Il reclutamento sarà su base regionale, non nazionale come l’ultimo bandito nel 2017. L’obiettivo è avere le graduatorie pronte per le assunzioni del 2023/24
Il reclutamento sarà su base regionale, non nazionale come l’ultimo bandito nel 2017. L’obiettivo è avere le graduatorie pronte per le assunzioni del 2023/24
Si è appena concluso l’incontro "Aspettando il contratto, Webinar di Approfondimento” sul salario minimo legato all’inflazione con Marco Giordano, segretario generale Anief e presidente regionale Anief Piemonte
Per ascoltare le parole di Marco Giordano, cliccare qui
È una giusta causa di lavoro quella avviata per recuperare le somme sottratte ogni mese dallo stipendio dei docenti supplenti: lo ha confermato il Tribunale di Reggio Emilia, con una sentenza emessa ieri a favore di una insegnante che ha prodotto ricorso per la mancata assegnazione della Retribuzione professionale docenti invece assegnata ai colleghi di ruolo. Alla docente, come a tutti i precari, sono stati sottratti ogni mese ben 164 euro, invece previsti dall’articolo 7 del CCNL del 15.03.2001: gli avvocati, che operano per il sindacato Anief, hanno chiesto che “il tribunale adito condannasse il Ministero dell’Istruzione, al pagamento delle relative differenze retributive, in ragione dei giorni di lavoro effettivamente svolti, quantificabili al momento del deposito del ricorso, in €. 1340,15 oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo”. Dopo avere fatto riferimento alla sentenza della Cassazione n. 20015/2018, con cui si è statuito che “L'art. 7, comma 1, del c.c.n.l. per il personale del comparto scuola del 15 marzo 2001, che attribuisce la "retribuzione professionale docenti" a tutto il personale docente ed educativo”, il giudice non ha potuto fare altro che accordare la richiesta.
Rinnovo del contratto subito, con più risorse e indennità finora negate, assunzioni da tutte le graduatorie, basta disparità di trattamento tra personale precario e di ruolo, stop all’obbligo vaccinale e ai vincoli sui trasferimenti del personale, rinnovo dei contratti Covid sino alla fine dell’anno scolastico e poi posti in organico di diritto: sono le richieste che Marcello Pacifico, presidente Anief, invia al Governo e che hanno portato il sindacato allo sciopero generale del prossimo 25 marzo. Intervistato da Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha detto che è giunto il tempo di “sbloccare il contratto fermo da 3 anni. Con l’aumento attuale del costo della vita – abbiamo calcolato più di 6 punti percentuali – per non parlare di ciò che sta avvenendo a causa della guerra, speriamo non si rinvii più. Il primo motivo è quindi spingere il governo ad aprire le trattative per il rinnovo del contratto”.
Mentre quasi tutti i Paesi europei si sono liberati delle restrizioni anti-Covid, l’Italia continua ad andare controcorrente. Addirittura, l’intenzione sembra quella di volere mantenere il Green Pass ancora per lungo tempo: a chiederlo è stato Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute per l'emergenza da coronavirus. Il Governo sembra dargli credito: oggi il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha annunciato su Rai Radio 1 che “l’obbligo del Green pass per gli over 50 rimane fino al 15 giugno”.
Torna l’appuntamento con le assemblee sindacali promosse e organizzate da Anief, su piattaforma telematica in tutto il territorio nazionale. Dopo il successo degli anni passati e recente delle assemblee già svolte, il giovane sindacato invita tutti i lavoratori della scuola ad aderire.
Leggi l'intervista al presidente dell'Anief, Marcello Pacifico
L’inasprimento delle norme per andare in pensione fa diventare ancora più ingiusta l’esosa richiesta di soldi che lo Stato pretende per riscattare il diploma di laurea: è bene che si sappia che per il riconoscimento ordinario di un percorso accademico, ai fini della previdenza, si può arrivare a sfiorare i 100mila euro. La stampa specializzata ha calcolato che ad un dipendente con una “retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi pari a 32.170 euro”, che voglia “riscattare quattro anni di laurea dal 2002 al 2006 nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria e che abbia presentato domanda di riscatto il 31 gennaio 2021”, lo Stato chiede ben 42.464,40 euro. Invece, il riscatto agevolato si aggira attorno ai 5.200 euro per ogni anno di studi riscattato, per un totale che oscilla tra i 20 e i 25mila euro (dipende se si richiede il recupero di quattro o cinque anni di studi).
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