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Scuola Informazione: Anief, sottratti dal fondo d’istituto 570 milioni per gli scatti di anzianità

L’Anief contro i sindacati degli insegnanti che hanno accettato la sottrazione di risorse destinate al Fondo di istituto per coprire gli scatti di anzianita’. Secondo il sindacato si tratta di 570 milioni di euro in due anni, una somma che si abbattera’ pesantemente sui bilanci degli istituti, costretti di conseguenza a ridurre la qualita’ dell’offerta formativa.

Per l’Anief i sindacati avrebbero dovuto chiedere giustizia ai tribunali. Il fondo di istituto – spiega l’Anief in una nota – copre infinite attivita’ collaterali e fondamentali per il miglioramento della didattica. Il risultato dell’operazione sara’ che “si ridurranno i compensi per le ore eccedenti del personale insegnante di educazione fisica nell’avviamento alla pratica sportiva; le risorse destinate alle funzioni strumentali; quelle annualmente destinate agli incarichi specifici del personale non docente; i fondi ogni anno destinati ai progetti relativi alle aree a rischio; i finanziamenti per le competenze accessorie del personale comandato. Ma soprattutto verra’ privato il fondo per l’istituzione scolastica – attraverso cui le scuole finanziano svariate attivita’ e progetti basilari per realizzare la loro autonomia scolastica – di 7 milioni di euro nel 2011, di 138,91 milioni di euro nel 2012 e di ulteriori 275,41 milioni di euro per l’anno corrente.

“Oltre al danno – dichiara il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico – si aggiunge la beffa, visto che gli stessi scatti non sono utili per la ricostruzione di carriera dei neoassunti negli ultimi due anni e per l’anzianita’ economica maturata da tutto il personale della scuola, a meno che nel prossimo cedolino si recuperi per lo scatto la data prevista nel cedolino del dicembre 2010. Bastava seguire la strada giudiziaria intrapresa dall’Anief, sulla scia di quella portata avanti dagli stessi giudici: senza contrattare niente, i tribunali avrebbero provveduto a far prevalere quella giustizia che chi governa oggi la scuola intende ancora una volta negare”.

Fonte: Scuola Informazione