Contratto

Merito: proroga del blocco degli scatti per altri tre anni personale di ruolo?

Nel frattempo, 250 euro in più ai 1.000 docenti che si sono fatti valutare, mentre gli altri 800.000 sono fermi agli stipendi del 2009 e prenderanno lo stesso stipendio, forse, fino al 2015. Anief avvia i ricorsi pilota al Giudice del lavoro in sei province (Torino, Genova, Firenze, Pistoia, Roma, Palermo) per sbloccare il contratto e gli stipendi.

Effetto dell’intesa del 4 febbraio 2011 firmata dai sindacati gialli che vorrebbero introdurre la carriera secondo la sperimentazione vigente dopo aver acconsentito al blocco del rinnovo dei contratti per il 2010-2013, l’aumento disposto in questi giorni per soli 1.000 docenti, mentre gli altri 800.000 stanno a guardare increduli l’aumento del costo della vita e il blocco degli stipendi nei cedolini da sei mesi. E dovranno aspettare almeno un altro anno e mezzo senza poter andare in pensione con i nuovi contributi versati, mentre si profila da alcuni tecnici del tesoro l’idea di prorogare il blocco anche per il triennio 2012-2015 con la scusa della sperimentazione sul merito e dell’avvio delle nuove norme interpretative del decreto Brunetta, dove già sulla contrattazione relativa all’organizzazione delle ore di lavoro del personale della scuola - ora ridotta alla sola informativa - i segretari di alcune Confederazioni dei lavoratori hanno ammesso la loro impotenza nella lettera inviata al Presidente del Senato, lamentandosi dell’operato proprio di quel ministro Brunetta che si è adoperato per prorogarne la rappresentatività.

L’Anief non ci sta, denuncia questa perdita del potere d’acquisto degli stipendi e ha dato avvio alle procedure per il deposito dei primi ricorsi al Giudice del lavoro per sollevare questione di legittimità costituzionale della norma che blocca i contratti e gli aumenti di stipendio per il triennio 2010-2013, alla luce anche della recente giurisprudenza della Cassazione contro le gabbie salariali.

Ogni docente di ruolo perde dai 2.000 ai 7.000 euro all’anno.

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