Dopo ANIEF e CISL, anche FLC-Cgil firma il contratto integrativo sulla didattica digitale integrata che scongiura la “giungla” interpretativa degli scorsi mesi in tema di didattica a distanza. Istituito un tavolo permanente di monitoraggio dell’applicazione del contratto sulla DDI. Nei prossimi giorni al via il tavolo per definire il lavoro agile per il personale amministrativo e una nota concordata attuativa del CCNI per fornire alle scuole i necessari chiarimenti operativi.
Marcello Pacifico (ANIEF): l’accordo raggiunto ha evitato ogni arbitrarietà e abuso nell’organizzazione del lavoro da parte degli insegnanti e ribadisce l’autonomia degli organi collegiali nella programmazione della didattica, nel rispetto delle norme contrattuali vigenti e del diritto allo studio. Ora tocca al Governo trovare 200 milioni in legge di bilancio per dare anche ai precari la card per utilizzare gli strumenti informatici necessari.
La nota n. 1990 del 5 novembre del ministero dell’Istruzione fornisce precise indicazioni attuative alle scuole relative all’ultimo Dpcm del 3 novembre. Anche per il personale Ata si favorisce il lavoro agile, i collaboratori scolastici nelle zone rosse saranno a scuola solo per le attività indifferibili, dando seguito in questo modo a quanto indicato dalla ministra Fabiana Dadone con l’ultimo decreto ministeriale sullo smart working. Le disposizioni, in vigore da oggi fino al 3 dicembre, riguardano inoltre la possibilità di operare da casa per assistenti amministrativi e tecnici. Per l’Anief si tratta di un’importante opportunità, derivante anche dal contratto sulla didattica digitale integrata da noi sottoscritto proprio per dare ordine a un contesto che rischiava di compromettere i diritti dei lavoratori, in questo caso del personale Ata, e di conseguenza la funzionalità e l’organizzazione di nostri istituti scolastici.
Bisognerebbe inoltre prevedere un incentivo economico da fondo d'istituto per tutti coloro che mettono a disposizione la propria strumentazione informatica per il funzionamento della pubblica amministrazione. Infine per i collaboratori scolastici che prestano servizio nelle scuole superiori e soprattutto nelle zone rosse non viene esplicitato nel DPCM che devono svolgere solo attività indifferibili e la quantità dei contingenti minimi previsti, onde evitare persone che si recano al lavoro con i mezzi di trasporto. Anief chiede maggiore chiarezza, con precisione nei DPCM, per evitare molteplici interpretazioni.
Marcello Pacifico, presidente nazional Anief, ricorda: “Il nostro sindacato ha chiesto da tempo che anche il personale della scuola possa fruire della possibilità di attuare il lavoro ‘agile’ prevista per gli altri lavoratori pubblici. Lo abbiamo chiesto anche attraverso emendamenti ai provvedimenti legislativi e con proposte concrete. Rimangono da superare, comunque, alcune indecisioni sui criteri di scelta del personale e su chi eventualmente avrebbe la precedenza nell’essere destinato al lavoro agile”.
Si è appena conclusa la riunione del Tavolo Tecnico Permanente del Ministero della Pubblica Istruzione, in delegazione per l’ANIEF il prof. Gianmauro Nonnis, l’ing. Nanni Saccone e la dirigente scolastica Daniela Di Piazza
Il sindacato ANIEF chiede: sblocco dei posti COVID in quelle regioni dove ancora non sono stati assegnati gli incarichi, sia docenti che ATA; eliminazione del comporto della malattia per i lavoratori fragili non in smart working, in regime di malattia; attivazione dei tavoli regionali per il monitoraggio delle attività in presenza per la fascia zero-sei
Il ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole una nota attuativa delle modalità di applicazione dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. La nota del M.I. n. 1990 ricomprende indicazioni che vanno dalla didattica digitale integrata, comprendendo quindi anche il contratto sottoscritto dall’Anief, alla scuola in carcere e in ospedale, alla frequenza degli alunni con disabilità e dei figli del personale sanitario. In base al documento ministeriale, firmato dal capo dipartimento Marco Bruschi, potranno recarsi, ma solo a determinate condizioni “e nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza” gli alunni disabili, anche con eventuali compagni. Sulla gestione del personale, respinge il ricorso a “indicazioni tassative” e invita a procedere con il lavoro agile per il personale Ata, mentre “sul personale docente, anche ai sensi dell’ipotesi di CCNI sulla DDI, la dirigenza scolastica, nel rispetto delle deliberazioni degli organi collegiali nell’ambito del Piano DDI, adotta, comunque, ogni disposizione organizzativa atta a creare le migliori condizioni per l’erogazione della didattica in DDI anche autorizzando l’attività non in presenza”.
Marcello Pacifico (Anief): “Riteniamo utile avere aperto alla possibilità di far fare didattica digitale integrata a prescindere dall’obbligo di recarsi a scuola. È una possibilità prevista dal contratto integrativo che gestisce la DDI e ora trova attuazione. Allo stesso tempo, sembra interessante la possibilità di attuare l’inclusione scolastica con la presenza dell’alunno disabile che potrebbe, a questo punto, partecipare attivamente all’attività di laboratorio con piccoli gruppi di compagni di classe”.