Rassegna stampa

Rassegna stampa sui dati OCSE-Isfol sulla scuola

Pubblichiamo alcuni articoli sui dati OCSE-Isfol sulla scuola, che vedono l'Italia scivolare nelle retrovie.

Repubblica: Ocse, italiani "analfabeti" del millennio. Carrozza: serve una inversione di marcia

Ansa: Anief, dati Ocse allarmanti ora servono fatti
(ANSA) - ROMA, 8 OTT - I dati Ocse sulle competenze culturali minime degli italiani, diffusi oggi dall'Isfol "sono a dir poco allarmanti: per quelle alfabetiche siamo ultimi, nelle matematiche penultimi e i neet stanno ormai diventando un fenomeno di massa". Lo afferma l'Anief sollecitando fatti: "obbligo dell'istruzione a 18 anni, più ore in classe e riforma dell'apprendistato". "Ormai non ci si può più nascondere dietro la scusa della crisi economica internazionale, la realtà è - afferma l'associazione - che occorrono subito fatti. A iniziare dall'innalzamento dell'obbligo scolastico, a causa del quale ogni anno perdiamo 700mila alunni, passando per una maggiorazione del tempo scuola, incautamente ridotto del 10% a seguito delle riforme Gelmini, e per l'attivazione di un collegamento capillare del mondo formativo con le aziende". "La clamorosa bocciatura emersa oggi dal rapporto Ocse-Isfol - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief - conferma quello che il sindacato sostiene da tempo: occorre prima di tutto agire con urgenza per rendere obbligatoria la frequenza della scuola sino alla fine delle superiori. Poi è indispensabile restituire ai nostri allievi quel 10% di tempo scuola sottratto nell'ultimo quinquennio con le riforme Gelmini. La terza operazione - continua il sindacalista - è finalizzata a dare un'inversione di tendenza alla 'piaga' dei neet, quei 2 milioni e mezzo di giovani, quantificati solo alcuni giorni fa dal Cnel, che vivono le loro giornate senza studiare né lavorare: è giunto il momento di avviare una seria riforma dell'apprendistato, prendendo come modello la Germania, dove il collegamento con le aziende e reale e proficuo. Se, invece, continuiamo a portare avanti la politica degli annunci - conclude Pacifico - mentre gli altri paesi evolvono, l'Italia per competenze culturali rimane destinata a rimanere vergognosamente in fondo alla classifica Ocse". (ANSA).

Ansa: Italia bocciata in lettere e matematica, ultimi in Ocse
Giovannini e Carrozza, dati allarmanti ma pronti a nuove azioni
(di Marianna Berti) (ANSA) - ROMA, 08 OTT - Italiani bocciati sia in lettere che in matematica, piazzandosi addirittura ultimi per competenze alfabetiche, ovvero di lettura e comunicazione, tra 24 stati tra i più industrializzati. Ma non va molto meglio se si guarda alla capacità di far di conto, con il penultimo piazzamento. I dati, arrivati da un'indagine promossa dall'Ocse e realizzata per l'Italia dall'Isfol, sono definiti ''allarmanti'' dai ministri del Lavoro, Enrico Giovannini, e dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che però spiegano come il Governo abbia già ''adottato diverse misure'' e sia pronto anche ad adottarne delle altre per rilanciare l'istruzione. Guardando più da vicino le cifre, gli italiani, in una scala che va da zero a 500, nelle abilità alfabetiche, fondamentali per vivere e lavorare, riescono a raggiungere un punteggio pari solo a 250, contro una media Ocse di 273, capitanata da Paesi come il Giappone e la Finlandia. La situazione peggiora scendendo al Mezzogiorno e il confronto internazionale diventa più duro se si analizzano le competenze dei laureati. Infatti l'Isfol evidenzia come ''il deficit del nostro Paese è più accentuato per i livelli di istruzione più avanzati''. Tra l'altro nella Penisola solo pochi, meno del 30% degli adulti, risultano sopra la soglia che l'Ocse giudica indispensabile. E per i Neet, i giovani che né studiano né lavorano, la quota è pari ad appena il 5%. Tuttavia l'Isfol rileva anche delle piccole note positive, rispetto al passato: ''si riscontra un processo di contenimento dell'analfabetismo, si riduce la forbice tra anziani e giovani'', così come si raccorciano le distanze tra uomini e donne. Passi avanti comunque ancora troppo limitati. Si tratta di numeri che per Giovannini e Carrozza impongono ''un'inversione di marcia''. L'esecutivo si dice preoccupato soprattutto per i Neet. Con il decreto Lavoro dello scorso giugno e il decreto Scuola approvato a settembre, ''sono stati stanziati complessivamente oltre 560 milioni di euro per il triennio 2013-2015'', ricordano i due ministri che sottolineano come per identificare ulteriori interventi sia stata costituita ''una commissione di esperti'', chiamata a ''proporre specifiche misure''. L'associazione sindacale Anief intanto sollecita ''obbligo dell'istruzione a 18 anni, più ore in classe e riforma dell'apprendistato''; mentre il leader di Sel, Nichi Vendola, ritiene necessario un ''piano straordinario''. (ANSA).

IMG Press: Dati Ocse-Isfol allarmanti, ora servono fatti: obbligo istruzione a 18 anni, più ore in classe e riforma apprendistato

Italia chiama Italia: Italia bocciata in lettere e matematica, ultimi in Ocse

Tecnica della Scuola: "Leggere e far di conto": Italia ultima nell'area Ocse

Italpress: Scuola, Anief "Dati Ocse-Isfol allarmanti, ora servono fatti"
ROMA (ITALPRESS) - "I dati Ocse sulle competenze culturali minime degli italiani, diffusi oggi dall'Isfol, sono a dir poco allarmanti: per quelle alfabetiche siamo ultimi, nelle matematiche penultimi e i neet stanno ormai diventando un fenomeno di massa. Ormai non ci si puo' piu' nascondere dietro la scusa della crisi economica internazionale, la realta' e' che occorrono subito fatti. Ad iniziare dall'innalzamento dell'obbligo scolastico, a causa del quale ogni anno perdiamo 700mila alunni, passando per una maggiorazione del tempo scuola, incautamente ridotto del 10% a seguito delle riforme Gelmini, e per l'attivazione di un collegamento capillare del mondo formativo con le aziende". Lo afferma l'Anief in una nota. "La clamorosa bocciatura emersa oggi dal rapporto Ocse-Isfol - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - conferma quello che il sindacato sostiene da tempo: occorre prima di tutto agire con urgenza per rendere obbligatoria la frequenza della scuola sino alla fine delle superiori. Poi e' indispensabile restituire ai nostri allievi quel 10% di tempo scuola sottratto nell'ultimo quinquennio con le riforme Gelmini". "La terza operazione - continua il sindacalista Anief-Confedir - e' finalizzata a dare un'inversione di tendenza alla 'piaga' dei neet, quei 2 milioni e mezzo di giovani, quantificati solo alcuni giorni fa dal Cnel, che vivono le loro giornate senza studiare ne' lavorare: e' giunto il momento di avviare una seria riforma dell'apprendistato, prendendo come modello la Germania, dove il collegamento con le aziende e reale e proficuo. Se, invece, continuiamo a portare avanti la politica degli annunci - conclude Pacifico - mentre gli altri paesi evolvono, l'Italia per competenze culturali rimane destinata a rimanere vergognosamente in fondo alla classifica Ocse". (ITALPRESS).

Eco di Bergamo: Italiani analfabeti, ultimi in Europa

La Gazzetta del Mezzogiorno: Che disastro: siamo tra gli ultimi per lettura, comunicazione e conti

Tecnica della Scuola: Indagine Ocse, per il ministro del lavoro ne usciamo con le ossa rotte: italiani poco occupabili

Blitz Quotidiano: Non sappiano leggere, scrivere e contare: italiani ultimi nell’Ocse

L'Adige: Istruzione, l'Italia in coda: siamo un popolo ignorante

Italia chiama Italia: Italia bocciata in lettere e matematica, ultimi in Ocse