Entusiasti della massiccia partecipazione, oltre ogni previsione, all’assemblea sindacale del 20 maggio
Entusiasti della massiccia partecipazione, oltre ogni previsione, all’assemblea sindacale del 20 maggio
L’articolo 59 della bozza del Decreto Sostegni bis approvata dal Consiglio dei Ministri il 20 maggio contiene una norma che non ha motivo di esistere: chi non supera un concorso della scuola non potrà partecipare al successivo nella medesima classe di concorso. “Si pone un freno alla possibilità di poter reiterare la procedura per la stessa classe di concorso o posto di insegnamento”, scrive la stampa specializzata. Anief ritiene questa norma non accettabile. E incostituzionale, poiché la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Per quale motivo un candidato a ricoprire un ruolo come dipendente pubblico deve vedersi escluso pur essendo in possesso dei titoli di accesso e degli eventuali servizi previsti dal bando?
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “In fase di conversione in legge del decreto, faremo cancellare questa disposizione, forse introdotta per evitare eccessi di presenze ai futuri concorsi, che si dovrebbero svolgere con cadenza annuale. Solo che il diritto al lavoro non si realizza ad anni pari o dispari. Quando ci è stato detto di prepararci alla semplificazione delle procedure concorsuali non avremmo mai pensato di trovarci di fronte ad una norma così illogica ed ingiusta. Chi l’ha pensata, probabilmente, non si è reso conto delle conseguenze negative che avrebbe comportato”.
Il 28 maggio 2021 dalle ore 16.30 alle 18.30 abbiamo il piacere di invitare studenti, docenti, famiglie, educatori e tutti coloro che desiderano condividere riflessioni e processi evolutivi insieme. Il momento commemorativo è solo il punto di partenza perché il nostro obiettivo è quello di dare un contributo significativo alla costruzione di una comunità educante, in grado di generare una diffusa convivialità, intrisa di linguaggi affettivi ed emotivi, ma anche di promuovere la condivisione dei valori che ci fanno sentire membri della società, in maniera costruttiva e solidale
Nel Decreto Sostegni bis approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 maggio scorso c’è una novità peggiorativa per i docenti che chiedono trasferimento: l’articolo 58, comma 2- lettera f), prevede che dal prossimo anno scolastico, qualsiasi spostamento di sede, sotto forma di trasferimento, comporterà il vincolo a rimanere fermi un triennio nella nuova sede. Il vincolo nell’ultimo periodo introdotto solo per chi veniva soddisfatto in modo “puntuale” nella richiesta, sulla sede scolastica precisamente indicata nella domanda, adesso viene esteso anche alle richieste più generiche, prodotte per Comuni o Distretti. Tutto questo si giustifica per garantire “la continuità didattica”: quella che però nei fatti le scuole disattendono in modo sistematico, poiché i docenti cambiano con facilità estrema le classi pur rimanendo nello stesso istituto.
Marcello Pacifico (Anief): “Si vuole imporre una norma per legge, senza un confronto con la parte sindacale e quindi che venga attribuita per via contrattuale. Dal momento che il Decreto Sostegni bis deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è successivamente atteso da una analisi nelle commissioni parlamentari, confidiamo nella sua cancellazione. Noi, di certo, daremo questa opportunità a deputati e senatori, facendo da tramite per la presentazione di un emendamento ad hoc. Come con il vincolo quinquennale, ridotto solo a tre anni, ci troviamo di fronte a dei paletti che non hanno motivo di esistere, perché in questo caso si oppongono al diritto alla famiglia che, in presenza di posti vacanti e disponibili, non può essere negato da modalità pseudo-punitive derivanti da chissà quale pregiudizio”.
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