Lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief a Orizzonte Scuola, preannunciando gli effetti negativi sul prossimo anno scolastico dei “deboli” emendamenti approvati dalla commissione Bilancio della Camera: a settembre, ha detto il sindacalista autonomo, “avremo più di 50mila insegnanti non specializzati che continueranno a essere chiamati come supplenti”. Purtroppo, ha continuato il sindacalista autonomo, “è stata sconfessata la linea del governo che voleva gli insegnanti in cattedra il primo settembre. Questa è la prima grande sconfitta della soluzione presa. Avremo tra le altre cose confermata l’idea di accantonare i 64 mila posti banditi con i concorsi ordinari e straordinari e quindi di fatto su 113 mila posti più della metà non sono utilizzabili per le immissioni in ruolo. E di questi 150 mila posti soltanto una minima parte saranno assegnati alle graduatorie vigenti”. In cnclusione “il prossimo anno scolastico avremo più di 100 mila cattedre” vacanti “non assegnate e sarà il record”, a cui si aggiungerà “il record di cattedre andate deserte rispetto al record di insegnanti inseriti nelle graduatorie per le supplenze”.
Il sindacato lo ha preannunciato, nella stessa giornata il Garante lo ha ribadito: non è adottabile l’ordinanza della Regione Sicilia n. 75 che obbliga gli enti pubblici a compilare una sorta di anagrafe dei vaccinati, indicando quali dipendenti non lo sono per spingerli a immunizzarsi. Inoltre, i lavoratori che dovessero rifiutare la vaccinazione anti Cofvid, dovranno essere trasferiti a mansioni non più a contatto con il pubblico. L'Authority, guidata da Pasquale Stanzione, ha aperto un'istruttoria: la Regione, adesso, ha sette giorni per rispondere alle obiezioni del Garante.
Il presidente del sindacato rappresentativo Anief Marcello Pacifico ricorda che non è cambiato nulla rispetto allo scorso mese di febbraio: “Ai lavoratori della scuola, come per tutti quelli del pubblico impiego, ma anche per i privati, non si può chiedere alcunché sul loro stato vaccinale, poiché rientra nella sfera della riservatezza dei dati, né tantomeno di vaccinarsi per prevenire i contagi da Covid. Lo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro, al quale fa riferimento il presidente della Regione Sicilia, non prevede alcun obbligo di questo genere. Si sta anche in questo caso spostando l’attenzione su temi importanti, perché noi stessi consigliamo di vaccinarsi contro il Covid, ma non centrali: quello che rimane fondamentale, anzi vitale, per vincere i pericoli dei contagi e per stare a scuola in sicurezza, rimane l’obbligo di aumentare gli spazi scolastici e ridurre la quantità il numero di studenti per classe. Ci sono 100mila e 15mila plessi tagliati negli ultimi 12 anni da reintrodurre, assieme a 4mila sedi di presidenza e di Dsga, oltre che 200mila nuovi insegnanti e 50mila Ata. Sono queste le leggi e le ordinanze che vorremmo leggere, non quelle sugli obblighi senza fondamento”, conclude il presidente nazionale Anief.
La commissione Bilancio della Camera ha “licenziato” il testo del dl 73/2021 che dopodomani approderà nell’Aula di Montecitorio per l’approvazione in vista della conversione in legge di fine mese: per quel che riguarda la scuola, malgrado l’emergenza pandemica e il picco di cattedre scoperte, la maggioranza ha rinunciato ad avere tutti gli inseganti precari in ruolo il 1° settembre, nonostante le intenzioni espresse dallo stesso Governo che aveva concordato le richieste sindacali confluite nel Patto per la Scuola sottoscritto a maggio. A queste condizioni, solamente meno della metà dei posti che verranno autorizzati dal Mef verranno trasformati in reali immissioni in ruolo: saranno infatti assunti solo i precari in prima fascia Gps, con almeno tre annualità di servizio oppure su sostegno anche senza servizio, con il titolo che dovrà essere conseguito entro il 31 luglio. Sui posti residui di quest’anno sarà poi bandito un nuovo concorso straordinario con una prova disciplinare da sostenere entro il 31 dicembre prossimo e con un corso integrativo universitario, da svolgere durante l’anno di prova e a spese dai candidati. Infine, il 30 per cento dei posti dei nuovi concorsi verrà riservata ai precari con almeno tre annualità di servizio.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non nasconde la sua amarezza: “Con i sindacati avevamo chiesto insieme una soluzione urgente per mettere in ruolo tutti i precari da quest’anno, ma non siamo stati ascoltati. Con le decisioni prese prima e ora in commissione Bilancio, a settembre il Governo riuscirà nell’impresa di toccare due record di cui vergognarsi: toccheremo il massimo numero di precari nella storia della scuola pubblica italiana e di immissioni in ruolo autorizzate non assegnate a causa della cattiva organizzazione di reclutamento e non certo per mancanza di candidati. Sarebbe bastato ripristinare il doppio canale di reclutamento, estendendo le assunzioni anche alla seconda fascia delle Gps, senza vincoli di servizio, con corsi abilitanti e di specializzazione a carico dello Stato. In questo modo, con il testo che sta arrivando in Aula, invece ancora una volta si creano discriminazioni tra i precari, si approvano norme irragionevoli e illegittime che porteranno a una nuova esplosione del contenzioso nelle aule dei tribunali”.
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