Le tracce della prima prova degli esami di Stato per 500 mila studenti di 25000 classi

Come già lo scorso anno, gli ispettori ministeriali incaricati di redigere le tracce per la prova di Italiano appaiono sintonizzati sulle frequenze del nostro tempo; ci riferiamo, in particolare, alla traccia sulla musica.

Hanno prospettato ai candidati impegnati nella prova d’Italiano una gamma di opzioni che spazia tra differenti tematiche importanti; è questo il segno che gli studenti li si prende più sul serio, senza muoverli come fa il burattinaio dall’alto, come in passato si è fatto quando li si impegnava su tematiche “di scuola”, polverose e marginali. Ieri, come già lo scorso anno, le tracce proposte sono andate dritte su tematiche essenziali, senza espressioni contorte né intellettualismi echeggianti critica critica. Lo scorso anno si trattò degli abissi della mente (l’analisi testuale – tipologia A - di un brano da La coscienza di Zeno), delle profondità del cuore (tipologia B sull’argomento “Innamoramento e amore”), della Grande Storia (la traccia di tipologia D, sulla caduta del Muro di Berlino), dell’attualità nella comunicazione (Social Network, Internet, New Media) di giovani e non. E bruciando l’aspettativa che quest’anno è stata nondimeno alimentata in preparazione della ricorrenza celebrativa, si sfiorò anche l’argomento Risorgimento (con la proposta, relativa alla tipologia C, sulla Stato nazionale italiano). Quest’anno, in mancanza di Risorgimento e di Unità d’Italia (ma l’anno prossimo….), ci sembrano opportune e apprezzabili le tracce proposte a partire da “La ricerca delle radici”, di Primo Levi, a partire da D’Annunzio, Leopardi, Botticelli e di Ricasso, perché è davvero un piacere, per il giovane intelligente soffermarsi a riflettere sul piacere e sui piaceri, e a partire da Mussolini, Moro, Togliatti, Papa Giovanni Paolo II, perché è un dovere per il giovane colto muoversi nella politica e nella ideologia. Troppo impegnativi, invece, ci sono sembrati il tema sulle Foibe (trattando una materia urente e troppo vicina, fino al 1954), e quello che dalla materia socio-economica passa con confidenza eccessiva ai presupposti ideologici della materia (felicità, dignità, normativa costituzionale), operazione non facile per lo studente medio. Chi ha affrontato questa traccia, merita che la Commissione valuti con molta attenzione il lavoro. Sui criteri per valutare la prova, un auspicio: le commissioni diano un segnale di quanto importante la correttezza e padronanza espressiva sia pr la collocazione sociale e lavorativa dei giovani: diano al lessico, alla sintassi e alla grammatica il giusto peso, sanzionando con rigore chi demerita e premiando con decisione chi si sa esprimere.