Piemonte

Da lunedì in Piemonte superiori al 70%. ANIEF: decisione rischiosa, già oggi ci sono docenti che fanno lezione sulla soglia dell’aula

Il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, e il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Fabrizio Manca, hanno annunciato in videoconferenza ai sindacati della Scuola che da lunedì 26 aprile in Piemonte la percentuale di studenti in presenza nelle scuole superiori statali e paritarie sarà pari almeno al 70%, sulla base di quanto previsto dal Decreto Riaperture.

Marco Giordano (ANIEF Piemonte): decisione inutilmente rischiosa. La scuola non ha bisogno di atti simbolici ma di interventi concreti e immediati su organici, spazi e risorse. Subito un richiamo immediato allo scrupoloso rispetto dei protocolli.

Presentato oggi ai sindacati il piano di aumento della percentuale di studenti in presenza delle superiori in Piemonte. Considerato il permanere delle criticità nel settore dei trasporti, che potrebbero peraltro subire ulteriore pressione dal passaggio più che probabile del Piemonte in zona gialla, il direttore generale Fabrizio Manca, di concerto con il Prefetto di Torino, che coordina i tavoli in tutte le province piemontesi, sta predisponendo le indicazioni alle scuole per la frequenza in presenza da lunedì 26 aprile del 70% degli studenti del secondo grado, con priorità per le classi quinte in vista dell’esame di Stato.

ANIEF Piemonte ha espresso con fermezza il proprio parere negativo su una decisione che il Governo ha definito “un rischio calcolato” e che desta grande preoccupazione tra il personale scolastico e in numerose famiglie.

“La campagna vaccinale per il personale scolastico – ricorda Marco Giordano, Presidente ANIEF Piemonte – è stata interrotta ben lungi dall’essere conclusa, con la maggior parte dei vaccinati fermi alla prima dose e con l’impatto sul prosieguo ancora da valutare dopo l’incredibile débâcle comunicativa sul vaccino AstraZeneca. Sui trasporti, altro nodo fondamentale, oggi abbiamo esattamente gli stessi limiti di ieri. Le scuole continuano a soffrire di problemi strutturali come classi sovraffollate, spazi angusti, assenza di impianti di aerazione e non hanno alcuna prospettiva concreta di organici adeguati nemmeno per il prossimo anno. Eppure ci troviamo a discutere di rientro al 70% con addirittura sullo sfondo la prospettiva del 100%. Ma cosa è cambiato davvero – chiede Giordano – rispetto a due settimane fa, quando eravamo ancora in didattica a distanza?”.

Sono ancora in piedi tutti gli arcinoti problemi della Scuola che arrivano da lontano e che, evidenzia ANIEF, se nemmeno in tempo di emergenza vengono affrontati e risolti una volta per tutte, non si comprende come possano essere davvero finalmente superati.

“Anche noi – riprende il presidente ANIEF Piemonte – conosciamo bene le criticità della DAD e desideriamo che gli studenti tornino tutti in classe al più presto, ma questo obiettivo deve essere preceduto da atti immediati a concreti perché ciò possa svolgersi davvero in sicurezza e si sciolgano, una volta per tutte, quei nodi che non consentono di lavorare nella giusta serenità. Il personale scolastico, invece, ancora oggi aspetta le mascherine FFP2, cui deve provvedere da sé, e con percentuali di studenti così alte c’è il rischio che il distanziamento non sia possibile. Già oggi, con il limite minimo al 50%, riceviamo segnalazioni di docenti costretti a fare lezione dalla soglia dell’aula perché all’interno lo spazio non basta per tenere tutti alla giusta distanza. Per questo – conclude Giordano – abbiamo espresso parere negativo su questa decisione e chiesto al Prefetto e all’USR Piemonte che nella circolare che sarà inviata alle scuole venga espressamente ribadita la necessità dello scrupoloso rispetto dei protocolli di sicurezza, ad iniziare dalla distanza di almeno un metro tra studenti. Tra i compiti del sindacato c’è quello primario di vigilare e garantire il benessere psicofisico di lavoratrici e lavoratori come anche, in questo caso, degli studenti e delle loro famiglie. E a questo compito non abbiamo alcuna intenzione di abdicare. Non tollereremo alcuna violazione, neppure parziale, dei protocolli di sicurezza e siamo pronti a verificare e denunciare prontamente tutti i casi che ci saranno segnalati”.

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