nuovi tagli per 253 milioni di euro, a partire del prossimo anno, per il sistema nazionale delle scuole paritarie. In pratica, se sarà confermato l’indirizzo emerso martedì in Commissione Cultura della Camera, rispetto ai 534 milioni erogati nel 2000 (e mai rivisti al rialzo da ormai 10 anni, con una perdita secca di potere d’acquisto pari ad almeno il 18%), la nuova sforbiciata sarebbe nell’ordine del 47%. Un palazzo per l’intero sistema che le famiglie non sono disposte a subire. “E’ troppo facile tagliare i fondi alle scuole paritarie – sottolinea Colombo, che ricorda come uno studente delle scuole libere costi allo Stato 3500 euro all’anno, contro i 7500 della scuola statale… Bastano poche cifre per dare la misura dell’aggravio di spesa per lo Stato: un bambino della scuola materna statale richiede, in media, un impegno finanziario di circa 6mila euro l’anno, contro i 500 euro di un bimbo dell’asilo paritario. “questi nuovi tagli”, ricorda Roberto Pisolini, presidente del Comitato politico scolastico Scuole non statali (CPS) -.arrivano quando le scuole hanno già stabilito le rette, anche calcolando il contributo statale. Se  adesso questo viene meno, i conti non tornano più. Tra altro, stiamo ancora aspettando la firma del ministro Tremonti che sblocchi finalmente i 130 milioni di euro cui la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera il 7 ottobre”… 
 
Il Fatto Quotidiano - 28 ottobre 2010
"Scuola, ecco che cosa propone il Pd”
░ La responsabile Scuola del PD, Francesca Puglisi, replicando a un precedente articolo di Marina Boscaino pubblicato su Il Fatto Quotidiano , puntualizza le prospettive programmatiche per la scuola.
L’articolo di Marina Boscaino accusa il PD di non avere una visione propria sulla scuola e di “tubare” con il Ministro Gelmini sulla pelle di studenti e insegnanti, attraverso lo scambio epistolare ospitato dal Corriere con l’ex ministro Fioroni. Invece è con le proposte programmatiche votate dall’Assemblea nazionale del PD che il Ministro deve confrontarsi…. La scuola autonoma, per assolvere pienamente il proprio mandato educativo, dev’essere libera di organizzare la didattica per raggiungere l’obiettivo del successo scolastico. Per questo ha bisogno di una stabilità pluriennale di risorse finanziarie e professionali. Proponiamo quindi il superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto per passare all’assegnazione ad ogni scuola di un organico funzionale che includa, per reti di scuole, anche una quota di personale stabile per le supplenze brevi e professionalità specializzate a supporto degli alunni con bisogni speciali. Questo sistema comporterebbe….. vantaggi enormi come il superamento del precariato scolastico, la programmazione certa dei bisogni 
Di insegnanti e conseguente piano di reclutamento, la piena autonomia delle scuole. Questa piena autonomia necessità di un sistema nazionale di valutazione , indipendente dal ministero e responsabile verso il Parlamento, che includa la valutazione dell’intero sistema scolastico, delle scuole, dei dirigenti, dei docenti – su base volontaria in relazione all’avanzamento di carriera…. Occorre rendere immediatamente disponibili per le immissioni in ruolo a tempo indeterminato i posi attualmente ricoperti con incarico annuale… Tagliare i fondi all’istruzione significa tagliare il futuro al nostro Paese.