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Pensioni Oggi.it - Ddl scuola, parte la discussione generale. Restano i nodi su TFA, Presidi, Supplenti e Quota96

Da sciogliere i nodi sugli abilitati tramite TFA e i supplenti. Per loro il testo approvato alla Camera prevede un concorso per tentare di stabilizzare il rapporto di lavoro.

E' iniziato oggi ufficialmente l'esame in Commissione Istruzione al Senato del disegno di legge sulla buona scuola. La seduta di oggi è stata in realtà interlocutoria con i vari gruppi politici che hanno mantenuto le proprie posizioni alla vigilia dell'esame degli oltre 1.960 emendamenti depositati in Commissione: la maggioranza intende fare sostanzialmente quadrato intorno al testo approvato dalla Camera, aprendo solo ad alcuni ritocchi minori, mentre le opposizioni e la parte sindacale continuano ad attaccare duramente il provvedimento (il prossimo 8 Giugno è stato confermato dai sindacati lo sciopero degli scrutini).
Il nodo principale sta nel potere dei presidi e sui precari non inseriti nel piano assunzionale programmato dall'esecutivo per il prossimo 1° settembre 2015. Sui primi decine di emendamenti delle opposizioni puntano ad eliminare la chiamata diretta dei docenti nel nuovo organico dell'autonomia e la cancellazione degli albi territoriali degli insegnanti. Per i precari le opposizioni chiedono una maggior tutela per i docenti abilitati tramite TFA e PAS e gli iscritti alle Graduatorie di Istituto di II fascia, quelle da cui si attinge per le supplenze. Che non trarranno alcun beneficio nel provvedimento approvato dalla Camera ma dovranno necessariamente partecipare al prossimo concorso da 60mila cattedre il cui bando uscirà entro il 1° Ottobre.

Chi non vincerà rischia di diventare un "esodato della scuola": il Governo ha previsto, infatti, che i contratti a tempo determinato potranno continuare ad essere attivati solo per ulteriori tre anni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, una misura questa introdotta per accogliere i rilievi della recente Sentenza UE ma che nei fatti si ritorce contro i precari.

Duro il giudizio di Marcello Pacifico, segretario dell'Anief, che chiede piuttosto «un allargamento delle assunzioni a tutti gli idonei e abilitati, compresi quelli fuori GaE, con almeno 36 mesi di servizio, e senza graduare gli albi territoriali». Tra gli altri punti chiesti dall'Anief c'è la necessità di garantire la riserva ai corsi di formazione anche ai ricorrenti del concorso per dirigenti scolastici del 2011 e di procedere al pensionamento dei Quota 96 della scuola.

Ma il ministro Giannini ha fatto capire che non ci sarà alcun cambio di rotta: "Non c'è bisogno di correttivi al ddl buona scuola ma di dare al testo una definitiva stesura che lo ripulisca forse di qualche appesantimento e che chiarisca meglio alcuni passaggi. Questo può valere, ad esempio, per la valutazione, a partire da quella dei dirigenti scolastici, che deve essere priva di ambiguità interpretative" ha spiegato a margine di un'iniziativa sulla musica a scuola confermando la scaletta temporale già nota (ddl al traguardo intorno a metà giugno). Il lavoro di "ripulitura" del testo di cui ha parlato il ministro è affidato a emendamenti che riguardano oltre al contestatissimo ruolo dei presidi, anche, tra l'altro, l'istituzione degli "ambiti" territoriali da cui le scuole potranno attingere gli insegnanti (potrebbe, secondo una proposta di modifica targata Pd, slittare di un anno).