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Italpress: Tfa, Anief: 50.000 docenti precari sperano no scherzo camera

"Domani la Commissione Cultura della Camera non ha scelta: adotti il buon senso, prendendo esempio dai colleghi del Senato, e si esprima favorevolmente sul testo voluto dal Ministero dell'Istruzione per introdurre i tirocini formativi che permetterebbero ad oltre 50.000 docenti precari di conseguire l'abilitazione all'insegnamento e partecipare ai concorsi pubblici". Lo afferma in una nota L'Anief, che esorta "gli onorevoli che fanno parte della Commissione a fare il loro dovere fino in fondo, anche a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere. In modo che il Ministro Francesco Profumo possa sicuramente firmare il decreto di avvio dei corsi di abilitazione alla professione di insegnante, prima che decada dal suo ruolo".

"Nell'eventualita' contraria, qualora il parere fosse eluso per mancanza del numero legale o, peggio ancora, negativo – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - non si farebbe altro che alimentare l'ennesima 'guerra tra poveri'. In questo caso tra docenti precari che si apprestano a svolgere il tirocinio abilitante speciale, riservato a chi ha svolto gia' del servizio come insegnante, e coloro che hanno gia' iniziato il Tfa ordinario aperto a tutti".

"Il sindacato autonomo non puo' pensare che i parlamentari privino decine di migliaia di aspiranti docenti di un loro diritto", spiega ancora l'Anief. "Non puo' essere colpa loro – sottolinea Pacifico - se vengono costretti ad insegnare, seppure privi di abilitazione, su posti vacanti e per lunghi periodi acquisendo la professionalita' sul campo. Come non e' colpa loro se esistono ancora nelle scuole paritarie realta' di colleghi sfruttati che lo Stato ne' controlla ne' tutela. A questo punto - continua il presidente del giovane sindacato - non rimane altro che permettergli di regolarizzare la loro posizione, come del resto gia' accaduto con i corsi di abilitazione riservati del 1999 e nel 2004. E come del resto indica l'Ue, che chiede di collocare tra i professionisti tutti coloro che svolgono un'attivita' definita da almeno un triennio".

E proprio per adottare la politica delle pari opportunita', rispetto a questi ultimi corsisti, l'Anief esorta la Commissione Cultura "a indicare al Miur la necessita' di ridurre a 360 giorni il servizio minimo necessario per accedere ai prossimi Tfa speciali abilitanti. Cio' eviterebbe, tra l'altro, l'avvio di un contenzioso presso i tribunali della Repubblica: infatti, finche' la legge non cambia, le modalita' per accedere alla professione non possono che rimanere le stesse".

"Inoltre - conclude il presidente dell'Anief - il nostro sindacato reputa necessario far inserire nelle graduatorie ad esaurimento, contrariamente a quanto e' previsto oggi dalla normativa, anche tutti coloro che conseguiranno l'abilitazione tramite i Tfa. Con la possibilita', analogamente con quanto avveniva per i corsi universitari Ssis, di conferire tre punti di maggiorazione a coloro che svolgono il piu' impegnativo Tfa ordinario. Si tratterebbe di un segnale importante se si intende davvero premiare il merito".

Fonte: Italpress