Tutti i lavoratori “fragili” continueranno fino al 30 giugno 2022 ad usufruire delle misure di tutela rispetto al Covid e anche a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile oppure con altra mansione o lo svolgimento di attività di formazione anche da remoto. Solo laddove non sia possibile adeguare il lavoro a queste modalità, coloro che si trovino in condizione di fragilità secondo quanto sopra riportato, potranno continuare a fruire di periodi di assenza per malattia con equiparazione al ricovero ospedaliero. A prevederlo è la conversione del DL 24/2022 (cd. Decreto Riaperture) nella Legge 52/2022 pubblicata in GU il 24 maggio 2022, che dà dunque continuità ai benefici già previsti e rinnovati fino alla scadenza dell’emergenza sanitaria del 31 marzo 2022. Tuttoscuola specifica che per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria per i lavoratori del comparto pubblico, che nella scuola si attua attraverso il giudizio del medico competente, le disposizioni si applicano fino al 31 luglio 2022.
Il Tribunale di Milano, sezione Civile, settore Lavoro, si oppone al risarcimento danno chiesto da una docente non vaccinata e a lungo sospesa dal servizio: secondo il giudice del lavoro che ha esaminato il ricorso, “la sospensione è conforme alla Costituzione e non è dovuto alcun risarcimento del danno: né, si osserva, appare sussistere alcuna violazione tra la fattispecie in esame e la giurisprudenza costituzionale o comunitaria”. Nella sentenza si legge che “non è possibile riconoscere l’assegno alimentare ai docenti sospesi”. La docente aveva chiesto al giudice, scrive la stampa specializzata, “di ottenere l’annullamento del provvedimento di sospensione non retribuita per mancata esecuzione dell’obbligo vaccinale, la reintegra in servizio eventualmente anche in diverse mansioni idonee evitare il contagio da Sars Cov – 2 e la corresponsione a suo favore di tutti gli stipendi maturati dalla sospensione”.
Anche il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni rilancia il salario minimo: in un’intervista alla Stampa dichiara che “il tema della perdita del potere d’acquisto degli stipendi e dell’aumento delle diseguaglianze non può essere ignorato: serve il salario minimo, vanno garantiti diritti ai lavoratori”. Gentiloni parla anche dell’inflazione: secondo lui “frenerà nel 2023, ma il tema” degli stipendi troppo bassi “oggi è ineludibile. Tocca a parti sociali e governi affrontarlo. Anche qui il Pnrr avrà un ruolo decisivo”. Anche il commissario Ue, Nicolas Schmit, esponente del Lussemburgo che ha la delega al lavoro, riporta Il Fatto Quotidiano, dice a Rai Radio1, come fa Gentiloni, che “sono il governo e le parti sociali in Italia a dover decidere dell’importanza di introdurre un salario minimo”. Sull’inflazione, Schmit dice che “ci vuole dialogo sociale” il Governo deve “mettere insieme le parti sociali per discutere dell’aumento dei salari. Il potere d’acquisto deve restare a un livello valido. Non possiamo ignorare che molti lavoratori stanno soffrendo per il carovita”.
Quella che inizierà il 6 giugno è una settimana importante per i destini della scuola e del milione e mezzi dei suoi lavoratori: mentre la commissione Affari Costituzionali e quella Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato cominceranno ad esprimere il loro giudizio sugli oltre 300 emendamenti per modificare il Decreto Legge n. 36 su nuovo reclutamento e formazione, martedì 7 all’Aran riprenderà la discussione sul rinnovo contrattuale per il quale Anief chiede la firma di un contratto “ponte” per il triennio 2019/21 per portare subito arretrati e aumenti in busta paga ad ogni dipendente e poi concentrare gli sforzi, anche sul piano normativo, per il Ccnl del 2022/24.
Intervistato oggi da Orizzonte Scuola, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “l’aumento dell’inflazione oltre il 7% impone al Governo un impegno preciso a trovare risorse adeguate nella prossima legge di bilancio e a tutti noi di pretendere un contratto ponte che dia i 3.000 euro e i 107 euro di aumenti lordi subito per rimandare nel merito al nuovo tavolo per il rinnovo del CCNL 2022/2024 tutte le questioni poste da parte sindacale e datoriale”.
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