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Questa è la secca risposta del sindacato, specializzato in diritto scolastico, all’emendamento approvato dal Senato sull’inserimento in coda dei soli precari abilitati in SFP, Strumento e Arte e sul respingimento dell’emendamento a favore dei docenti di ruolo che maturano i requisiti con le vecchie regole per andare in pensione entro il 31 agosto 2013.

I giovani precari abilitati della scuola, come i docenti di ruolo prossimi alla pensione, devono ringraziare ancora una volta il senatore Pittoni della Lega nord che non riesce a fare passare i suoi emendamenti, pur firmati da diversi senatori del PdL e di FLI, eppure riesce a ostacolare con il suo partito l’approvazione di norme tese a dare giustizia. Grazie a lui e al suo partito - contrariamente alla paura del contenzioso spesso da lui evocata come una minaccia - i colleghi dovranno ricorrere ai tribunali della Repubblica che ancora rispettano la Costituzione e il Diritto in questo Paese, dove un senatore ex-ministro può presentare tutto e il contrario di tutto, alla faccia del pudore, senza mai rispondere del suo operato di fronte agli elettori, essendo scelto dal solo segretario di partito.

Per l’Anief, è evidente che dopo aver ottenuto quattro ordini del giorno dai due rami del Parlamento e aver ottenuto il via libera dalla Camera dei Deputati, il collocamento nella riserva indiana, da parte del Senato, di 9.000 tra i 23.000 docenti già inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento, appare una beffa tanto più tragicomica se ripristina delle code dichiarate incostituzionali più volte dal Giudice delle leggi, l’ultima neanche un anno fa. Come è evidente che, di fronte al preciso impegno del Governo di consentire il pensionamento con le vecchie regole del personale della scuola - che matura i requisiti per anno scolastico e non per anno solare - il no del Senato appare ingiusto.

Se questa è la storia, vorrà dire che lo sciopero proclamato dall’Anief per il 3 marzo nella scuola, anche per lo sblocco del contratto e per la lotta alla precarietà, si arricchirà dell’adesione di vecchi e giovani, mentre ancora una volta i colleghi si ritroveranno i legali dell’Anief a seguirli per chiedere giustizia ai giudici del lavoro, per richiedere la remissione alla Corte costituzionale delle norme introdotte sulle pensioni e sulle graduatorie, e i relativi risarcimenti danni per lite temeraria.

I docenti precari appena inseriti in coda hanno diritto di inserirsi a pettine come la Corte costituzionale ha ricordato nelle sentenze 168/04, 41/2011, 242/2011, mentre gli iscritti alla Facoltà di Scienze della Formazione che devono conseguire la laurea abilitante come per tutti gli specializzandi inseriti con riserva in questi ultimi dieci anni grazie alla legge 124/99, alla legge 333/2001, alla legge 143/2004, alla legge 296/2006 hanno diritto all’inserimento con riserva nella graduatoria ad esaurimento. I primi devono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere le istruzioni operative per ricorrere, i secondi devono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Tutti gli altri colleghi abilitati che continuano a rimanere esclusi dalle graduatorie saranno ricontattati per riassumere il ricorso al giudice del lavoro nei prossimi mesi. I colleghi che hanno già un ricorso pendente con Anief per l’inserimento nella GaE attenderanno le nuove istruzioni operative, che saranno inviate dopo il 12 marzo, per riassumere i ricorsi al giudice del lavoro alla luce della nuova normativa approvata.

Ovviamente, anche i docenti di ruolo ricorreranno al giudice del lavoro per denunciare l’illogica e irrazionale norma che vieta al personale della scuola, con i requisiti maturati entro il 31 agosto 2012, di andare in pensione con le vecchie regole, e per denunciare la disparità di trattamento con i lavoratori del comparto privato a cui è stata concessa una finestra di due anni, se maturano i requisiti entro il 31 agosto 2013. I primi devono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere le istruzioni operative, i secondi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

L’Anief si era mossa per tempo, da sola, a inizio del nuovo anno, ottenendo la presentazione degli emendamenti dai Deputati della Camera che avrebbero reso giustizia alla categoria. Purtroppo, gli altri sindacati ci hanno seguito troppo tardi. Ora non ci rimane che scioperare e ottenere la giustizia sociale dai tribunali che ci hanno dato nel merito sempre ragione. Se vinceremo le prossime elezioni RSU, riproporremo entrambi i temi al Governo con la forza delle vertenze giudiziarie attivate e del consenso ottenuto.

Le richieste di istruzioni operative sono delle pre-adesioni e non sono vincolanti per l’adesione al ricorso che si perfeziona nel seguire quanto indicato nella risposta ricevuta. Le preadesioni devono essere inviate alle mail indicate entro il 10 marzo 2012.

Vicari e reggenti dei dirigenti scolastici, l’Anief scende in campo per ricordare all’amministrazione che non svolgono volontariato: il Miur deve assegnare loro le indennità che gli spettano.

I docenti che sostituiscono i Dirigenti scolastici non devono più svolgere la complessa e delicata funzione di vicario quasi come fosse un’opera di puro volontariato, ma devono percepire il compenso che gli spetta per legge: a sostenerlo è l’Anief, annunciando di aver deciso di difendere legalmente i diritti di tutti gli insegnanti che hanno svolto (o svolgeranno) il ruolo di vicario o di responsabile dell’istituto - in genere al 50 per cento con il Dirigente scolastico - assumendo il ruolo di reggenti per almeno 15 giorni.

Il Miur – dichiara il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico - nel Programma Annuale 2011, con la nota prot. 10773 dell’11 novembre 2010, ha chiaramente affermato che la corresponsione dell’indennità di reggenza o di emolumenti per lo svolgimento di funzioni superiori al personale docente individuato come vicario non prevede alcuna specifica risorsa finanziaria. Inoltre, il confronto nei tavoli negoziali con i sindacati non ha prodotto sino ad oggi alcun risultato accettabile. È quindi evidente l’intenzione dell’amministrazione di far condurre migliaia di sedi scolastiche praticamente a costo zero”.

Il sindacato ha valutato anche i compensi che il Miur dovrebbe assegnare ai docenti incaricati di ruolo superiore: si va dai 1.000–2.000 euro per le indennità di direzione ai 3.000 euro per le sostituzioni di almeno 15 giorni, fino ai 10.000 euro spettanti a coloro che durante l’anno scolastico hanno svolto il ruolo di reggenti. L’Anief ha quindi deciso di scendere in campo per tutelare i diritti di queste figure, senza le quali gli istituti scolastici non potrebbero più svolgere le normali attività, peraltro previsti dal contratto nazionale di categoria: “abbiamo deciso – ha concluso il Presidente dell’Anief – di rompere ogni indugio e avviare un’azione legale al giudice del lavoro per recuperare le somme spettanti”.

I docenti interessati a ricevere le istruzioni operative per partecipare ai ricorsi possono inviare una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per recuperare fino a 10.000 euro per i docenti che dividono l’istituto della reggenza con i dirigenti scolastici e per sbloccare l’indennità di funzioni superiori svolte in sostituzione del dirigente per più di 15 giorni, come previsto dal contratto. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere le istruzioni operative.

Sono trascorsi sei mesi da quando il 14 giugno 2011 scorso le OO. SS. CGIL-FLC, CISL, SNALS, ANP-CIDA hanno chiesto al Miur di rispettare quanto disposto dai contratti collettivi vigenti in termini di corresponsione dell’indennità di reggenza o di emolumenti per lo svolgimento di funzioni superiori al personale docente individuato come vicario, visto che proprio il Miur nel Programma Annuale 2011, con la nota prot. 10773 dell’11 novembre 2010, aveva chiaramente affermato che per i seguenti istituti contrattuali, che non gravano sul FIS, non è disponibile una specifica risorsa finanziaria (le indennità di funzioni superiori, di direzione e di reggenza). Il confronto nei tavoli negoziali non ha prodotto ad oggi nessun risultato accettabile. Pertanto, anche per contrastare questo tanto selvaggio quanto facile e indiscriminato ridimensionamento delle istituzioni scolastiche che si vorrebbe a costo zero, al fine di non comprimere ulteriormente i diritti tutelati dal contratto e la stessa professionalità messa in campo dai collaboratori del dirigente nella gestione delle scuole date in reggenza, Anief rompe ogni indugio e avvia un’azione legale al giudice del lavoro per recuperare le somme spettanti. I docenti interessati devono inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere le istruzioni operative.

Nel frattempo, Anief ricorda come è ancora aperta la campagna di reclutamento delle RSU per le prossime elezioni previste nel marzo 2012, affinché la voce del nuovo sindacato sia ascoltata dall’amministrazione senza ricorrere perennemente ai tribunali. Se vuoi candidarti invia una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

TABELLA delle spettanze richieste nei ricorsi

INDENNITA DI REGGENZA AL 50% PER VICARIO PER UN ANNO - COMPRENSIVO DI 13a MENSILITA’ - CON PRESENZA DI DS IN REGGENZA: DA 9.500 A 10.000 euro lordi

INDENNITA’ DI FUNZIONI SUPERIORI PER SOSTITUZIONE DS: DA 1.500 A 3.000 euro lordi per 30 giorni di sostituzione (compete solo per sostituzioni superiori a 15 giorni)

PER L’INDENNITA’ DI DIREZIONE, AL MOMENTO NON PREVISTA E NON DATA PERCHE’ SI RITIENE CHE IL DOCENTE NON ABBIA FUNZIONI DIRIGENZIALI AI SENSI DEL 165/2001: DA 1000 A 2000 euro

In corso di invio le istruzioni per chi aveva già preaderito. Entro il prossimo mese, tutti i ricorrenti riceveranno le indicazioni per recarsi presso gli studi legali convenzionati sul territorio per il deposito dei ricorsi. Previste le sole spese per l’istruzione delle pratiche. Oltre 10.000 euro il risarcimento danni previsto.

Accanto alle battaglie per i diritti dei precari della scuola, è tempo di iniziarne di nuove per restituire dignità anche al personale docente e Ata di ruolo”. È questo lo spirito con il quale il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, annuncia l’avvio di una nuova campagna su temi di scottante attualità per il personale scolastico che ha già un contratto a tempo indeterminato.

L’art. 9 della legge 122/2010 (commi 17, 21 e 23) ha bloccato e dichiarato irrecuperabili ai fini previdenziali gli scatti di anzianità retributiva maturati dal personale di ruolo nel periodo 2011-2013 – spiega il presidente dell’Anief – bloccando di fatto ogni possibilità di firma di un contratto collettivo del comparto scuola per il triennio 2011-2013. Gli effetti della norma sono stati prorogati di un anno al 2014 dal mille proroghe. Su queste basi, il precedente governo (incassando il placet di alcuni sindacati con l’intesa dello scorso 4 febbraio) ha avviato una macchina infernale che punta ad eliminare del tutto ogni automatismo di progressione stipendiale nel mondo della scuola, in favore di un fantomatico quanto aleatorio meccanismo meritocratico, in deroga a quanto sottoscritto con le parti sociali negli ultimi cinquant’anni”.

Ma la scure si è abbattuta anche sul personale neo-immesso in ruolo nel 2011. I 65.000 docenti e gli Ata che hanno firmato la scorsa estate il tanto agognato contratto a tempo indeterminato, infatti, oltre al blocco degli scatti di anzianità, si sono ritrovati a dover fare i conti con la fusione del primo e del secondo “gradone” stipendiale, che in pratica innalza a 9 anni il periodo di servizio da dover svolgere prima di veder diventare un po’ più consistente la propria busta-paga. Inoltre, i neo assunti nel mondo della scuola non potranno chiedere il trasferimento dalla provincia di assunzione prima dei prossimi 5 anni, a differenza dei colleghi più “anziani” per i quali non esiste tale vincolo. “È incredibile – sottolinea Pacifico – che dopo la pronuncia della Corte costituzionale favorevole ai nostri ricorsi per il diritto alla mobilità del personale precario, in Italia si voglia adesso tentare di limitare la possibilità di spostarsi liberamente sul territorio nazionale, sia pure con provvedimenti “a tempo”, per il personale di ruolo. Evidentemente è proprio vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio”.

L’ANIEF ritiene che questi provvedimenti ledano i diritti dei lavoratori docenti e ata della scuola in quanto palesemente in contrasto con il dettato della nostra Costituzione che fonda la Repubblica sul diritto al lavoro, senza alcuna discriminazione tra i lavoratori, e lo tutela in tutte le sue forme e le sue applicazioni, favorendo gli accordi intesi ad affermare e a regolare i diritti-doveri dei lavoratori - come i contratti collettivi nazionali - e garantendo al lavoratore libertà di movimento sul territorio e una dignitosa retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro.

Il ricorso per il riconoscimento della mobilità interna assume quanto più valore, vista la recente norma introdotta sulla cassa integrazione e sul licenziamento del personale in esubero che non trovi altra ricollocazione all’interno della propria provincia. All’atto della presentazione del ricorso contro il blocco della mobilità quinquennale sarà possibile finalmente anche impugnare la tabella di valutazione dei titoli utili per le domande di utilizzazione, assegnazione provvisoria, graduatorie interne d’istituto per il riconoscimento del titolo di abilitazione conseguito presso la SSIS, con corso riservato o ex lege 143/2004, del titolo di supervisore di tirocinio, dell’equiparazione del servizio pre-ruolo a quello di ruolo.

Il personale docente e Ata che intende aderire al ricorso contro il blocco degli scatti stipendiali, può inviare sin da oggi una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per richiedere le istruzioni operative.

Docenti e Ata neo-immessi in ruolo interessati al ricorso contro la fusione dei primi 2 gradoni stipendiali ed a quello contro il blocco quinquennale della mobilità, possono richiedere le istruzioni inviando una mail rispettivamente a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Anief, inoltre, ricorda che in qualità di ente di formazione riconosciuto dal Miur, ha attivato in convenzione con l’università telematica Unipegaso dei corsi riservati anche al personale di ruolo, coperti da borse di studio, ai fini del conseguimento di titoli valutabili per le domande di utilizzazione, assegnazione provvisoria, graduatorie interne d’istituto. Per info è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

A seguito della conferenza organizzativa dei legali, tenutasi l’8 maggio scorso a Roma, è stato possibile predisporre le modalità per un coordinamento nazionale dei ricorsi ANIEF al GdL necessario per garantire l’efficacia della nostra azione legale.

Chi non fosse ancora stato convocato per la firma dei mandati presso il legale di riferimento, lo sarà entro l’11 giugno 2011. Ciò non comporterà alcun ritardo nelle procedure del ricorso né una discriminazione nei confronti dei ricorrenti già convocati. I primi ricorsi saranno depositati soltanto dopo la conversione in legge del Decreto legge n. 70 che, all’articolo 9, interviene nel contenzioso in corso, negando la possibilità di stabilizzare il personale precario che ha prestato servizio per un triennio su posto vacante e disponibile, anche con nomine retrodatate, mentre una recente sentenza della Cassazione garantisce il diritto al risarcimento del danno.

Alla luce delle sentenze positive rese note negli ultimi giorni senza tacere di quelle purtroppo negative - e per noi erronee - comprendiamo l’impazienza dei soci che giustamente desiderano riconosciuti diritti troppo a lungo negati. Segnaliamo tuttavia l’importanza di avviare il contenzioso secondo le ponderate valutazioni che saranno scritte nella memoria finale tarate sulle considerazioni finali espresse dalla nuova normativa in discussione in Parlamento che potrebbe influire negativamente sul contenzioso già avviato da altri studi legali e sindacati.

Durante l’incontro tra più di 100 avvocati provenienti da tutta Italia si sono commentate anche le strategie operative per tutelare quanto più i ricorrenti ed evitare condanne alle spese che possono essere diffuse laddove si procede con fretta, al buio, senza un debito studio che tenga conto anche della normativa e della giurisprudenza recente.

Chi ha già aderito ai ricorsi - inviando il relativo plico all'ANIEF - e non dovesse ricevere entro l'11 giugno alcuna comunicazione di invito a recarsi presso il legale territoriale ANIEF per la firma del mandato è pregato di scrivere una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. richiedendo di essere contattato.

 

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