I sindacati confederali dicono sì alle risorse già disponibili a dicembre quando avevano proclamato uno sciopero generale. Per Pacifico ora serve un preciso impegno per recuperare nei prossimi tre anni il costo dell’inflazione registrato negli ultimi quindici anni e per rivedere i rischi biologici o lo stress da lavoro correlato insieme a un’indennità da Covid-19. Domani alle 15 incontro con il ministro Brunetta al tavolo per il rinnovo dei Contratti e per lo sbocco degli stipendi di 3.3 mln di dipendenti pubblici.
Vi sono precisi impegni sui rinnovi contrattuali all’interno del "Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale", sottoscritto ieri a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del ministro per la PA, Renato Brunetta, con quest’ultimo che ha già annunciato che domani incontrerà i sindacati proprio su questo tema. In riferimento al triennio 2019-2021, si legge nel Patto, si salvaguarderà l’elemento perequativo della retribuzione già previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro relativi al triennio 2016-2018, il quale confluirà nella retribuzione fondamentale cessando di essere corrisposto quale elemento distinto della retribuzione, nonché attueranno la revisione dei sistemi di classificazione, attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive nella legge di bilancio 2022. A questo proposito, il Governo emanerà in tempi brevi gli atti di indirizzo all’Aran per il riavvio della stagione contrattuale. I rinnovi che interessano 3,2 milioni di dipendenti pubblici e prevedono un aumento di 107 euro lordi medi a lavoratore al netto di tale perequzione.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Secondo noi è indispensabile che venga finanziata in modo definitivo la perequazione che non riduce gli stipendi più bassi. Lo abbiamo sempre detto ed ora abbiamo intenzione di ribadirlo, tramite la confederazione, domani quando incontreremo il ministro della PA. A tal proposito, siamo d’accordo con Renato Brunetta quando dice che un buon contratto è un investimento nella fiducia reciproca, nella stabilità e nel carattere innovativo delle relazioni lavorative. Inglobare tale procedura nella busta paga sarebbe il miglior viatico verso il rinnovo del contratto”.