Lo scorso anno scolastico nelle scuole si sono infettati di Covid 53mila insegnanti, di cui circa 40mila del primo ciclo, più 16mila Ata e ben 226mila studenti. In tutto, sono stati registrati oltre 13mila focolai. Non sono numeri rassicuranti quelli emessi dall’Istituto Superiore di Sanità, attraverso un rapporto per provare a controllare la diffusione del coronavirus, tutelando la didattica in presenza: nel periodo indicato, vi sono stati anche circa 1,4 milioni di alunni per il I ciclo e 460 mila studenti per il II ciclo stati posti in quarantena.
Secondo il sindacato Anief, il monitoraggio dell’Iss è un chiaro campanello di allarme su come le strutture scolastiche, per come sono composte, rappresentano un luogo dove i virus trovano terreno fertile. Ci sono tantissime classi e strutture non adeguate alla didattica ordinaria, figuriamoci alla convivenza in tempo di Covid. Ecco perché Anief ha chiesto a presidi, medici competenti ed Rsu un'informazione urgente sui criteri della formazione delle classi durante lo svolgimento delle lezioni in presenza rispetto alla metratura del singole aule e sul rispetto dei parametri vigenti in materia di sicurezza, sulle misure di contenimento da rischio Covid in base al numero di individui contemporaneamente presenti nelle aule, indicando per ciascuna aula anche la metratura e il numero di alunni per classe, sull’aggiornamento del DVR e conseguente effettuazione delle valutazioni del rischio biologico da agenti di cui all’art 268, c. 1 punto c) del TU sulla sicurezza coinvolgendo il RLS come convenuto al punto 1 nel protocollo d’intesa del 14 di agosto e sulle convenzioni attivate per la predisposizione dei tamponi gratuiti per tutto il personale scolastico. Inoltre, il sindacato ha sollecitato il garante sulla privacy, in merito alla verifica e possesso della certificazione verde del personale scolastico, in particolare sulla necessità di richiedere tale certificazione giornalmente soltanto per le attività svolte in presenza senza alcuna discriminazione tra i dipendenti.
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, “chi governa la scuola ci vuole far credere che con docenti, Ata e meno di un quarto degli alunni vaccinati quest’anno le cose andranno diversamente. Sappiamo bene, virologi in testa, che le cose non stanno così: la vaccinazione è importante, la sosteniamo anche noi come sindacato, ma non rappresenta uno schermo rispetto al Covid. Addirittura, a nostro avviso, le prospettive sono peggiori del 2020/21, perché tra il personale e gli studenti potrebbe scattare un’inconscia convinzione che il Coronavirus è ormai superato, allentando quindi le modalità di prevenzione. Lo stesso segnale che ha inviato il Comitato tecnico scientifico sul distanziamento minimo di un metro, non più obbligatorio ma solo ‘raccomandato’, rappresenta un incentivo verso questa filosofia pericolosa”.