Contro il Ddl Renzi-Giannini-Pd. Ieri fiaccolate in cento città contro la riforma del preside manager. Corteo e notte bianca a Roma, in piazza Farnese. Un paese contro il partito democratico. E lunedì, il giorno della direzione Pd al Nazareno, comincia l'agitazione più grande nella scuola dal 1988-89.
Nella Capitale manifestazione con partenza dal Colosseo e conclusione a Piazza Farnese con una "notte bianca". Il coordinatore del Gilda, Rino Di Meglio: "Se il ddl non verrà fermato al Senato, a settembre paralisi dell'amministrazione scolastica: prossima settimana sciopereremo con il blocco degli scrutini". Non ha dubbi Marcello Pacifico, presidente dell'Anief: "Compiono un atto illegittimo i dirigenti che indicono gli scrutini di domenica, per recuperare quelli non svolti a causa dello sciopero".
Dopo il primo via libera di Montecitorio, il ddl è arrivato in commissione a Palazzo Madama. La minoranza Pd e le opposizioni hanno presentato emendamenti per chiedere di intervenire sui nodi più contestati del testo.
Il Miur ha ufficializzato il calendario delle mobilitazioni che prenderanno forma diversa a seconda delle sigle sindacali, ma che dovranno tutti rispettare i servizi essenziali stabiliti dalla Legge 146 del 2000.
Anche la scuola avrà presto i primi "esodati", docenti cioè che oggi insegnano e che il prossimo anno, dopo il piano straordinario del governo che prevede 100.701 assunzioni da settembre, non lo potranno più fare. A lanciare l'allarme sono state le associazioni dei docenti precari, sentite ieri in audizione sul ddl Buona scuola, dalle commissioni congiunte (Cultura e Istruzione) di Camera e Senato.
È ormai un'antica querelle che fa sentire la sua eco ancora oggi. Le code della vergogna, come furono definite nell'ormai lontano 2008, vengono infatti ancora sconfitte da altre undici immissioni in ruolo retrodatate al 2009 o al 2010 decise nei Tribunali di Catania e Caltagirone grazie ai ricorsi "pettine" patrocinati dall'Anief.
Dopo le dichiarazioni sulla scuola fatte da Renzi negli ultimi giorni il leader dell'Anief Marcello Pacifico mette i puntini sulle i tornando su due questioni centrali: precariato e possibilità di un referendum popolare qualora il Senato non dovesse intervenire sui punti del Ddl ritenuti più lesivi del profilo professionale dei docenti.
Le news al 22-05 sulla riforma scuola 2015: Renzi apre alle GI, il PD rischia la spaccatura e Anief lancia una proposta. Se la partita alla Camera si è conclusa, la riforma scuola 2015 di Renzi deve ancora superare lo scoglio del Senato, dove la maggioranza è molto più risicata e la minoranza dem può far valere le sue richieste. In questo senso, il gioco politico sembra essere immediatamente mutato e gli interventi sono stati molti: da un lato Renzi ha affermato chiaramente di voler prendere in considerazione la situazione dei docenti abilitati (parla espressamente del TFA), dall'altro l'intervento della senatrice Di Giorgi del PD sembra voler spaccare il fronte della mobilitazione, mettendo precari contro precari. I sindacati stanno già pensando a nuove forme di protesta in occasione della presentazione degli emendamenti al Senato, ed Anief lancia una proposta molto particolare: i collegi docenti dovrebbero inviare al Miur una mozione di ritiro del DDL sulla riforma scuola.
Intervista al presidente dell’Associazione nazionale insegnanti e formatori (Anief), Marcello Pacifico. “Bloccheremo gli scrutini per rispondere a un governo che umilia l’intera categoria dei docenti”. I presidi-sceriffi: “Consulta e Consiglio di Stato ci ricordano che si assume per pubblico concorso”.
Roma - La Camera approva la riforma della Buona scuola ma ora il cammino del ddl proseguirà tutto in salita. Con il via libera alla chiamata diretta da parte dei presidi e l'esclusione dei precari delle Graduatorie di Istituto dal piano di assunzioni si alza il livello di scontro con i sindacati e con tutto il mondo della scuola. Le modifiche introdotte a Montecitorio non hanno cambiato l'impianto del provvedimento che rivoluziona i rapporti di potere nella governance degli istituti scolastici.
L' aula della Camera approva il ddl di riforma della scuola con 316 sì, 137 no e 1 astenuto mentre fuori dal palazzo, sul piazzale di Montecitorio, centinaia di insegnanti e presidi contestano una riforma che avvertono come un colpo micidiale al sistema educativo italiano. A favore della buona scuola votano Pd, Area popolare, Scelta civica, Per l'Italia-Centro democratico, Psi, Minoranze linguistiche. Contro Cinquestelle, Forza Italia, Lega, Sel, Fdi-An, Alternativa libera. Non finisce qui, perché il ddl ora deve passare al Senato prima dell'approvazione definitiva, ma certo è un primo serio passo verso una modificazione profonda del sistema dell'istruzione a partire dai maggiori poteri conferiti ai presidi.
Confermata la tendenza che avevamo già messo in evidenza. Adesso i sindacati di base chiedono di rivedere le regole per il calcolo della rappresentatività.
Un miliardo per l'assunzione di 100 mila precari. Ma a novembre erano 149 mila. Dagli aumenti alla digitalizzazione: i conti non tornano. Cobas, sfida al Garante.
Dopo il video di ieri, il premier ha inviato una mail a ognuno dei 750mila docenti della scuola pubblica: «Questa proposta non è "prendere o lasciare". Siamo pronti a confrontarci. La Buona Scuola non la inventa il Governo: la buona scuola c'è già. Siete voi. O meglio: molti tra voi, non tutti voi». Il preside non è "sceriffo" ma un "primus inter pares".
Roma, 13 mag. - Le modifiche apportate dalla Commissione Cultura della Camera al disegno di legge su la 'Buona Scuola', secondo l'Anief non risolvono la piaga del precariato scolastico italiano. Il numero delle assunzioni, infatti, e' sottostimato rispetto al fabbisogno, tanto che a settembre il Miur, tramite i suoi Uffici scolastici territoriali, sara' costretto a sottoscrivere oltre 100mila contratti di supplenza annuale o fino al 30 giugno 2016. Inoltre, non trovano una soluzione adeguata le tante categorie di docenti che avrebbero dovute essere stabilizzate.
L'ANIEF non le manda a dire e affila le armi dei propri avvocati che stanno già lavorando al testo della riforma. Se il Governo non ascolta, il diritto si ristabilisce nei tribunali. Marcello Pacifico, presidente dell'associazione ANIEF, tiene, però, a precisare che le assunzioni dei docenti di GAE e GM non saranno toccate, che i contenziosi puntano ad aumentare gli immessi in ruolo. Sabato, in serata, il testo definitivo del ddl rivisto dalla VII Commissione, un commento.
Tra contestazioni, polemiche e ricorsi, sta per concludersi faticosamente la procedura del vecchio concorso: ma il regolamento per il nuovo non è ancora pronto.
Se è illegale discriminare i lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato, è altrettanto vero che nessuna normativa può prevedere vantaggi ai precari di contro a quelli di ruolo.
Accolto il ricorso di una docente: il Ministero dovrà riconoscerle tutte le differenze non pagate, con tanto di interessi e spese legali. L'avvocato che ha curato il ricorso Salvatore Russo: "E' una sentenza storica".
Il Tribunale del lavoro di Roma ha riconosciuto ad una insegnante precaria in pensione gli scatti di anzianità mai percepiti. A renderlo noto l'Anief il cui legale ha patrocinato la causa....
E' partito da piazza della Repubblica a Roma il corteo dei sindacati Usb, Unicobas e Anief contro la riforma della scuola. Al grido di «La buona scuola c'è già, la tua, Renzi, è una "sola"» e docenti e amministrativi con fischietti e striscioni hanno attraversato il centro di Roma.