Da qualche ora è ufficiale: la deputata del gruppo Misto potrà entrare alla Camera per partecipare ai lavori parlamentari senza esibire il Green Pass: il presidente del collegio di appello della Camera dei deputati Andrea Colletti (Alternativa) ha accolto, con un decreto cautelare monocratico, la richiesta di sospensiva. Tra una decina di giorni il ricorso sarà al vaglio del Consiglio di giurisdizione della Camera.
Il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il sindacato che ha impugnato l’obbligo della certificazione nei tribunali italiani e dell’Ue: “Ora anche nel Parlamento italiano si può entrare senza il Green Pass, qualcuno lo dovrebbe spiegare ai giudici amministrativi che finora hanno respinto ogni richiesta di provvedimenti cautelari, ma soprattutto a quei centomila tra docenti, educatori e Ata che ogni due giorni si tamponano, per non parlare degli altri 8 milioni di italiani. Noi, con #Anief continuiamo la nostra battaglia contro l'obbligo di possesso e di esibizione del green pass da parte del personale scolastico. Alla fine di questa storia, in attesa della pronuncia sul primo ricorso notificato in Corte di giustizia europea, lo Stato – conclude Pacifico - dovrà pagare i risarcimenti richiesti”.
Il progetto “Pulser” della Cesi Europe Academy è il tema che si affronterà domani mattina a Roma, nell’Hotel H10 dalle ore 10 alle 13, durante il convegno nazionale organizzato da Anief e Cisal: l’evento, dal titolo “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali” e trasmesso in diretta facebook sul sito internet del sindacato, tratterà da vicino le problematiche del personale scolastico, delle pari opportunità, del sostegno attivo all’occupazione e del precariato.
Quest’anno per diverse migliaia di docenti e Ata sarà dura tornare al Sud per le feste di Natale: alle spese per vitto e alloggio, che in certi casi superano i mille euro al mese, dovranno infatti sommare il costo del viaggio e non si tratta di “briciole” perché uno solo biglietto di andata, per esempio verso la Sicilia, difficilmente è al di sotto delle 400 euro. A scriverlo è oggi Orizzonte Scuola: la rivista specializzata, dopo avere svolto un’indagine sui lavoratori della scuola fuori sede e scoperto che “alla fine spendono per le spese ordinarie (affitto o mutuo, trasporti, utenze, spese alimentari) quasi l’intero stipendio”, stamane ha pubblicato un secondo studio, dal quale risulta che “per i lavoratori del Sud che lavorano al Nord, tornare in famiglia per le feste natalizie diventa sempre più difficile a causa dei prezzi elevati dei biglietti aerei nelle principali tratte del territorio. E se alcuni decidono di faticare con treni e viaggi in auto, molti invece preferiscono rinunciare”.
Anief ribadisce che quello di cambiare le regole sulla mobilità, con l'abolizione dei vincoli incostituzionali che ad oggi negano il diritto alla famiglia, è un obiettivo da centrare a tutti i costi: negare il diritto alla famiglia in cambio di una continuità didattica tutta da dimostrare e lasciando i precari della scuola con stipendi da fame, privi di indennità che in altri comparti di lavoro sono concessi, è una condizione non più tollerabile, contro la quale stiamo agendo su più fronti, ad iniziare da appositi emendamenti nella Legge di Bilancio fino alla possibilità di ricorrere al giudice con l’azione legale affidata a legali individuati dallo stesso sindacato autonomo.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “il voler confermare i vincoli alla mobilità, a prescindere, viola il diritto a ricongiungersi alla famiglia: è una decisione che in presenza di posti liberi diventa un vero sopruso. Allo stesso modo, bisogna ripristinare le assegnazioni provvisorie annuali dopo aver ottenuto il riconoscimento delle assegnazioni temporanee previste per i genitori con figli fino a tre anni. Tutto questo è tra l’altro gratuito, dal momento che la conferma del docente, curricolare o di sostegno, non garantisce il mantenimento dello stesso sulla stessa classe dell’anno passato. Apprendere, infine, che questi precari bruciano quasi il loro stipendio per vitto, alloggio e trasporti – conclude Pacifico - è una notizia che ci addolora e incita a combattere ancora più strenuamente questo stato di cose”.
L'Anief vince ancora nei tribunali di tutta Italia e ottiene conferma che anche ai docenti immessi in ruolo dopo il 1° settembre 2011, ma con almeno un anno di precariato svolto entro il 2010/2011, va applicata la “clausola di salvaguardia” prevista dal CCNL 2011 che prevede il diritto al mantenimento del gradone stipendiale “3-8 anni”, molto più favorevole ai lavoratori, ma lo riconosce solo al personale già di ruolo. Marcello Pacifico (Anief): “Impegno Anief perché questo rinnovo contrattuale segni la rivalsa per i precari con il superamento di tutte le discriminazioni normative, pattizie e stipendiali”.
Il giovane sindacato ha chiesto il doppio canale di reclutamento per i precari, mobilità annuale, risorse aggiuntive per allineare gli stipendi l’inflazione e garantire delle indennità, organici aggiuntivi e tamponi gratuiti, oltre che una finestra per le pensioni, la valorizzazione del personale Ata e Dsga.