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Altro che investimenti nella scuola, la nuova bozza della manovra 2023, predisposta dal Governo Meloni, all'articolo 99 del testo provvisorio sacrifica centinaia di presidenze e di posti da direttore amministrativo per aumentare il Fondo unico nazionale e pagare le reggenze. Udir, il giovane sindacato dei dirigenti scolastici, e Anief, sindacato rappresentativo del personale scolastico, reputano tutto questo inaccettabile. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir e Anief, “per valorizzare dirigenti e direttori servono risorse aggiuntive e non riduzione del personale. Pensare che reggere 4 o 20 sedi o plessi scolastici sia la stessa cosa, con plessi spesso a decine di chilometri di distanza, significa non conoscere il lavoro svolto con dignità e difficoltà da chi dirige le nostre scuole, né la complessità della gestione amministrativa, al tempo del PNRR”.
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Sulla scia delle pronunce della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e dei Tribunali di Torino e Milano, che hanno riconosciuto il BONUS CARTA DOCENTE anche ai precari e non solo ai docenti di ruolo, la sezione lavoro del Tribunale di Treviso conferma la tesi dei legali Anief, i quali ottengono due pronunce favorevoli per due docenti precari.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in spregio della normativa comunitaria, aveva ingiustamente negato il bonus carta docente ai precari i quali riscontrando la violazione, si sono rivolti ad Anief, per far valere i loro diritti in sede giudiziale .

Il Tribunale di Treviso, primo fra i Tribunali del Veneto, ha quindi accolto in prima udienza le richieste dei legali del giovane sindacato (avv.ti Nicola Zampieri, Denis Rosa e Maria Maniscalco) riconoscendo il bonus anche ai docenti che di anno in anno continuano a lavorare con contratti a tempo determinato.

L’accordo sul contratto collettivo nazione della scuola è stato raggiunto all’Aran da poche ore: insegnanti e personale Ata avranno un aumento del 4,22% con l’impegno di integrare le risorse già nei prossimi mesi. Anief guarda però avanti e si proietta al CCNL 2022/2024, già oggi: l’Ufficio Studi del giovane sindacato rappresentativo, sulla base del tasso di inflazione programmata passato e futuro calcolato dal ministero dell’Economia, ha calcolato che per allineare gli stipendi della scuola al costo della vita servirà aumentarli non meno del 20%. “È una cifra che sfiora i 30 miliardi di euro – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e se vogliamo adeguare le buste paga di docenti e Ata all’Ue il Governo dovrà trovare le risorse. Altrimenti parliamo sempre di programmi e mai di fatti”.
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Il ministero dell’istruzione ha presentato ai sindacati la bozza di circolare sull’anno di prova del personale docente neo immesso in ruolo. Confermato lo schema generale disegnato dal D.M. 226/2022 che, ricordiamo, ha introdotto alcuni cambiamenti rispetto agli anni precedenti.

Il percorso avrà una durata di almeno 50 ore così suddivise:

6 ore per gli incontri propedeutici e di restituzione finale
12 ore per i laboratori formativi
12 ore di attività peer to peer con il tutor
20 ore di formazione on line

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