"Purtroppo il precariato nella scuola rimane ancora un male endemico che il Governo non è riuscito a risolvere. Non è riuscito a risolverlo perché ancora ad oggi ha chiamato, più di 100 mila supplenti per portare avanti le nostre scuole, su un organico che di fatto è su posti vacanti e disponibili ma che in realtà, viene dato con contratti al 30 giugno piuttosto che al 31 agosto". Il presidente Anief Marcello Pacifico in un’intervista parla dei precari e della loro situazione che continua ad essere tragica.
(Teleborsa) - "La continua messa in discussione delle Graduatorie ad esaurimento (GaE) dei docenti precari della scuola e della sua valenza per estrapolarne i docenti ai fini dell’immissione in ruolo non ha motivo di esistere". A dirlo è ilsindacato della scuola, Anief, secondo cui "è giunta l’ora che il Parlamento spazzi via polemiche e malignità, prendendosi la responsabilità di attuare un piano di allargamento degli organici della scuola dell’infanzia, al fine di migliorare la qualità della formazione primaria e, nel contempo, stabilizzare tutti quei docenti con diploma magistraleche chiedono da tempo legittimamente l’immissione in ruolo".
La Repubblica ediz. Torino - Concorsone, 700 al via e qualche guaio
Le ultime notizie - Concorsone scuola, anche a Genova scattano i ricorsi degli esclusi
Il Giornale di Lecco - Insegnanti precari, c'è uno spiraglio
Repubblica.it Genova - Concorsone scuola, anche a Genova scattano i ricorsi degli esclusi
Il Quotidiano del Sud - Concorsone, per Giannini tutto bene
Gli insegnanti italiani guadagnano poco, ma lavorano molto meno della media Ocse. A sostenerlo l’Economist, che ha riunito in un grafico interattivo le ore di lavoro e gli stipendi dei professori delle scuole secondarie. Con qualche sorpresa: i miglior risultati degli studenti non sono legati ai salari più alti.
Il sindacato: "Vittoria per 25 mila esclusi, dopo decreti monocratici favorevoli dal Tar Trento e la remissione in corte Costituzionale dal Tar Lazio della legge 107/15 dove esclude docenti di ruolo".
ROMA, 29 APR - Il Consiglio di Stato ammette con riserva i laureati e diplomati magistrali a indirizzo linguistico alle prove del concorso a cattedra. Lo rende noto l'Anief che ha patrocinato ricorsi per l'ammissione di più di 25mila esclusi "dopo aver ottenuto dal Tar Trento decreti monocratici favorevoli e dallo stesso Tar Lazio la remissione in corte costituzionale della legge 107/15 laddove esclude i docenti di ruolo". Il Consiglio di Stato con ordinanze numero 1598/16 e 1600/16 "riforma rispettivamente - spiega il sindacato - l'ordinanza di rigetto (laureati) e sospende la sentenza negativa (diplomati magistrali), alla luce del danno irreparabile e dei precedenti della sezione, concedendo l'ammissione con riserva alle prove concorsuali, che laddove svolte dovranno essere rinnovate". La "vittoria" avviene il giorno dopo l'inizio delle prove scritte. "I laureati, quindi, hanno diritto a partecipare a tutte le prove ma a vedersi riconosciuto l'inserimento nelle finali graduatorie di merito soltanto dopo il definitivo pronunciamento, se favorevole, del giudice amministrativo" aggiunge l'Anief. "E' l'ennesima prova - commenta il presidente Marcello Pacifico - che l'azione legale intrapresa per migliaia di candidati esclusi ha e aveva le sue ragione giuridiche. Finalmente ora deve essere dato spazio al merito, alla valutazione delle prove e dei curricula in un concorso che è stato definito da molti una truffa. Nei prossimi giorni, renderemo note tutte le iniziative ulteriori legali per consentire a tutti i ricorrenti di partecipare alle prove dopo i ripetuti dinieghi del Tar Lazio". (ANSA).
Il Governo pronto a rivedere i pagamenti coi buoni. E lo'Anief: alternanza scuola-lavoro senza regole.
Domani le prime prove scritte per gli altri 165mila candidati già abilitati. Ma tra esclusioni, slittamenti e ricorsi è polemica. Le storie dei nostri lettori.
Intervista al prof. Marcello Pacifico, presidente Nazionale Anief.
La beffa del concorso per insegnanti di sostegno colpisce il Friuli Venezia Giulia: gli aspiranti sono il 10% in meno dei posti.
SCUOLA: ANIEF, MIUR CONDANNATO A RISARCIRE 8 PRECARI DI ROMA
Roma, 19 apr. (AdnKronos) - "Il Miur è stato condannato a pagare 100mila euro per risarcimento danni e mancati scatti di anzianità a 8 docenti precari di Roma". Lo comunica in una nota l'Anief. "Il giudice del tribunale del lavoro capitolino ha quantificato un risarcimento complessivo per otto ricorrenti pari a 37 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto percepita da ognuno di loro, cui aggiungono gli interessi previsti dalla legge - spiega il sindacato - A beneficiarne sono stati dei supplenti di lungo corso, alcuni in servizio da oltre dieci anni, che hanno compreso come l'azione dell'amministrazione scolastica nei loro confronti sia stata quella di discriminare e sfruttare il loro operato attraverso una serie infinita di contratti di lavoro a tempo determinato". "Questa ulteriore sentenza rappresenta la conferma dell'inadeguatezza della Legge 107/2015 sul fronte del reclutamento del personale precario - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - perché, pur prevedendo 100mila nuove immissioni in ruolo, poi ridotte a circa 86mila, è riuscita a non stabilizzare tanti docenti precari la cui unica colpa è stata quella di essersi abilitati dopo il 2011, riuscendo anche a discriminare una parte dei candidati risultati idonei ai concorsi pubblici. Calpestando, in questo modo, le indicazioni della Corte di Giustizia europea, oltre che i pareri della Consulta italiana e del Tribunale di Napoli, che affermano l'applicazione del decreto legislativo n. 368/2001 anche alla Scuola".
Abbiamo intervistato il presidente Anief, Marcello Pacifico che sul tema dell'alternanza scuola lavoro si pronuncia così: "permangono tanti e tanti dubbi, in primo luogo perché manca il decreto in base al quale, presso le camere di commercio, venga istituito l'albo dal quale il dirigente scolastico potrà e dovrà attingere per firmare il protocollo con le imprese".
Il Tribunale di Roma ha confermato i presupposti di "chiarezza" del bando mettendo di fatto a rischio la possibilità di accettare le altre migliaia di ricorsi simili presentati. Ma apre ai docenti già di ruolo.
L'Anief decisa a impugnare il decreto di assegnazione Fondo Unico
Roma, 13 apr. (askanews) - Dai dirigenti scolastici si alza l'allarme sulla situazione della scuola. "A seguito dei prossimi pensionamenti, in diverse regioni nemmeno coperti dal turn over, il numero di scuole prive del proprio preside supererà quota 2mila. Come se non bastasse, in base alla Legge 107/15, questi istituti sarebbero dovuti essere affidati ai neo-assunti del 'potenziamento', privi di esperienza", si legge in una nota del sindacato, che prosegue: "Rimane, poi, ancora tutto da risolvere il problema dello sblocco del Fondo Unico per le retribuzioni di risultato e posizione: Anief-Dirigenti Scolastici ha calcolato che quell'importo doveva essere del 40% più grande, perché mancano all'appello 60 milioni di euro". "Il sindacato, pertanto, conferma l'intenzione di impugnare in Tribunale il decreto di assegnazione del FUN (Fondo Unico Nazionale - ndr), la cui sottoscrizione dovrebbe arrivare forse già in questa settimana". "Nel prossimo anno scolastico - spiega infine Marcello Pacifico (presidente Anief-Cisal) -, ci ritroveremo con una scuola su quattro scoperta. Con tutti i problemi di funzionamento che ne derivano. Intanto, continuano a mancare i commissari e i presidenti del concorso a cattedra: attendiamo che il Governo mantenga almeno la promessa di adeguare i compensi e rinnoviamo la proposta di spostare in avanti il calendario delle prove scritte".
Il Mef studia come reperire i fondi: servono almeno due milioni di euro. I sindacati: «Fermare tutto». Mancano sedici giorni al via: sul sito del ministero le date delle prove.
ANSA - Scuola: Concorso, Anief, senza commissari prove da rinviare
(ANSA) - ROMA, 11 APR - "Senza i commissari le prove vanno rinviate al 12 maggio: subito dopo quelle dell'Invalsi". Lo chiede l'Anief alla vigilia della pubblicazione del calendario delle prove scritte del concorso a cattedra "preso atto delle oggettive difficoltà da parte degli Usr nel reperire i componenti fondamentali per la costituzione delle commissioni". "In loro assenza, come si farà a verificare la correttezza delle prove e il regolare svolgimento dell'intera procedura concorsuale? Non lo sosteniamo solo noi - afferma il sindacato - ma anche l'art. 7 comma 4 del bando di concorso. E pure la stampa, specializzata e nazionale, che punta il dito sui compensi ridicoli riservati a chi deve esaminare circa 500 candidati: poco più di 600 euro lordi, in cambio di almeno 550-600 ore di lavoro, la metà di quanto paga il caporalato per la raccolta di pomodori e arance". "Purtroppo - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - è una storia che si ripete, perché nel 2012 denunciammo un quadro non molto diverso dall'attuale, con diversi commissari che proprio per i compensi ridotti all'osso si dimisero in itinere. Ma è possibile che le esperienze negative in questo Paese non servono a nulla?".
Nel contratto 2016/18 salteranno gli scatti di anzianità
Roma, 5 apr. (AdnKronos) - L'accordo sottoscritto sui nuovi comparti del pubblico impiego "ha buone possibilità di falsare l'ultima rilevazione delle elezioni Rsu, appena concluse e delle deleghe nel
caso in cui la norma contrattuale sia interpretata in maniera restrittiva per le organizzazioni sindacali che potrebbero raggiungere il 5% in caso di fusione entro 30 giorni dalla sua approvazione. Per questo, il sindacato impugnerà l'accordo". E' quanto scrive l'Anief in una nota. Secondo Anief "la revisione realizza una mera tutela dei sindacati maggiori. Perché solo quelli che già superano la soglia del 5 per cento, tra dato elettorale ed associativo, potranno godere dei benefici della soluzione cosiddetta 'ponte'. Inoltre, a livello generale, l'accordo caldeggiato dalla parte pubblica metterebbe a serio rischio la contrattazione e le prerogative sindacali del prossimo triennio. Senza dimenticare che pone le basi per dire addio agli scatti di anzianità automatici". "Inoltre, per salvare gli stipendi, l'organizzazione sindacale ha già messo a disposizione il modello di diffida per richiedere l'adeguamento dei valori dell'indennità di vacanza contrattuale alla metà dell'inflazione, come registrata a partire dal settembre 2015 rispetto al blocco vigente dal 2008". "Quanto deciso oggi con la parte pubblica, non è altro che l'attuazione del decreto legislativo 150 del 2009 di riforma della PA, con l'assegnazione degli incentivi sganciati definitivamente dalla distribuzione a pioggia e ora legata alle performances del singolo lavoratore. In perfetto stile aziendale-privato.", sottolinea Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal. "Una logica, tra l'altro, anticipata nella Scuola, dove la legge 107 del 2015 ha introdotto un nuovo criterio della valutazione, basato proprio sul dare gli aumenti a pochi lavoratori, lasciando l'80 per cento del personale a bocca asciutta" conclude Pacifico.
Roma, 26 mar. (AdnKronos) - "La gestione da parte del Miur del concorso a cattedra sta sempre più prendendo le sembianze della 'caricatura'. Stavolta, le incertezze e gli errori riguardano il servizio svolto nelle scuole paritarie. Dove i tanti docenti a tempo indeterminato, che legittimamente aspirano ad una cattedra nella scuola pubblica, prima sono stati accontentati nella loro richiesta di far valere, con 0,70 punti per ogni anno scolastico, il servizio svolto con almeno 180 giorni. Salvo poi dire loro che si è trattato di un errore". E' quanto afferma l'Anief in una nota. "Nel volgere di poche ore - spiega il sindacato - ai tanti docenti a tempo indeterminato, che legittimamente aspirano ad una cattedra nella scuola pubblica, prima è stato detto via FAQ che potevano far valere ogni anno scolastico; poi però si è detto loro che si è trattato di un errore. Con i servizi svolti che non dovrebbero valere nulla. Per Anief - prosegue la nota - non è possibile che a pochi giorni dalla scadenza del bando di concorso, vi siano ancora indecisioni nella gestione delle procedure e nella considerazione dei servizi svolti dai partecipanti al concorso. Questa politica all'insegna dell'incertezza conferma che è un'ambizione lecita impugnare certe decisioni, dichiarando i titoli attraverso apposita domanda integrativa al fine di poter aderire al ricorso entro il 30 marzo". "I servizi a tempo determinato, se svolti con il titolo di studio previsto, vanno considerati tutti alla stessa stregua - afferma il presidente Marcello Pacifico - Negare questo principio, discernendo ad esempio tra supplenze brevi e annuali oppure dal tipo di ruolo ricoperto dal partecipante al concorso, significa attuare una disparità di trattamento e violare le norme in materia riconosciute a livello europeo".
(Teleborsa) - Nuovi dubbi sul Concorso a cattedra, che potrebbe veder slittare le assunzioni dei nuovi insegnanti oltre l'inizio del nuovo anno scolastico, a settembre 2016. La denuncia arriva dal sindacati della scuola Anief, che cita a questo proposito l'allungamento della tempistica delle prove scritte. Secondo la stampa specializzata, partirà a maggio la prova scritta del concorso a cattedra. Il 12 aprile sulla Gazzetta Ufficiale sarà pubblicata la data: "uno slittamento che mette ancor più in forse la possibilità di assunzione dei docenti vincitori per settembre 2016". Le domande, intanto, salgono lentamente di numero ma rimangono ben lontane delle 200 mila previste dal Ministero dell'Istruzione, Mentre cresce di giorno in giorno il numero di precari esclusi in modo illegittimo che hanno fatto ricorso con il sindacato. "L'allungamento dei tempi era prevedibile, perché il Miur, è inutile negarlo, ha problemi nel reperimento dei commissari, peraltro pagati con cifre irrisorie", sottolinea il Presidente dell'Anief Marcello Pacifico. "Come ha problemi - aggiunge - nell'individuare e attrezzare le aule informatiche per la prima prova scritta. E dovrà pure fare i conti con diverse migliaia di ricorrenti che hanno i loro buoni motivi per sperare di accedere alle prove scritte e orali".
ROMA, 22 MAR - Per il concorso a cattedra le "domande sono inferiori alle attese per problemi d'invio telematico: a 9 giorni dalla scadenza hanno aderito appena 50 mila precari". Lo afferma in una nota l'associazione sindacale Anief, spiegando che si tratta di un "quarto degli aspiranti docenti che si aspettava il Miur entro il prossimo 30 marzo", auspicando che "l'amministrazione riesca quanto prima a risolvere le difficoltà, in vista di un probabile intasamento di richieste di accesso al sistema telematico negli ultimissimi giorni". Anief ha spiegato che "sono da aggiungere al computo delle iscrizioni al concorso, anche altri ottomila docenti precari che, secondo il più che discutibile regolamento ministeriale, non avrebbero potuto partecipare ma che hanno fatto ricorso con il sindacato: si tratta di docenti, tutti in possesso di regolare titolo di studio, appartenenti a quindici categorie di insegnanti illegittimamente estromessi dalle prove". Marcello Pacifico, presidente Anief, ha detto che si vuole "ripetere i successi del 2012, quando furono estromessi senza validi motivi migliaia di laureati e docenti precari. Ma che con il nostro appoggio hanno partecipato al concorso, per poi vederselo validare dal Consiglio di Stato. Per questo, permetteremo sino all'ultimo giorno utile, la presentazione della domanda alle tante figure professionali lasciate fuori. A confermare la nostra tesi è anche la Legge 107/2015, che attraverso i commi 79 e 80, dal prossimo anno scolastico dà facoltà ai presidi di individuare anche personale privo di abilitazione all'insegnamento".