Concorso straordinario secondaria: si garantisca accesso senza sbarramento ai percorsi abilitanti a tutti i docenti con tre anni di servizio

Il concorso straordinario, così come è stato disegnato dal Decreto Scuola, non funziona. Tra i tantissimi motivi di criticità (pochissimi posti, assenza di una prospettiva strutturale per combattere l’abuso di precariato, farraginosità della procedura di immissione in ruolo attraverso una macchinosa congerie di graduatorie, call veloci, code e artifici vari cui attingere con percentuali e tempi variabili) ce n’è uno cui bisogna porre immediatamente rimedio: la selezione in ingresso per conseguire l’abilitazione.

Chi non raggiungerà la soglia di 7/10 ai quiz (!) della prova scritta, infatti, sarà tagliato fuori non solo dalle (risicate) immissioni in ruolo ma non potrà nemmeno essere avviato al conseguimento dell’abilitazione. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche se si considera che questo per molti significherà vedere ridotte – in alcuni casi anche a zero - le proprie possibilità di ottenere incarichi a tempo determinato nei prossimi anni.

Insomma, una procedura che – ricordiamolo – nasce per SANARE l’abuso subìto da docenti tenuti in regime di precariato oltre i limiti consentiti (tre anni secondo la direttiva comunitaria 1999/70), non solo non sanerà un bel niente ma addirittura finirà per danneggiare in modo irreparabile chissà quanti insegnanti. Semplicemente inaccettabile.

Come ANIEF abbiamo più volte invitato Governo e Parlamento a rivedere in modo sostanziale il sistema del reclutamento e continueremo a farlo. Oggi però c’è un’emergenza che va immediatamente arginata. Tutti coloro che hanno maturato tre anni di servizio DEVONO essere ammessi ai percorsi abilitanti senza selezione in ingresso, francamente priva di senso. Basta e avanza la selezione in uscita, da attuarsi come sempre al momento dell’esame finale per il conseguimento dell’abilitazione. Bisogna farlo subito, senza perdere tempo, altrimenti al danno si aggiungerà anche un’intollerabile beffa per chi attende un vero segnale di discontinuità per la Scuola. Questo chiedono le migliaia di docenti che, in questi giorni, stanno partecipando in Piemonte e nel resto d’Italia ai nostri seminari sul Decreto Scuola. Lo si faccia immediatamente.

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Marco Giordano

Presidente regionale ANIEF Piemonte