La sessione aggiuntiva del concorso straordinario della scuola secondaria si dovrà organizzare quando vi saranno le condizioni di sicurezza sanitaria: lo ha detto il Tar del Lazio che ha accolto i ricorsi dei candidati che non hanno potuto partecipare alle sessioni ordinarie per via del Covid e disposto l’effettuazione di prove suppletive quando sicure dal punto di vista sanitario. “Lo abbiamo sempre detto – ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, la mancata partecipazione al concorso a causa della pandemia non può penalizzare due volte i candidati che non hanno potuto svolgere la prova unica”.
Martedì 16 marzo, dalle ore 16 alle 18, ci sarà un incontro telematico, dedicato agli insegnanti di religione cattolica, organizzato dal sindacato dal titolo “Concorso IRC 2021, le proposte di Anief”. Relatore del webinar sarà il professore Alessandro Manfridi. I temi che verranno affrontati sono: il concorso IRC 2021: quali le certezze e le domande; le proposte Anief; obiettivi e strategie. Per partecipare basta prenotarsi cliccando qui.
Proseguono i seminari on line organizzati dal sindacato sulla Legislazione scolastica: si svolgono sulla piattaforma multimediale Teams e si protrarranno fino ad aprile, interessando tutte le province d’Italia. A ogni seminario interviene il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico
Tra gli argomenti trattati: reclutamento, organici, mobilità, sicurezza, Ddi e lavoro agile, pensioni, sostegno. Il seminario è rivolto a tutto il personale della scuola e i partecipanti hanno diritto all’esonero dal servizio ai sensi della normativa vigente. Al seguente link è possibile visionare l’intero calendario
Marcello Pacifico, durante il seminario sulla legislazione scolastica organizzato per le province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, ha dichiarato che “bisogna affrontare il tema del precariato garantendo concorsi regolari e nel contempo assunzioni regolari dei supplenti attraverso percorsi riservati a chi ha maturato più di 24 mesi di servizio, senza più discriminare il lavoratore precario sia a livello retributivo che normativo. Dobbiamo rispettare la norma europea e mettere fine alla piaga del precariato”.
Per visionare il calendario dei seminari sulla Legislazione scolastica coi prossimi incontri cliccare qui. I seminari on line sono aperti a tutti i lavoratori della scuola.
Il ministero dell’Istruzione si appresta a pubblicare l’ordinanza relativa alle procedure per gli spostamenti, nella prossima estate, di almeno 100 mila docenti e Ata della scuola: rimangono confermati, anche dopo le ultime riunioni con i sindacati, tutti i vincoli finora previsti dalla normativa. Nelle ultime settimane il tema è stato oggetto di confronto tra sindacati e Ministero, ma il vincolo quinquennale introdotto dalla legge 159/2019 è rimasto intatto, con pochissime deroghe e negando quindi l’assegnazione provvisoria. Oltre ai docenti assunti la scorsa estate, ugualmente interessati dal vincolo sono i docenti ex-FIT assunti a partire dal 1° settembre 2019 da graduatorie pubblicate dopo il 31 dicembre 2018 e i neoassunti DSGA a partire dal 1° settembre 2020. “Il blocco degli spostamenti è nato per favorire la continuità didattica ma “di fatto tiene separate le famiglie, e scoraggia i precari dall’accettare i posti rimasti vacanti sapendo che 5 anni sarà il vincolo minimo richiesto prima di poter fare rientro nella propria regione”, scrive stamane la stampa specializzata.
L’Anief ha chiesto in tutte le sedi possibili di cancellare entrambi i vincoli, poiché discriminanti verso un alto numero di lavoratori. E torna a farlo ora. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, “non si comprende ancora come mai il decisore politico non si renda conto che in questo momento, contrassegnato dalla pandemia, occorre risolvere il problema della mobilità con una misura legislativa tampone che permetta a tutti di ricongiungersi ai propri affetti. Se non si vuole mettere mano alla norma, almeno si preveda l’assegnazione provvisoria: sarebbe un buon compromesso, in attesa che la disposizione legislativa venga finalmente cancellata da governanti più attenti alle esigenze del personale al servizio dello Stato”.