L’analisi dei tanti emendamenti presentati al decreto legge 73/2021 si sta rivelando più complessa di quanto era stato preventivato: dopo il silenzio del Governo sulla ventina di emendamenti ritenuti ammissibili, la “palla” è passata alla V Commissione della Camera, che sta completando la verifica delle richieste di modifica, anche degli articoli 58 e 59 riguardanti l’organizzazione del prossimo anno scolastico a partire dal reclutamento. L’approdo del testo in Aula per l’approvazione finale, con modifiche da apportare al testo originario del DL 73/21 approvato lo scorso 25 maggio, è previsto non prima di venerdì 9 luglio. Proprio mentre gli uffici scolastici si apprestano a mettere in moto l’iter che porterà alle immissioni in ruolo di alcune decine di migliaia di docenti e Ata. Nello specifico, per le nuove immissioni in ruolo molto continua a dipendere dalle istanze presentate dai gruppi parlamentari. Tra queste, ce ne è una molto importante: è l’emendamento 59.76 del gruppo Fratelli d’Italia, promosso anche dall’Anief, che cancellerebbe il limite del servizio minimo triennale richiesto per le assunzioni da prima fascia e autorizzerebbe l’avvio delle stabilizzazioni da seconda fascia attraverso una nomina annuale da tramutare in contratto a tempo indeterminato al termine dell’anno di prova e della frequenza con verifica finale di un corso straordinario abilitante-specializzante di tipo TFA o PAS.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “è una proposta su cui si potrebbe trovare l’accordo, già raggiunto con le altre sigle sindacali e con la stesso Governo quando abbiamo parlato di reclutamento e sottoscritto il Patto per la Scuola. Quindi, sarebbe insensato, illogico e amorale andare a non votare questo emendamento e quindi ad avere il record di immissioni in ruolo e contemporaneamente il record di immissioni in ruolo disertate” non per mancanza di candidati ma per una pessima organizzazione nel selezionarli”.