Potrebbero essere più di 30 mila le cattedre vuote, quasi tutte quelle su sostegno, la conferma proviene dai dati raccolti dai delegati sindacali nel territorio, ma non perché mancano i supplenti. Anief spiega perché ha fallito anche il ministro Bussetti e cosa dovrà fare il nuovo ministro al Miur per fare incontrare domanda e offerta ed evitare una multa salatissima dall'Europa
Le disposizioni di modifica del decreto legislativo n. 66/2017, già approvate dal governo gialloverde, rischiano di non entrare in vigore a causa della mancata approvazione dei decreti attuativi che, in caso di crisi dell’esecutivo, potrebbe non vedere mai la luce. Lo ha rimarcato anche il sottosegretario all’Istruzione Salvatore Giuliano, ricordando che mancano le misure di accompagnamento, cioè la formazione del personale scolastico e l’esonero della docenza per circa 450 insegnanti, attraverso il quale far avviare i gruppi territoriali per l’inclusione che avrebbero dovuto supportare le scuole a elaborare il piano di inclusione degli alunni.
Secondo Anief, le osservazioni del sottosegretario Giuliano sono pertinenti, perché in effetti senza i decreti di attuazione le correzioni alla riforma prevista dalla Legge 107/15 non potranno essere adottate. Tuttavia, sono anche altre le disposizioni a rischio, come le nuove assegnazioni delle ore settimanali e la formazione delle commissioni mediche. Ma, soprattutto, rimane il rammarico per l’ennesima occasione mancata per andare a fare ordine in un sistema che regola la permanenza a scuola di 300 mila alunni disabili e oltre 150 mila docenti di sostegno: Anief ha rilevato più volte quali sono.
Il sistema scolastico italiano continua a perdere troppi alunni per strada: 130 mila nuovi iscritti alle superiori non prenderanno mai il diploma; chi ci arriva è costretto spesso ad accontentarsi di un lavoro non attinente agli studi e appena il 18% consegue la laurea. La “fotografia” è della rivista specializzata Tuttoscuola, che attraverso un focus nazionale ha messo il dito nella piaga della dispersione scolastica italiana, aggravata dalla scarsa spendibilità di diversi corsi di studio e dal mancato collegamento con l’istruzione terziaria.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “avere cercato di approvare l’autonomia regionale differenziata in questa situazione, che crea cittadini senza futuro e un danno alla società intera oltre che al Pil, è stato da irresponsabili. Per contrastare il fenomeno della dispersione, bisogna agire all’opposto: le scuole collocate in aree più a rischio, con alti tassi di abbandono e di scarso tessuto socio-culturale, vanno necessariamente pungolate con il coinvolgimento formale di esperti esterni, psicologi, assistenti sociali, di una rete territoriale pronta a subentrare nei momenti critici. È poi necessario supportare il sistema scolastico delle regioni più arretrate con finanziamenti ad hoc, anche europei, rinforzare gli organici di docenti e personale Ata, anticipare l’obbligo scolastico a 5 anni e posticiparlo sino alla maggiore età”.
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Potrebbe slittare di un anno la legge sulla nuova educazione civica: il testo - il ddl 1264 approvato in Senato in via definitiva a inizio mese - doveva infatti essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro venerdì 16 agosto".
"Da settembre ogni alunno avrà un Progetto Individuale. Si continua a perfezionare la didattica ma manca sempre chi la insegna". A sostenerlo, in una nota, è l'Anief ricordando che la novità è contenuta nelle disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017 sugli studenti con disabilità approvate in via definitiva dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi con il cosiddetto decreto Inclusione
Dichiarazione Presidente nel gr delle ore 13 del 12 Agosto 2019 from Anief on Vimeo.
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Roma, 5 ago. (Adnkronos/Labitalia) - "Contro la dispersione scolastica un rilevante ausilio è giunto dai fondi comunitari. Eppure, i risultati non si vedono. Lo scrive la stessa Corte dei Conti che, 'nel periodo di programmazione Pon 2007-2013, il totale complessivo delle risorse finanziarie utilizzate per la lotta alla dispersione è stato pari a 309.690.333,10 euro. L'importo programmato per il periodo 2014/2020 è di euro 345.945.951,00'". A dirlo il presidente nazionale del sindacato Anief, Marcello Pacifico.
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ROMA, 4 AGO - "E' emergenza, serve subito un decreto legge o l'anno scolastico partirà malissimo e dall'Europa arriverà una multa salata". Così l'Anief in una nota che chiede a "di chiudere in fretta l'approvazione di un provvedimento salva-scuola che però non corrisponde a quello che si sta realizzando a fatica: dopo quasi quattro mesi dall'accordo di Palazzo Chigi preso dal premier con gli altri sindacati niente è stato fatto per risolvere il problema del precariato in crescita esponenziale, per valorizzare il personale Ata, per adeguare gli stipendi del personale del comparto alla media europea". "Mentre il decreto salva-precari rischia di non arrivare all'attesa approvazione pre-ferragostana da parte del Governo, perché il M5S chiede garanzie sulla serietà delle selezioni riservate, l'inizio del nuovo anno scolastico si avvicina inesorabilmente e nessuno si rende conto che i primi a rimetterci in questa situazione, anche per via delle poche immissioni in ruolo in arrivo, saranno gli otto milioni di alunni che frequentano la scuola. Ancora di più perché dell'accordo del 24 aprile scorso tra il premier e sindacati è rimasto ben poco e nel frattempo la Commissione Europea è tornata a bussare allo Stato Italiano per sempre più evidenti lesioni alle norme che impongono ai Paesi membri di non attuare abuso di precariato", conclude Anief. (ANSA).
"I provvedimenti per la stabilizzazione dei supplenti storici e meritevoli che il governo si appresta ad approvare, probabilmente la prossima settimana, sono tardivi oltre che non risolutivi del problema della supplentite". Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
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Si comunica che la segreteria nazionale Anief sarà chiusa il 14, il 15 e il 16 agosto. Le regolari attività riprenderanno il 19 agosto.
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ROMA, 30 LUG - "Arriva il sì del Mef alle immissioni in ruolo dei docenti, ma con l'imprevista riduzione di 5 mila posti. Dal dicastero di via XX Settembre si giustifica tale operazione con 'la marcata riduzione delle iscrizioni degli alunni, registrata specie nell'ultimo biennio, connessa con il calo della natalità'. Sono diversi gli aspetti da considerare su questa decisione: il primo è che, incredibilmente, al Ministero dell'Istruzione non hanno avuto nulla da eccepire sul taglio di assunzioni, probabilmente consci del fatto che in definitiva cambierà ben poco ai fini delle effettive assunzioni a tempo indeterminato, le quali saranno molte meno delle cattedre autorizzate". Lo puntualizza in una nota l'Anief. "Esattamente come accaduto un anno fa, si prevede che a due convocazioni su tre non si presenterà alcun docente perché - rileva ancora l'Anief - sono sempre più le graduatorie di merito e le GaE prive di candidati: Anief lo ha scritto due mesi al Miur, ma al Ministero guidato da Marco Bussetti hanno fatto orecchie da mercante, continuando a dire che la situazione si risolverà con i concorsi ordinari e straordinari in via di approvazione: una teoria che fa acqua da tutte le parti, ma che - conclude l'associazione - anche oggi il ministro dell'Istruzione ha tenuto a ribadire". (ANSA).
Bisogna assolutamente evitare che si ripeta il blocco quinquennale delle GaE e permettere invece l'inclusione contestuale di tutti i 150 mila abilitati all'insegnamento, senza i quali sono saltate 65 mila immissioni in ruolo negli ultimi anni. Senza dimenticare che 7 mila maestri della scuola dell'infanzia e primaria saranno tra non molto licenziati, pur dopo avere superato l'anno di prova, dando il la in questo modo all'avvio di un'altra battaglia legale. Ma non si dica che è colpa nostra".
Seconda Intervista pacifico 26/7 from Anief on Vimeo.
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"Altro che scuola esclusa in toto dall'autonomia differenziata: il blocco, oggi triennale, e di cui si era a lungo parlato per portarlo a 5 anni, ora si vuole estendere fino a 7 anni. Anief è pronta a ricorrere da subito alla Consulta se non riuscirà in contrattazione integrativa ad ottenere il rispetto della libera circolazione dei lavoratori nel territorio nazionale". È quanto si legge in una nota del sindacato Anief.
Il presidente del sindacato della scuola Anief, Marcello Pacifico, risponde alla lettera inviata dai governatori della Lombardia e del Veneto. Per Pacifico, che continua a reclamare "un decreto urgente per salvare la scuola dal caos sicuro di inizio del prossimo anno scolastico, le parole dei due governatori rappresentano un evidente tentativo di mettere il premier con le spalle al muro".
Sono fuori dalla graduatorie ad esaurimento per l'immissione in ruolo nella scuola le maestre diplomate che non hanno partecipato alle sessioni di abilitazione o ai concorsi. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno respinto il ricorso di un nutrito gruppo di diplomati magistrali contro la sentenza del Consiglio di Stato che a fine 2017 aveva gettato nello sconforto migliaia di persone. Secondo i sindacati quella decisione ha riguardato molti di coloro che avevano avuto nomine annuali dalle Gae e 7mila insegnati già in cattedra. L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato a dicembre 2017 ha respinto i ricorsi contro una decisione del Tar del Lazio che a sua volta ha ritenuto legittimo il decreto col quale il Ministero dell'Istruzione, nel 2014, aveva aggiornato le graduatorie ad esaurimento (Gae) escludendo dagli elenchi per la messa in ruolo degli insegnanti della scuola materna e delle elementari coloro che sono in possesso del solo diploma magistrale.