Colmare il divario di istruzione e di competenze, investire sull'istruzione secondaria e terziaria, sviluppare il potenziale di crescita del capitale umano per adattarsi alla tecnologia, prestando particolare attenzione alle lacune regionali, anche facilitando l'accesso all'istruzione superiore e incoraggiando gli investimenti nell'istruzione terziaria. Sono alcuni degli obiettivi contenuti nella sezione Istruzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dal Governo italiano alla Commissione europea e che in queste ore è stato comunicato nel dettaglio alle organizzazioni sindacali.
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, “è lodevole l’obiettivo di ridurre il gap di competenze tra gli alunni e quindi nella popolazione. Andando ad agire su abbandoni scolastici e supporto dei territori in difficoltà. È bene ora che gli oltre 20 miliardi di euro destinati al doppio comparto Istruzione-Ricerca vengano utilizzati per delle operazioni funzionali proprio a questo scopo e che chiediamo da tempo: come la ricostituzione dei 15 mila plessi scolastici cancellati nell’ultimo decennio, oltre che dei 4 mila istituti autonomi che non ci sono più e dei loro dirigenti e Dsga. Occorre anche investire sulla didattica di qualità, con 200 mila nuovi insegnanti, le compresenze, i docenti specialisti nel primo ciclo, anche d’inglese e motori, la rideterminazione di 50 mila posti di Ata, l’assunzione in ruolo di 200 mila precari e l’inserimento in organico di diritto di 70 mila lavoratori della scuola Covid. Come bisognerà azzerare le classi pollaio e andare a costituire gli organici non più in base ai freddi numeri delle iscrizioni”.