Rassegna stampa

Rassegna dalla stampa al 6 novembre

 

Superando.it - 28 ottobre 2010
"Non stanchiamoci di ripeterlo: la scuola è luogo e patrimonio di tutti
Lo scorso 22 ottobre, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini aveva sostenuto, durante un convegno di studi a Palmanova, che le persone disabili inserite nel mondo della scuola ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici («In Germania, dove ci sono percorsi differenziati per ragazzi con problemi, le cose funzionano meglio». Con questa dichiarazione, il segretario regionale della Lega Nord si è attirato una valanga di critiche (riportiamo la lettera aperta indirizzatagli da Marina Cometto, presidente dell'Associazione "Claudia Bottigelli" per la Difesa dei Diritti Umani e l'Aiuto alle Famiglie con Figli Disabili Gravissimi.
Gentile Dottor Fontanini, Ho letto su numerosi quotidiani italiani, la sua affermazione: «I disabili nella scuola? Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati». Ad essa è seguita… la sua smentita: «Quello che ho detto è che, rispetto al modello italiano che prevede l'insegnante di sostegno, si potrebbe pensare a quello in vigore in altri Paesi europei: la classe differenziata».Come genitore e come presidente di associazione che si occupa di disabilità,sono molto dispiaciuta e preoccupata da queste sue parole… Ho sempre pensato e continuo a pensare… che l’uguaglianza dei diritti e dei doveri fosse alla base di una democrazia vera, seria e onesta… le sue parole dimostrano che ancora in questo nostro “bel Paese”, in fatto di civiltà culturale e di pensiero, siamo molto indietro… I bambini devono stare con i bambini, gli studenti sui banchi di scuola non devono solo imparare nozioni, ma devono anche conoscere la vita… I ragazzi con disabilità non solo traggono giovamenti, ma offrono opportunità ai propri compagni… C’è molta disinformazione e discriminazione nella nostra politica, Dottor Fontanini, e questo non è certo un fatto positivo né per chi queste forme discriminatorie le mette in atto né per chi dovrebbe subirle, e le assicuro che chiunque ci proverà troverà una marea di persone che si opporranno…”.

 
Il Fatto Quotidiano - 28 ottobre 2010
"Niente soldi ai libri di scuola”
Come già nel 2009, il fondo da 103 milioni per la gratuità dei libri scolasticitarda a materializzarsi; nella Legge di stabilità per il 2011 (che produrrà effetti dal 1° gennaio 2011) non c’è. Lo scorso anno comparve col Decreto c.d. Mille proroghe di Natale. Intanto, il fondo per il Diritto allo studio è stato drasticamente ridotto. Tremonti è assediato dalle richieste di finanziamento ai vari ministeri
Nel 2011 il governo non ha previsto i fondi per rendere gratuiti i libri testo delle scuole dell’obbligo…. Una delle misure caratteristiche della scuola pubblica dal 1967, cioè il Fondo per i libri destinato ai bambini provenienti da famiglie meno abbienti, serve a garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. Il capitolo di bilancio della legge Finanziaria che prevede lo stanziamento di 103 milioni per la gratuità dei libri scolastici è stato nuovamente tagliato… Se le cose resteranno come sono, e non ci sarà uno stanziamento ulteriore nell’annunciato decreto di Natale, tutte le famiglie che mandano i bambini alle primarie (o che sfruttano il comodato d’uso gratuito nella scuola superiore) saranno costrette a sborsare i soldi per i libri… Il Fondo per il diritto allo studio nelle scuole dell’obbligo viene ridotto di oltre il 70 per cento. In questo modo solo il 30 per cento di chi non può permettersi di studiare potrà farlo, per i bambini delle altre famiglie in difficoltà economiche l’istruzione sarà a rischio. Nello stato di previsione del ministero dell’Economia, alla voce “sostegno all’istruzione” sono calcolati solo 33,1 milioni di euro tra le somme da trasferire alle Regioni per le borse di studio. La riduzione rispetto all’anno scorso è quindi di 84,2 milioni di euro. Mentre in quello del ministero dell’Università e la Ricerca, il diritto allo studio nell’istruzione universitaria viene ridotto a 25,7 milioni da 100, tagliando 74 milioni…. Il computo dei tagli che la Finanziaria porterà a scuola e università è stato calcolato dai deputati del Partito democratico che fanno parte della commissione Cultura… Nello specifico hanno registrato una riduzione di 123,3 milioni di euro per l’istruzione prescolastica e di 780,1 milioni di euro per l’istruzione primaria. Per l’istruzione secondaria di primo grado e di secondo grado vengono ridotte rispettivamente di 208,3 milioni e di 841,6 milioni di euro, mentre per l’istruzione post-secondaria, (quella per gli adulti) il taglio è di 7,8 milioni di euro….“Con un colpo secco – dice la capogruppo PD in commissione Cultura Manuela Ghizzoni – il governo ha abolito la gratuità dei libri di testo nella scuola elementare per il 2011 e ridotto di oltre il 75 per cento i fondi per le borse di studio nelle università…”. Anche lo scorso anno le proteste erano state analoghe e, sotto pressione, alla fine il governo aveva trovato i 103 milioni di euro mancanti nel decreto milleproroghe natalizio. Questa volta sarà più difficile, perché il decreto di fine anno varrà sette miliardi ma gran parte di questi soldi sono già stati promessi in quello che Tremonti definisce “Piano sviluppo”. Al ministro della Cultura Sandro Bondi servono soldi per il fondo per lo spettacolo, Stefania Prestigiacomo reclama 100 milioni per il dicastero dell’Ambiente, poi ci dovranno essere gli 800 milioni di copertura finanziaria della riforma universitaria. E trovare le risorse per i libri di testo gratuiti sarà ancora più arduo che nel 2009.

 
ItaliaOggi - 29 ottobre 2010
"Badge contro gli alunni fannulloni”
Alessandra Ricciardi ragguaglia sulla conferenza stampa tenuta ieri a Palazzo Chigi, nella quale i ministri Gelmini e Brunetta hanno enunciato la svolta digitale della scuola: collegamento scuola-famiglia on line e via sms, per le informazioni su profitto e assenze degli alunni. Si avvieranno, altresì, modalità informatizzate e chiamata via sms per i supplenti; il ministro Brunetta e il Ministro Gelmini hanno presentato un progetto per avvisare “in tempo reale”, su pc e cellulari, gli insegnanti precari comunicando loro un incarico di supplenza. In telefonate e telegrammi, in atto, si ha una spesa annua di 20 milioni che sarebbe evitata dal 2011 convocando i supplenti con mail sulla casella Pec dell’aspirante supplente.
Da novembre, le scuole che aderiranno alla sperimentazione potranno dare un tesserino elettronico, uno School-pass, agli studenti che ne registrerà entrate e uscite. Comunicando poi le relative assenze direttamente ai genitori, via sms…. Per gli insegnanti e i dirigenti scolastici non po’ essere reso obbligatorio l’uso del marcatempo…. Il Badge servirà anche ad accedere ai servizi quali la mensa, la biblioteca, la fotocopiatrice. Sono già circa tre milioni gli studenti in possesso dei tesserini nominativi…. Entro la fine dell’anno, i dirigenti scolastici saranno dotati, al pari di tutti gli altri dipendenti pubblici, della loro posta certificata; questo consentirà di stipulare on line i contratti con i supplenti, aventi valore legale…. Per le scuole superiori che si doteranno del portale dei servizi alle famiglie, è previsto un contributo di mille euro.

 
ModenaQui - 29 ottobre 2010
"Brunetta: trecentomila dipendenti pubblici in meno, entro il 2013”
La sforbiciata negli organici sarebbe dell’8,4%.
Niente licenziamenti di massa, si intende, ma un lento lavoro ai fianchi, effetto dei contratti di lavoro flessibile, e soprattutto del blocco del turn over. Oggi, infatti, salvo alcune eccezioni, è possibile sostituire solo il 20% dei pubblici dipendenti andati in pensione. “Negli anni 2008/2009”, indica poi il documento presentato da Brunetta ieri nel corso di un convegno,”il personale si è ridotto di quasi 72.000 occupati scendendo a circa 5,5 milioni di unità”.

 
IL MATTINO - 30 ottobre 2010
"Stipendi ai prof.? Scatti di merito, non per anzianità”
Intervista rilasciata al Ministro Gelmini ad Antonio Troie: la Gelmini difende la linea Tremonti (Abbiamo evitato di fare la fine della Grecia), e la riforma scolastica. Nessuna preoccupazione per le proteste degli studenti (in autunno sono una consuetudine). La cultura del ’68 ha distrutto la Scuola, e la Sinistra non fa che difendere il passato. E’ ora di cambiare. Annuncia: Abbiamo sbloccato 1 miliardo per la ricerca al Sud.
Non è per niente scoraggiata dalle proteste che un giorno sì e un altro pure la prendono di mira per le sue riforme. No, Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione va avanti per la sua strada…. Ha appena terminato il suo intervento al convegno (a Capri)dei giovani industriali, e nell’intervista al Mattino annunzia di avere appena sbloccato 1 miliardo per la ricerca nel Sud. “Nel 2012, con il rinnovo del contratto nazionale, vogliamo finalmente superare il meccanismo obsoleto degli scatti di anzianità, che non ci consente di distinguere tra i professori bravi e quelli meno bravi. Vogliamo invece introdurre un sistema che premi il merito… Non si può nascondere la polvere sotto il tappeto continuando a difendere un sistema che non funziona…. Abbiamo appena fatto partire il bando per i distretti tecnologici. Si tratta di un investimento di 900 milioni concentrato nelle quattro regioni dell’Obiettivo di Convergenza (Campania, Calabria, Puglie e Sicilia). C’è poi uno stanziamento di 50 milioni riservato ai giovani ricercatori italiani. Anche qui vogliamo premiare i migliori progetti e riportare in Italia i cervelli fuggiti… Non possiamo continuare ad alimentare la speranza di avere un esercito di ricercatori a vita. Bisogna mettere la parola fine ad una sorta di precarizzazione di questi giovani e offrire una prospettiva reale di lavoro e ricerca, superando una situazione di stallo che dura da decenni: l falso egualitarismo alimentato dalla cultura del ‘68….

 
Il Manifesto - 30 ottobre 2010
"Gli insegnanti perdono fino a 1800 euro all’anno”
In un articolo di Roberto Ciccarelli alcun aspetti della prossima manovra (Legge di Stabilità; la ex Finanziaria) che riguardano Scuola e Università.
Chi prende seriamente le sorti della finanza pubblica teme che nel Milleproghe non verrà ridiscusso il blocco degli automatismi stipendiali stabilito dalla finanziaria estiva. Era stato questo l’impegno preso dalla stessa Gelmini quando la riforma dell’Università è stata approvata a Giugno al Senato. E con questo lasciapassare aveva ottenuto il voto dei finiani….Nella bozza di bilancio in discussione nelle commissioni della Camera, i tagli previsti dalla manovra estiva restano intatti, mentre i risparmi ottenuti dal massiccio pensionamento nella scuola e università verranno incamerati dal Ministero dell’Economia. Se così fosse, per gli insegnamenti dell’elementare a metà carriera, reddito lordo 23mila euro, alcuni studi hanno quantificato la perdita in 1823mila euro all’anno. Per i ricercatori e i professori universitari la perdita media complessiva prevista per il prossimo triennio varierà dai due a cinque mila euro annui… Il Fondo per il diritto allo studio è passato, in due anni, da 246 a 25 milioni di euro. L’università dovrà forse accontentarsi di 800 milioni per pagare gli stipendi e le tredicesime. Più qualche spicciolo per finanziare 4500 assaggi di ruolo a professore associato, da parte dei ricercatori…

 
Il Giornale di Sicilia - 30 ottobre 2010
"La protesta al balcone”
Gli studenti di Palermo stendono uno striscione dal balcone del Comune.
Sono scesi in strada per una nuova protesta contro la riforma della Scuola. Ma poi sono anche riusciti a “violare” Palazzo delle Aquile, sede del Comune e a esporre per pochi minuti al balcone principale uno striscione polemico contro i pochi stanziamenti dell’amministrazione municipale per gli istituti cittadini, prima che l’intervento dei vigili urbani li inducesse a desistere, non senza qualche momento di tensione…

 
Il Mattino - 2 novembre 2010
"Italiano e matematica. Test anche nei licei”
Una recente Direttiva ministeriale per l’a.s. 2010/2011 fissa i nuovi compiti dell’INVALSI, ampliandone le attività d’istituto: dovrà predisporre per le seconde classi superiori prove di valutazione degli apprendimenti relative a grammatica, comprensione del testo e matematica; saranno somministrate nel prossimo maggio. Nel 2012, le prove oggettive standard per tutto il territorio nazionale saranno introdotte anche agli esami di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.
Test Invalsi in italiano e matematica anche per i ragazzi delle superiori. A maggio, i 15enni delle classi seconde dovranno cimentarsi per la prima volta con le prove nazionali che hanno già coinvolto, negli scorsi anni, i ragazzini di primaria e medie. Dovranno dimostrare come se la cavano con i numeri, la grammatica, la comprensione del testo, sottoponendosi a test uguali in tutta Italia. I risultati non faranno media ma saranno utili al Miur e all’INVALSI per capire qual è il livello di apprendimento… Gli ultimi rilevamenti sulle conoscenze dei 15enni li ha fatti l’Ocse, che ha bocciato sonoramente l’Italia….Per i test di primavera, l’Invalsi deve stampare e consegnare 4 milioni di questionari per i piccoli e un altro milione per i più grandi. Ma quanto costa rilevare gli apprendimenti? Poco più di 2 euro per studente… La legge del 2004 che ha istituito l’Invalsi ha assegnato all’Istituto un finanziamento di quasi 11 milioni andato scemando negli anni …. la situazione finanziaria generale rischia di mettere un freno all’attività dell’Invalsi: per il 2011, la Finanziaria ha tagliato… un altro milione di euro all’Invalsi e all’Ansas… Quest’anno scolastico sono in programma anche le nuove rilevazioni internazionali OCSE sui quindicenni e sulle capacità di lettura e matematica dei piccoli.

 
la Repubblica.it - 2 novembre 2010
"Addio alle borse di studio. Tagliato il 90% dei soldi”
Ridotti i fondi per gli atenei: per il 2011 la Gelmini prevede solo 26 milioni. Oltre 180mila studenti hanno diritto all’assegno ma 8 su 10 non lo riceveranno.
Arrivano tagli che sono colpi d'accetta e servono a celebrare nuove amputazioni nella scuola italiana. Con un passaggio della manovra finanziaria fin qui rimasto nascosto il ministro Maria Stella Gelmini, sotto la scorta del suo tutore Giulio Tremonti, ha decretato la fine dell'istituto della borsa di studio. Un taglio ai finanziamenti del 90%. Un'altra morte per mancanza fondi, nella scuola ai tempi della Gelmini, dopo la riduzione del tempo pieno, la cancellazione delle graduatorie dei ricercatori, la soppressione di alcuni atenei. È nata con la liberazione d'Italia, Regio decreto 574 del 1946, la borsa di studio universitaria e ha accompagnato l'evoluzione della democrazia scolastica offrendo fino al 2001 una possibilità di mantenimento a studenti in corso, fuori sede, sotto le soglie dell'Isee, meritevoli. In due anni, con il colpo d'accetta tirato lo scorso 14 ottobre sul tavolo del penultimo Consiglio dei ministri, l'ammontare in euro delle borse da erogare è passato da 246 milioni a 25,7. Un -89,55% che peggio di così c'è solo la loro soppressione. E nel 2012 si arriverà a 13 milioni scarsi trasformando la borsa universitaria in un premio per élite scelte. Questa - 25,7 milioni - è la quota di finanziamento governativo per il 2011 all'interno di un sistema, quello delle università, fortemente regionalizzato. Già. Lo stato di crisi generale delle Regioni italiane, in particolare al Sud, abbatte le residue speranze. Così oggi su una platea di 184.034 aventi diritto, l'80 per cento non prenderà quei mille, a volte duemila euro (si decide per bandi regionali) che spesso rappresentano una necessità per gli studenti che li ricevono… Gli iper tagli dell'assegno universitario dicono come il fragile welfare studentesco italiano stia franando e contribuisca ad acuire le distanze tra università del Sud e del Nord: è sempre più intensa, infatti, la salita di ventenni meridionali alla ricerca di università dalla borsa di studio possibile. Piemonte, Toscana, Emilia sono regioni che ancora possono dare concretezza alle promesse scritte sui bandi annuali. Chi ha un reddito familiare (della famiglia di provenienza) sotto i 17mila euro, oggi può accedere alla possibilità di un finanziamento pubblico. E se ottiene medie scolastiche sopra la media, può entrare nella graduatoria degli aventi diritto. Nella maggior parte dei casi inutilmente: per otto studenti su dieci non ci sono soldi. Tra l'altro, le graduatorie regionali del 2010 sono per definizione amministrativa "definitive non confermate". Cioè, non valgono nulla fin qui: l'autunno è inoltrato e gli studenti d'ateneo ancora non sanno a chi toccherà lo scalpo della borsa di studio. Dall'assegno universitario istituito nel 1963 e immaginato come un pre-salario - 200mila lire per gli studenti che vivevano nella loro città, 360mila lire per i fuori sede - alle norme del 1991, scritte per "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto limitano l'uguaglianza dei cittadini nell'accesso all'istruzione superiore e per consentire ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi", alle ultime definizioni legislative dell'aprile 2001 la borsa di studio ha seguito, e a volte anticipato, le conquiste lavorative e civili del paese. Nelle ultime due stagioni il governo Berlusconi ha smantellato tutto. E se, come rileva una tesi presentata quest'anno a Scienze politiche della Sapienza, "Il diritto allo studio universitario in Italia", l'80 per cento dei meritevoli e bisognosi studenti italiani non percepisce l'assegno meritato, in Francia si scende al 70%, in Germania al 60%, in Olanda addirittura al 4%. D'altronde l'Italia, appare sempre meno un caso, resta il paese con il tasso d'abbandono universitario più alto.

 
ItaliaOggi - 2 novembre 2010
"L’Italia alla sfida della valutazione”
Sulla valutazione di sistema, da un punto di vista dottrinale, l’articolo di Antonio Cocozza, docente presso Luiss Guido Carli e Università Roma Tre.
Il tema della valutazione, finalizzato al miglioramento dei risultati, rappresenta ormai un obiettivo non più rinviabile. Con l’esplosione della globalizzazione dell’economia… l’adeguatezza dei processi e la qualità degli output dei sistemi educativa svolgono un ruolo primario ai fini della capacità di innovare per migliorare i risultati sociali ed economici complessivi. A questi tre livelli bisognerebbe aggiungere un quarto livello di valutazione, che è quello nazionale di sistema scolastico ed educativa, che attiene alla misurazione dell’adeguatezza dei risultati di apprendimento degli studenti, rispetto agli standard internazionali Ocse-Pisa, Iea-Pirls, o analizzati nei report Education at a Glance, ma anche quello dell’efficacia delle politiche educative… L’elaborazione di un’efficace valutazione di sistema dovrebbe essere basato su un percorso aperto ma orientato strategicamente a prendere in esame e a delineare le seguenti cinque variabili: strategia e finalità della valutazione; tipologia dei soggetti coinvolti e grado di appropriatezza delle modalità di coinvolgimento; livello di strutturazione degli strumenti impiegati nella ricerca dei dati; congruenza dell’utilizzo dei risultati derivanti dal sistema di valutazione; azioni di miglioramento attivate sulla base della valutazione dei risultati … .In questi ultimi anni, a livello europeo sono state assunte molte iniziative… Sulla questione più calda, relativa alla valutazione dell’attività degli insegnanti, sulla base di una ricerca comparativa finanziata dalla Commissione europea, svolta negli ultimi anni da Eurydice,… troviamo le seguenti modalità: ispezione degli insegnanti a titolo individuale o collettivo (in quasi tutti i Paesi europei, salvo che in Italia e Lussemburgo); autovalutazione dell’istituto (Repubblica Ceca, Portogallo, Islanda, Regno Unito); valutazione individuale effettuata dal capo d’istituto (Belgio, Bulgaria, Francia, Olanda, Polonia); valutazione individuale effettuata da pari (Grecia, Lettonia, Slovenia, Slovacchia). In quest’ambito, la Svezia e la Finlandia hanno adottato un sistema di valutazione in cui è prevista una procedura contrattuale nazionale che coinvolge le OO.SS., la cui gestione è affidata al D.S. o al comune di appartenenza della scuola, che premiano i docenti in base ai risultati e nell’ambito di un budget prestabilito… Il datore di lavoro (il Comune) prevede 3 giorni di formazione obbligatoria all’anno, per ciascun docente…

 
Il Messaggero - 3 novembre 2010
"Finanziaria, si cercano i fondi per le scuole paritarie”
C’era da giurarci: Tremonti reintegrerà i finanziamenti per le scuole paritarie a breve, probabilmente mediante il “decreto Sviluppo”: quello che nella Legge di Stabilità (nuova denominazione della Legge Finanziaria) era sembrato un ridimensionamento, era soltanto un memento: pulvis es…. D’altra parte, in questo scenario para-elettorale, il consenso va coltivato.
Si allunga la lista dei bisogni da finanziare con nuove misure, entro la fine dell’anno. E’ il caso, per es., delle scuole paritarie per le quali ci saranno “provvedimenti ad hoc”, garantisce il ministro dell’Economia… Si cercano risorse anche per alcune voci del welfare, come il fondo non autosufficienti che ha visto un taglio di 400 milioni di euro. Il PD evidenzia anche il taglio alle borse di studio e chiede fondi per la difesa del territorio… Il fondo alle scuole statali, ha ricordato il Tesoro, è stato sistematicamente reintegrato… Sarà così anche nel 2011”.

 
Il Secolo XIX - 3 novembre 2010
"Destinati a 383 precari tre milioni per il sociale”
La Regione Liguria destina una quota del FSE per i precari della scuola.
La Regione Liguria utilizzerà 3 milioni di euro per collocare 383 precari della scuola, tra insegnanti, amministrativi e tecnici (riconosciuti con il decreto 68 del 2010) che verranno impiegati in progetti di lavoro sull’integrazione degli immigrati, sul rapporto scuola-extrascuola, sull’orientamento, sul rafforzamento dei processi legati alle forme di alternanza scuola-lavoro.
Libero Quotidiano - 4 novembre 2010
"Scuola privata: Giulio trova i soldi”
Segnali di fumo: Il titolare dell’Economia incontra i vertici vaticani e risponde con i fatti alle accuse di Avvenire. Il commento di Franco Bechis: Giulio accontenta la Chiesa aumentando i fondi alle scuole private… Prove per far andare avanti la legislatura ?
Perfino Gianni Letta, gentiluomo di Sua Santità, è rimasto sorpreso. Da mesi nel governo il punto di riferimento centrale per il Vaticano è il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti E’ stato il presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi ad annodare il rapporto con pazienza, a presentare Tremonti prima al cardinale Tarcisio Bertone, e poi a papa Benedetto XVI….Il ministro dell’Economia, da qualche giorno, era bersagliato da una raffica di articoli critici del quotidiano dei vescovi italiano Avvenire, per i tagli in tabella alla scuola cattolica….Il bel gesto è arrivato direttamente dal ministro: in un comunicato ha ufficializzato il reintegro dei 200 milioni per il 2011.

 
Il Tempo - 5 novembre 2010
"La Gelmini premia 34 studenti eccellenti”
Roma, Accademia dei Lincei, la Gelmini ha una soddisfazione.
Oggi è davvero una bella giornata per la scuola italiana, mi riempie di gioia e soddisfazione perché i risultati raggiunti da questi ragazzi mettono in evidenza tutta la potenzialità della scuola del nostro Paese”.
Lo ha detto il Ministro Gelmini… nel premiare 34 studenti eccellenti, di ogni parte d’Italia, che sono risultati tra i finalisti delle olimpiadi internazionali di matematica, informatica e scienza della terra.