Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “se fosse stata approvata la richiesta suggerita da Anief lo scorso mese di settembre, da introdurre già su altre leggi in fase di approvazione, avremmo avuto finalmente in ruolo tutti gli insegnanti su posti di sostegno che si sono accumulati in questi anni a condizione di conseguire la specializzazione, durante l'anno di prova. Con l'emendamento approvato oggi, invece, solo un precario di sostegno su cinque potrà entrare di ruolo. Per noi non ci sono dubbi: ora si aprirà una guerra di ricorsi in tribunale per l’ennesimo abuso di precariato”.
Per quanto riguarda le proposte emendative segnalate dai parlamentari per modificare il Decreto Legge cosiddetto “Semplificazioni”, tre sono quelle segnalate dal sindacato Anief. Infatti, la I e VIII Commissione della Camera dei Deputati valuteranno la possibilità di mettere mano all’articolo 55 (Misure di semplificazione in materia di Istruzione) del testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine maggio su alcuni punti reputati dal sindacato fondamentali per ridurre la portata di criticità che si stanno prospettano in corrispondenza del ritorno sui banchi di scuola. gli argomenti toccano la riapertura immediata delle GaE; la stabilizzazione di migliaia di insegnanti di religione cattolica che rischiano di lasciare il lavoro e andare in pensione da precari; l’accesso alla mobilità annuale per tutti, prescindendo dalla data di immissione in ruolo.
Marcello Pacifico (Anief): “Noi chiediamo di vagliare le proposte di modifica del decreto; infatti, assumere il personale precario con competenze e permettere lo spostamento del personale di ruolo in presenza di posti vacanti sono passaggi di cui non può fare a meno una scuola che guarda al bene dei propri lavoratori e studenti”.
A meno di improbabili ripensamenti, il personale precario della scuola italiana si ritroverà ancora una volta tradito dai partiti politici. Nonostante la maggioranza dei sindacati, che rappresentano la quasi totalità dei lavoratori, avesse condiviso la proposta immediata sulla gestione della Gps con assunzione da prima e seconda fascia senza paletti, proponendo modifiche al DL 73/2021 pure apprezzate da diversi partiti, quella trovata dal Governo Draghi è una soluzione che tradisce la giurisprudenza e le norme comunitarie sull’abuso di precariato. E anche quanto sostenuto anche dalla Cassazione e dalla Corte Costituzionale italiana.
“A questo punto – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - diventa inevitabile l’avvio di una nuova stagione di ricorsi per riconoscere il diritto oggi invece negato a chi insegna nella scuola italiana, anche se già abilitato o specializzato o con tanti anni di servizio nel sistema nazionale d’istruzione. Anche stavolta, dopo le promesse, si vedranno non riconosciuto il diritto all’immissione in ruolo, che continua così ad essere loro negata da troppi anni. Ne consegue che a settembre avremo il record di precari: saranno 250mila, soltanto in 30 mila troveranno il ruolo. Peggio di cosi non si poteva fare. Per noi è inevitabile rivolgerci al tribunale”.
Diventa una decisione solo politica, che non guarda ai bisogni della gente e dei lavoratori, quella formulata sugli emendamenti al Decreto Sostegni bis: il testo che arriverà in Aula, per la discussione finale, alle 9,30 di lunedì 12 luglio, conterrà un’attenzione al precariato storico della scuola davvero modesta. Si prevede, infatti, l’allestimento di concorsi ordinari da bandire entro e non oltre il mese di ottobre 2021, al fine di assicurare l’immissione in ruolo dei vincitori a partire dal mese di settembre 2022, con il 30% di riserva dei posti da assegnare ai precari ma non per tutti. Non sembra esserci alcuna apertura, invece, alle richieste formulate compattamente dai sindacati, e da alcuni partiti politici, anche della maggioranza, che erano confluiti su un emendamento che non prevedeva più limiti al servizio minimo triennale richiesto per le assunzioni da prima fascia Gps e il via libera all’avvio delle stabilizzazioni da seconda fascia attraverso una nomina annuale da tramutare in contratto a tempo indeterminato al termine dell’anno di prova e della frequenza con verifica finale di un corso straordinario abilitante-specializzante.
La delegazione ha apprezzato alcuni spunti innovativi come predisposti nel Patto siglato dalle confederazioni con il Governo circa l’utilizzo di risorse aggiuntive per valorizzare tutte le professionalità, applicare la carta europea dei ricercatori, valorizzare il servizio preruolo da precario nella ricostruzione di carriera. L’incontro è avvenuto con un tavolo a parte per via di una errata comunicazione da parte dell’amministrazione. Marcello Pacifico (Anief): “Bene, ora cambiamo insieme le norme contrattuali”
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