E' slittata ad oggi la discussione in Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama del ddl n. 2630 di conversione in legge del decreto legge n. 244/2016.
Sono ormai 7 le ordinanze di remissione in Corte costituzionale del blocco della perequazione per il biennio 2012-2013
Il blocco in questione per gli assegni INPS superiori a tre volte il minimo è stato ribadito dalla legge 65/2015 che sarà scrutinata dal giudice delle leggi. Le ultime due ordinanze in ordine di tempo (nn. 32 e 33 emesse dalle Corti dei Conti di Abruzzo e Piemonte) sono state ottenute nel dicembre 2016 grazie all’azione legale promossa dalla Confedir, dichiara il segretario organizzativo e Presidente Anief Marcello Pacifico. Il presidente del sindacato della scuola invita tutti ad inviare la diffida per interrompere i termini di prescrizione in attesa della pronuncia della Consulta che ha già dichiarato illegittimo il precedente blocco previsto dall’art. 24, c. 25 del DL 201/2011 come convertito dalla legge 214/2011 con la sentenza n. 70/2015 e consiglia di aderire al ricorso in convenzione con Radamante. Secondo Pacifico: "stiamo diventando sempre più un popolo di anziani: presto 1 italiano su 3 sarà ultra 65enne, servono provvedimenti straordinari e non alzare gli anni di contributi".
Non deve esserci alcuna differenza fra i docenti delle scuole paritarie e quelli della scuola pubblica. Lo ha ribadito il Tribunale del Lavoro di Trieste con una sentenza relativa alla mobilità di un insegnante della scuola paritaria, considerando illegittimo quanto previsto dal Miur nel contratto di lavoro (CCNI) in relazione alla mobilità 2016/2017, in cui esclude l'attribuzione del punteggio a questa categoria di insegnanti. Le disposizioni contestate, infatti, sono illegittime "nella parte in cui escludono l’attribuzione di punteggio per il servizio pre-ruolo prestato negli Istituti paritari e al contrario lo riconoscono per gli istituti statali nella misura di 3 punti per ogni anno". I giudici hanno infatti deciso che, ai fini della mobilità, deve essergli attribuito il medesimo punteggio spettante al servizio prestato nella statale. L'Anief è l'unico sindacato che si è mosso per la tutela dei diritti dei docenti in possesso di servizio prestato nelle scuole paritarie. Dopo questa sentenza, il suo leader Marcello Pacifico h commentato soddisfatto: "I successi ottenuti in tribunale dimostrano che abbiamo ragione e se il prossimo contratto continuerà a perseverare con questa odiosa discriminazione, non esiteremo ad agire in tribunale per far nuovamente annullare delle disposizioni contrattuali che non rispettano la legge italiana. Anche per la ricostruzione di carriera abbiamo promosso specifici ricorsi per far riconoscere il servizio nelle scuole paritarie e otterremo ragione anche su quello”.
ROMA, 11 GEN - Quest'anno record di alunni che hanno cambiato docente. Lo denuncia l' Anief secondo cui "andrà sempre peggio se non si risolve il problema del Meridione con misure straordinarie". "Non era mai accaduto che in pochi mesi, come è avvenuto nell'anno scolastico in corso, due milioni e mezzo di alunni cambiassero insegnante. Tanto che in queste ore Tuttoscuola parla di un vero e proprio 'anno nero per la continuità didattica': la stessa rivista spiega i motivi per cui la situazione, in futuro, non cambierà, con 'migliaia di docenti (soprattutto meridionali)' che 'resteranno forse delusi', perché 'i posti disponibili al Sud sono pochi'. In questa situazione - osserva l'Anief - è normale che i livelli di apprendimento siano in difetto rispetto alle altre regioni del Centro-Nord". "Nessuno parla però - commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - del fatto che al Sud c'è un altissimo tasso di abbandono scolastico, il record di disoccupazione e di Neet, oltre che di mancato supporto ai giovani da parte delle istituzioni e delle realtà imprenditoriali. La stessa alternanza scuola-lavoro, nelle regioni del Sud non è mai decollata. In questa situazione è normale che i livelli di apprendimento siano in difetto rispetto alle altre regioni del Centro-Nord. Servono maggiori risorse economiche, per rendere davvero professionalizzante gli stage formativi e le forme di collegamento con il mondo del lavoro. Inoltre, dovrà essere data una sola scuola a preside fornendo incentivi veri per chi si spende quotidianamente in tali contesti; bisognerà, poi, portare l'obbligo formativo dagli attuali 16 anni di età ai 18. Infine, sarebbe fondamentale introdurre la classe cosiddetta 'ponte' a cinque anni, con la presenza contemporanea dei maestri della scuola dell'infanzia e primaria". (ANSA).
Commento di Salvatore Nocera (Aipd) alla sentenza con cui il Tar di Napoli ha “censurato le classi pollaio”, riducendo a 17 il tetto massimo, quando siano presenti insieme disabilità e rischio sismico. “Sentenza epocale, perché la violazione di questa norma rende difficile l'inclusione, anche in presenza di un adeguato numero di ore di sostegno”.
Di nuovo ritardi nelle buste paga del Miur, spostato per la terza volta il termine per il saldo definitivo. I sindacati: "Insegnanti fuori sede in grave difficoltà".
ROMA, 10 GEN - È quasi tutto pronto per lo svolgimento delle prove suppletive del concorso a cattedra 2016, cui faranno parte migliaia di docenti inizialmente esclusi: dopo una lunga serie di ordinanze favorevoli ai ricorrenti, il Ministero dell'Istruzione ha infatti pubblicato una nota di chiarimento nella quale spiega che tutte le operazioni (prove scritte, orali, valutazione titoli e pubblicazione degli esiti) si concluderanno entro il prossimo mese di giugno. A renderlo noto è l'Anief. "A svolgere le prove saranno - spiega il sindacato - diverse tipologie di aspiranti docenti, tutti in un primo tempo esclusi e che ora avranno la possibilità concreta di andare a concorrere per gli oltre 63mila posti messi a bando, un terzo dei quali privi già di aspiranti a seguito dell'alto numero di respinti in occasione delle prove concorsuali ordinarie: a concorrere per i posti sarà il personale già di ruolo, gli insegnanti tecnico pratici, i diplomati magistrale a indirizzo linguistico, i dottori di ricerca il cui titolo è stato considerato abilitante, i diplomati Isef, gli educatori, i docenti che hanno ottenuto l'abilitazione disciplinare o la specializzazione su sostegno dopo la scadenza per la presentazione della domanda, oltre che i docenti che hanno ottenuto il riconoscimento dell'abilitazione conseguita all'estero dopo la scadenza per la presentazione della domanda di accesso al concorso. Dopo il via libera del Consiglio di Stato, a svolgere le verifiche di competenze suppletive saranno anche i ricorrenti che hanno concluso i percorsi formativi Afam e Pas, a cui il Ministero dell'Istruzione aveva negato l'accesso non considerando che i ritardi nel conseguimento dell'abilitazione non dipendevano certo dalla volontà dei candidati stessi". Entro il 20 gennaio - informa sempre l'Anief - gli Uffici Scolastici Regionali pubblicheranno gli elenchi dei ricorrenti già censiti e ammessi. Alla fine del mese di febbraio sarà completato il collaudo delle aule disponibili per lo svolgimento delle prove. Nella seconda settimana del mese di marzo sarà pubblicato l'abbinamento candidati-aule distribuiti in ordine alfabetico. Ciò sarà fatto in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del calendario nazionale delle prove: la prova scritta è comunque prevista per il mese di aprile 2017 e, a inizio estate, sono previste le graduatorie di merito definitive.
Supplenti, stipendi in ritardo.
Supplenze equiparate, ma rimangono fuori quelle delle paritarie.
ROMA, 1 GEN - Nel 2016 sono stati spesi 1 milione e 170mila euro di risarcimenti ai docenti precari, dal 2012 oltre 3 milioni. I numeri li fornisce il sindacato Anief secondo il quale la cifra "dovrebbe far riflettere i nostri governanti, i quali si ostinano a ergere muri contro la stabilizzazione dei lavoratori precari che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio, oltre che l'equiparazione dei diritti del personale non di ruolo con quello assunto a tempo indeterminato". Solo per l'ultimo Concorso a cattedra, l'Anief ha presentato 21mila ricorsi, facenti capo a più tipologie di aspiranti docenti esclusi. I diplomati magistrale, che hanno chiesto l'inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento sono stati 4.500; poi ci sono state 1.400 richieste di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento da parte di abilitati Pas e Tfa e, ancora, altri 500 laureati in scienze della formazione primaria e con altre abilitazioni più altri 582 reinserimenti. Sono oltre 3.500 le impugnazioni presentate per chiedere stabilizzazioni, "scatti" automatici in busta paga, da estendere ai precari e per l'estensione dei contratti. Poi, ci sono i ricorsi per tante altre motivazioni, tra cui la tutela allo studio dei disabili. A fine 2015, i lavoratori della scuola iscritti all'Anief - secondo i dati forniti dal sindacato - si fermavano a 21.693, oggi sono poco meno di 30mila. Nell'ultimo periodo, boom di presenze del sindacato anche tra i media. Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "sono risultati che premiano la nostra volontà di agire sempre a tutela di chi opera nella scuola, troppo spesso costretto a vedersi calpestare i propri diritti. Ora ci aspetta un anno di preparazione al 2018, quando, attraverso il previsto rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitari all'interno degli istituti, abbiamo intenzione di diventare un sindacato rappresentativo per portare le nostre battaglie storiche in sede di contrattazione nazionale".
Il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico, dopo la firma dell’accordo tra sindacati e Ministero sulla mobilità 2017, chiede anche di rivedere la legge Brunetta, che rischia di rendere nullo il contratto.
Accordo raggiunto, tra quasi tutti i sindacati della scuola e il ministro dell'Istruzione, sulla mobilità degli insegnanti nell'anno scolastico 2017/2018. Un'intesa realizzata velocemente, visto il pochissimo tempo da cui il nuovo ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, si è insediata. E probabilmente a facilitare il raggiungimento dell'accordo è stato anche il fatto che la nuova titolare dell'istruzione sia una ex sindacalista. L'intesa riguarda dunque la spinosa questione del trasferimento dei docenti, uno dei capitoli più controversi della legge 107 (Buona Scuola). E si tratta di un accordo "politico", come sottolinea il Miur: la firma del contratto integrativo di mobilità del personale docente avverrà nel mese di gennaio. A siglare sono stati oggi Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. Non ha firmato la Gilda, che non si è ritenuta soddisfatta dall'accordo. Riserve sono state espresse anche dall'Anief. "Quella siglata oggi è un'intesa a favore della scuola. Abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione" ha commentato il ministro. "Abbiamo tutti collaborato avendo come obiettivo il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi a scuola lavora e a chi la frequenta" ha aggiunto Fedeli. Ci sono state, ha detto, anche "una qualità e un'assunzione di responsabilità nei tempi di chiusura dell'accordo, che dimostrano la serietà di chi si è seduto attorno al tavolo: del decisore politico, dell'amministrazione, delle rappresentanze dei docenti". Soddisfatti i sindacati firmatari, che sottolineano il "cambio di metodo coerente con l'accordo firmato lo scorso 30 novembre tra Governo e Sindacati per la ripresa di corrette relazioni sindacali e un riequilibrio del rapporto tra leggi e contrattazione a favore di quest'ultima" nonché "l'atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo" del ministro. Interviene anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che parla di "un bel segnale" e "un buon accordo che dimostra quanto sia utile e conveniente, per tutte le parti e per l'interesse generale, valorizzare il confronto con le parti sociali". Ma quali sono le novità? Sarà previsto per tutti i docenti lo svincolo dall'obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola. Si tratta di una misura straordinaria: resta fermo infatti l'obiettivo prioritario, indicato dalla legge 107, della continuità didattica. La mobilità avrà un'unica fase per ciascun grado scolastico. Il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze: potranno essere indicate, oltre agli ambiti, anche scuole, per un massimo di 5. Questo varrà sia per gli spostamenti all'interno che fuori dalla provincia. Quanto all'individuazione dei docenti per competenze, i criteri saranno identificati in un accordo separato, che sarà sottoscritto insieme al contratto sulla mobilità. La Gilda, che non ha firmato l'intesa, spiega che "pur in presenza di aperture quali la deroga al vincolo triennale per tutti e la possibilità di esprimere alcune preferenze su scuola per tutti, non si possa accettare che la maggior parte dei docenti venga collocata negli ambiti territoriali e sottoposta alla individuazione per competenze ovvero alla chiamata diretta". Rifiuta i "facili trionfalismi" l'Anief, che parla di "solo un passo in avanti, ma non certo la vittoria finale contro le norme ingiuste e discriminanti, focolaio di tensioni tra il personale, introdotte con la cosiddetta Buona Scuola del 2015".
Due nuove sentenze ottenute presso i Tribunali del Lavoro italiani segnano questo scampolo di fine anno con la piena conferma delle tesi da sempre sostenute dall'Anief: ai precari spettano gli scatti stipendiali e il periodo svolto durante il precariato non può essere discriminato e deve essere integralmente computato anche ai fini della ricostruzione di carriera. Sono due nuovi provvedimenti che danno ragione ai precari a coronare l'anno di successi del sindacato Anief che rilancia la propria iniziativa legale e promuove gratuitamente gli specifici ricorsi volti all'ottenimento degli scatti per i precari e dell'immediata ricostruzione di carriera con l'integrale computo del servizio preruolo per i lavoratori di ruolo. Al momento, infatti, l'unica strada per ottenere il rispetto dei propri diritti è agire in tribunale, ma l'Anief si aspetta una presa di coscienza seria da parte del Ministero dell'Istruzione e una radicale e immediata riforma della normativa interna. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L'adeguamento della normativa interna e contrattuale, che viola la normativa comunitaria discriminando il periodo di precariato, non può più attendere. Il nostro sindacato si sta battendo da anni perché il MIUR riconosca pari dignità al servizio a tempo determinato e ormai i tempi sono maturi per una svolta definitiva”.
Atto di indirizzo Miur 2017: Anief chiede riapertura Gae, piano straordinario assunzioni precari, adeguamento organici di fatto in diritto, obbligo a cinque anni. Intervista al presidente Anief, M. Pacifico, appena rieletto alla guida del sindacato per il prossimo quadriennio.
Secondo il sindacato Anief: "Riconosciuti gli incrementi di retribuzione legati all'anzianità di servizio a partire dal primo contratto".
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Una sentenza della Corte d'Appello di Palermo ha sancito la restituzione di parte dello stipendio per 36 docenti precari, con un ammontare previsto di circa 300 mila euro: lo sottolinea l'Anief in una nota, segnalando che la sentenza riguarda supplenti con oltre 10 anni anni di servizio svolto. In questo modo "è stata accolta la richiesta di tutela del diritto dei supplenti a percepire la stessa progressione stipendiale riconosciuta ai docenti di ruolo; viene così bocciato l'operato del Ministero dell'Istruzione, che da tre lustri si ostina a discriminare i lavoratori precari, eludendo la normativa comunitaria sull'abuso del precariato". "Dopo la Corte di Giustizia Europea, anche la Cassazione ci ha dato ragione", afferma il presidente di Anief e Cisal Marcello Pacifico. "Gli scatti di anzianità per i lavoratori a termine sono una realtà ormai indiscutibile. Il Miur non può più indugiare e deve riconoscere ai precari le medesime prerogative dei lavoratori a tempo indeterminato. Come sindacato chiediamo a gran voce una modifica della normativa e del contratto, che riconoscano pari dignità a tutti i precari della scuola, ad iniziare dallo stipendio". Il sindacato Anief, viene ricordato, "ha posto la battaglia in favore dei lavoratori della scuola come punto cruciale della sua politica di azione sindacale e attende dall'amministrazione una presa di coscienza nei confronti dei precari che da anni sono sfruttati e discriminati. Al momento, l'unica via per il riconoscimento del diritto agli scatti di anzianità rimane quella del ricorso in tribunale"
Con una mozione sindacato punta a nuova stagione diritti
(ANSA) - ROMA, 21 DIC - Gli stipendi degli insegnanti sono bloccati: per il rinnovo del contratto servono risorse adeguate. La richiesta proviene dal Congresso nazionale Anief, che ha approvato all'unanimità una mozione per tracciare gli atti d'indirizzo dell'associazione sindacale per il prossimo quadriennio. Il sindacato punta dritto verso una nuova stagione dei diritti, all'insegna della piena e compiuta parità di trattamento tra personale della scuola, docente e non, con contratto a tempo determinato e di ruolo. Sono anche maturi i tempi - sostiene Anief - perché sia riconosciuto a tutti gli insegnanti l'elevato rischio psico-fisico connesso allo svolgimento della funzione docente, senza alcuna distinzione di ordine e grado. Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "è l'ora di abbandonare quella visione politico-economica che in questi anni troppe volte ha guardato alla scuola solo come una voce di bilancio da tagliare. Occorre attuare forti segnali di discontinuità con quel recente passato: per farlo, bisogna partire dal nuovo contratto, anche per il personale precario, che svolge le stesse mansioni di quello di ruolo ma con un trattamento decisamente più sfavorevole. Occorre discontinuità e per farlo bisogna puntare al nuovo contratto".
Trovano conferma piena le diverse immissioni in ruolo attuate negli scorsi anni attraverso le graduatorie concorsuali 2012, su cui pendeva la cosiddetta "riserva". Il Consiglio di Stato, infatti, secondo quanto riferisce l' Anief, ha confermato la posizione del sindacato già fatta propria dal Tar del Lazio: per partecipare serviva qualsiasi laurea e per superare lo scritto bastava prendere 30/50. Il Tar - spiega l'Anief - "aveva già previsto l'annullamento di quella disposizione del bando 2012 emanato dal Miur, il quale prevedeva il punteggio di almeno 35/50 per ottenere l'accesso alle prove successive del concorso a seguito dello svolgimento della prova pre-selettiva. Allo stesso modo, cade pure la norma imposta illegittimamente dalla stessa amministrazione scolastica di far partecipare alla selezione nazionale per diventare insegnanti, solo i laureati entro il 2003". "Sull'accesso al Concorso per docenti del 2012, dopo il Tribunale amministrativo, anche il Consiglio di Stato dà piena ragione al sindacato - sottolinea l'Anief - confermando l'annullamento di quella disposizione del bando emanato dal Miur che prevedeva il punteggio di almeno 35/50 per ottenere l'accesso alle prove successive del concorso a seguito dello svolgimento della cosiddetta prova pre-selettiva. Allo stesso modo, cade pure la norma imposta illegittimamente dalla stessa amministrazione scolastica di far partecipare alla selezione nazionale per diventare insegnanti, solo i laureati entro il 2001/2002 per le lauree quadriennali e entro il 2002/2003 per quelle quinquennali".
ROMA, 18 DIC - Marcello Pacifico è stato oggi confermato a Roma presidente nazionale dell'Anief per altri quattro anni: a deciderlo sono stati gli oltre 400 delegati, nel corso del secondo Congresso nazionale Anief, durante il quale sono state approvate diverse mozioni, che rappresentano gli obiettivi prioritari del prossimo quadriennio. Si va dalla nuova contrattazione, con il recupero totale dell'indennità di vacanza contrattuale, all'incremento degli organici, dalla lotta al precariato a una nuova gestione delle supplenze, dalla necessità di bandire diversi nuovi concorsi all'abolizione del Tfr nel pubblico impiego fino alla nuova rappresentatività, alla nuove regole sui trasferimenti del personale, il ripristino di 200mila posti tagliati a partire dal 2008 e il recupero del "tempo-scuola" cancellato. "Credo che per il nostro sindacato - ha detto Pacifico - sia arrivato davvero il momento di diventare rappresentativi, di sederci ai tavoli contrattuali, per ridare dignità ai docenti e al personale Ata. Ci impegneremo al massimo per far valere il diritto nelle nostre scuole. Il Governo Renzi ha sbagliato tutto, imponendo una Buona Scuola che ora va modificata in tantissime parti. La riforma è stata impostata senza ascoltare il personale:se ci sono 600mila persone che scendono in piazza, non si può fare finta di niente. È, dunque, giunto il momento di valorizzare la scuola, tornando a dare voce a chi la vive, per il rispetto dei nostri giovani e della scuola del domani e, inoltre, per la cultura della giustizia e della legalità".
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - "A Viale Trastevere finalmente un ministro in grado di dialogare con i lavoratori". Così l'Anief commenta la scelta di Valeria Fedeli per il ministero dell'Istruzione. "Dopo un lungo periodo, durante il quale al Miur si sono succeduti professori universitari e rettori, approda alla guida del Dicastero dell'Istruzione, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli: visti i suoi trascorsi sindacali, si presume che possa detenere quella sensibilità e volontà di dialogo con le parti sociali totalmente mancate al suo predecessore Stefania Giannini che, non a caso - fa notare il sindacato - è stato l'unico ministro 'silurato' del Governo uscente. Il sindacato Anief rivolge i migliori auguri di buon lavoro al nuovo titolare del Miur, auspicando che sappia intervenire laddove Renzi e il suo esecutivo hanno clamorosamente fallito". "Siamo pronti a riallacciare quel dialogo indispensabile con chi conosce i problemi dell'Istruzione italiana e può fornire un prezioso contributo nel risolverli. Per questo motivo, per avviare da subito un confronto costruttivo, invitiamo pubblicamente il ministro Fedeli - afferma il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - al secondo congresso nazionale Anief, che si svolgerà a Roma sabato e domenica prossimi: pur consapevoli della durata ridotta dell'operato di questo Governo appena insediato, riteniamo che non si possa perdere ulteriore tempo".
ROMA, 12 DIC - Gentiloni "valuti con ponderazione a chi affidare il Miur. Serve un Ministro credibile e avulso dalla riforma che ha fatto cadere Renzi". E' quanto afferma l'Anief aggiungendo che il futuro premier "deve avere ben chiaro in mente che il personale della scuola è di gran lunga la categoria più presente nell'amministrazione pubblica: questi lavoratori sono stati determinanti nella débacle a cui è andato incontro il Governo lo scorso 4 dicembre. Ignorare questo risultato inequivocabile nella scelta del nuovo primo 'inquilino' del Miur sarebbe un grave errore". "A viale Trastevere - afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - deve arrivare un esponente capace di realizzare un dialogo costruttivo con chi opera nella scuola ogni giorno, per avere un filo diretto con insegnanti, personale tutto, studenti e famiglie: esattamente il contrario di quanto fatto dall'ultimo esecutivo che si è tenuto stretto le proprie convinzioni sbagliate su meritocrazia e chiamata diretta, salvo rimetterle in discussione quando ormai era troppo tardi. Per questi motivi è indispensabile - prosegue - individuare qualcuno con esperienza diretta nella scuola, oltre che con un alto spessore culturale ed etico, che non abbia condizionamenti nel superare, con una contro-riforma, quei provvedimenti dannosi approvati contro il volere della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e dell'opinione pubblica: attraverso obiettivi semplici e condivisi, si potrebbe davvero voltare pagina e risollevare un settore chiave per il presente e per il futuro del Paese. Pensare, invece, di rilanciare il sistema d'istruzione senza liberarsi della zavorra delle norme della Legge 107 significherebbe perseverare nello sbaglio".
ROMA, 11 DIC - "In piazza contro la 'Buona Scuola' sono scesi, con i docenti, anche gli Ata, gli studenti e pure alcuni Dirigenti scolastici. La maggioranza parlamentare non ha voluto ascoltarli e, solo a distanza di un anno, ha compreso quanto quelle norme fossero nocive alle scuole. Perché non si parla, invece, della mancanza cronica dei capi d'istituto, del problema delle reggenze e del concorso per Dirigenti che continua ad essere rimandato?". E' quanto chiede in una nota il presidente di Anief e Cisal Marcello Pacifico, secondo il quale "senza nuovi presidi una scuola su tre l'anno prossimo inizierà le lezioni con il dirigente in condominio, andando così a peggiorare quanto accaduto quest'anno". Lo stesso poi, aggiunge Pacifico, "vale per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi. Sarebbe stato molto più logico, ad esempio, chiedere per quale motivo i Dirigenti scolastici assunti negli ultimi 10 anni debbano guadagnare meno di 2.500 euro netti", conclude.
ROMA, 6 DIC - "Per il sostegno agli alunni disabili, il Miur ha pubblicato il decreto per specializzare 5.108 docenti su 40mila posti liberi. Numeri risibili. E che fine hanno fatto, poi, gli altri Tfa?". Se lo chiede l'Anief. "L'iter di attivazione del terzo ciclo prevede l'avvio dei corsi universitari nell'anno accademico 2016-2017: con successivo decreto saranno individuati i posti assegnati a ciascun ateneo che, successivamente, dovrà anche emanare il bando con modalità e tempi di attuazione. In ogni caso, è una cifra - sostiene il sindacato - troppo piccola, rispetto alle 40mila cattedre vacanti assegnate, quest'anno, ai supplenti annuali con scadenza 30 giugno 2017: si intende, quindi, regolarizzare meno del 15 per cento dei posti vacanti". "Prevediamo un buco - afferma Marcello Pacifico, presidente Anief - di almeno due-tre anni, prima di vedere a compimento il nuovo modello selettivo e formativo dei nuovi insegnanti, ancor di più dopo la caduta del Governo Renzi: diventa, quindi, una necessità impellente pubblicare il terzo ciclo abilitante Tfa anche per tutte le discipline. Non nascondiamo che siamo preoccupati: nell'Atto di indirizzo ministeriale sugli obiettivi da raggiungere nell'anno 2017, pubblicato qualche settimana fa, il tirocinio abilitante non era, infatti, neppure citato. Occorre, invece, fornire a tante migliaia di giovani laureati precise indicazioni su come potranno diventare insegnanti". (ANSA).