Rassegna stampa sulla richiesta dell'ANIEF al Miur di non coprire gli aumenti di stipendio con tagli ai fondi per gli alunni

Pubblichiamo alcuni articoli sulla richiesta dell'ANIEF al Miur di non coprire gli aumenti di stipendio con tagli ai fondi per gli alunni.

Ansa: Anief, no a aumenti stipendio tagliando fondi alunni
(ANSA) - ROMA, 17 SET - Stop agli aumenti di stipendio attraverso il taglio progressivo dei fondi destinati alle scuole. Lo chiede al ministero dell'Istruzione l'associazione sindacale Anief, dopo che nelle ultime ore stanno prendendo sempre più corpo le voci che vorrebbero l'amministrazione scolastica impegnata nel sottrarre risorse dal Fondo d'istituto per garantire gli scatti stipendiali del personale docente e Ata. "Lo scorso anno questa strategia - sottolinea l'Anief in una nota - ha portato alla riduzione del Miglioramento dell'offerta formativa, il 'capitolone' ministeriale da cui vengono reperiti i fondi da indirizzare alle oltre 8mila scuole italiane, di oltre 340 milioni di euro: circa 275 milioni furono sottratti dal fondo di istituto e 65 da altri soldi già stanziati per le attività a supporto della didattica. Oggi rimangono da distribuire alle scuole poco più di 760 milioni di euro, ma se questi verranno ridotti anche quest'anno di altri 340 milioni, per le scuole ne rimarranno poco più della metà. E tra un anno, di questo passo, non rimarranno che le briciole. Con la prospettiva, per i dirigenti scolastici, di dover affidarsi al buon cuore delle famiglie degli alunni anche per comprare materiale scolastico di primaria necessità: come la carta igienica, i gessetti per le lavagne, i toner e l'assistenza per i computer e via dicendo. Per non parlare dell'attivazione dei progetti a sostegno della didattica e delle visite culturali, di cui già da tempo si sono perse le tracce". "Il personale della scuola non ne può più di questa politica che toglie una parte fondamentale del settore scuola per indirizzarla verso altre voci di spesa dello stesso comparto. La scuola - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - ha bisogno di risorse, non di 'travasi'. Basta andare a vedere come si comportano i Governi dei Paesi più all'avanguardia in fatto di istruzione, come la Germania o gli Stati Uniti che ogni anno integrano i loro investimenti, per rendersi conto che di questo passo si va verso la distruzione della scuola pubblica. E dei diritti dei suoi lavoratori". (ANSA).

AgenParl: Scuola, Anief-Confedir: basta con aumenti di stipendio tagliando fondi per alunni

Corriere del Web: Anief-Confedir: basta con gli aumenti di stipendio tagliando i fondi per gli alunni

Informatore Scolastico: basta con gli aumenti di stipendio tagliando i fondi per gli alunni

MNews: Anief-Confedir: basta con gli aumenti di stipendio tagliando i fondi per gli alunni

Italpress: Scuola, Anief "Tagliati 340 milioni destinati all'offerta formativa"
ROMA (ITALPRESS) - "E' arrivato il momento di dire basta agli aumenti di stipendio attraverso il taglio progressivo dei fondi destinati alle scuole". A chiederlo pubblicamente al Miur e' l'associazione sindacale Anief, dopo che nelle ultime ore stanno prendendo sempre piu' corpo le voci che vorrebbero l'amministrazione scolastica impegnata nel sottrarre risorse dal Fondo d'istituto per garantire gli scatti stipendiali del personale docente e Ata. "Lo scorso anno questa strategia ha portato alla riduzione del Miglioramento dell'offerta formativa, il 'capitolone' ministeriale da cui vengono reperiti i fondi da indirizzare alle oltre 8 mila scuole italiane, di oltre 340 milioni di euro - sottolinea il sindacato -: circa 275 milioni furono sottratti dal fondo di istituto e 65 da altri soldi gia' stanziati per le attivita' a supporto della didattica. Oggi rimangono da distribuire alle scuole poco piu' di 760 milioni di euro, ma se questi verranno ridotti anche quest'anno di altri 340 milioni, per le scuole ne rimarranno poco piu' della meta'. E tra un anno, di questo passo, non rimarranno che le briciole. Con la prospettiva, per i dirigenti scolastici, di dover affidarsi al buon cuore delle famiglie degli alunni anche per comprare materiale scolastico di primaria necessita': come la carta igienica, i gessetti per le lavagne, i toner e l'assistenza per i computer e via dicendo. Per non parlare dell'attivazione dei progetti a sostegno della didattica e delle visite culturali, di cui gia' da tempo si sono perse le tracce".
"Il personale della scuola non ne puo' piu' di questa politica che toglie una parte fondamentale del settore scuola per indirizzarla verso altre voci di spesa dello stesso comparto - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir -. La scuola ha bisogno di risorse, non di 'travasi'. Basta andare a vedere come si comportano i Governi dei Paesi piu' all'avanguardia in fatto di istruzione, come la Germania o gli Stati Uniti che ogni anno integrano i loro investimenti, per rendersi conto che di questo passo si va verso la distruzione della scuola pubblica. E dei diritti dei suoi lavoratori". L'Anief ha piu' volte denunciato che "una parte consistente della responsabilita' di quello che sta accadendo va ricondotta all'atteggiamento rinunciatario dei quei sindacati che, invece di rivendicare risorse aggiuntive, hanno svenduto la gestione delle scuole firmando un contratto, peraltro rinnegato dopo due mesi dal Governo, per applicare subito quella riforma tanto cara al Mef e alla Funzione Pubblica che prevede aumenti soltanto in cambio di risparmi. E' evidente che anche il Governo in carica intende attuare il decreto legislativo 150/09, andando ad avviare una contrattazione decentrata che dietro allo sbandierato merito nasconde solo una volonta': mettere sul piatto, per gli aumenti contrattuali, una cifra irrisoria di euro. Tanto poi si prendono dalla stessa scuola" (ITALPRESS).

 

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