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Ci sono anche diversi decreti legislativi sulla riforma del reclutamento e formazione scolastica tra gli “affari correnti” che nelle prossime settimane dovrà condurre il Governo Draghi, anche dopo le dimissioni del premier e lo scioglimento delle Camere deciso dal Capo dello Stato con il ritorno alle urne già fissato per il prossimo 25 settembre. Il primo decreto attuativo dovrà essere emanato entro una settimana, il 31 luglio, e si tradurrà in un provvedimento della presidenza del Consiglio dei Ministri che perfeziona il percorso dei 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale. Questa è la prima tappa che porterà al nuovo percorso per diventare insegnante, composto da una lunga serie di titoli ed esami da superare: laurea magistrale (triennale per ITP), percorso abilitazione di 60 CFU, concorso, anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.
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Il ministero vuole “bruciare” le tappe che portano alle immissioni in ruolo di oltre 94mila immissioni in ruolo di nuovi docenti, appena autorizzate anche dal Mef: entro il 2 agosto si attuerà il completamento delle ordinarie operazioni di assunzioni a tempo indeterminato; subito dopo tornerà, dopo due anni, la call veloce. Sono previste assunzioni anche da prima fascia Gps, le Graduatorie provinciali per le supplenze, ma soltanto su posti di sostegno. “Avere limitato le immissioni in ruolo dalle Gps solo per i colleghi di sostegno è una grave mancanza, che si trasformerà in una miriade di cattedre destinate a supplenza sebbene il ministero dell’Economia avesse autorizzato su quei posti le immissioni in ruolo. Bisognava estendere la procedura anche alle cattedre di insegnamento comune, dove sono collocati tanti docenti abilitati all’insegnamento e con anni di esperienza alle spalle. Non è stato fatto ed ora noi portiamo la questione dinanzi al giudice italiano e denunciamo anche il tutto al Comitato europeo per i diritti sociali e al Comitato dei Ministri del Consiglio europeo". Per ricorso clicca qui.
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La conferma delle assunzioni dei docenti di sostegno anche dalla prima fascia Gps, così come introdotto con il DL Sostegni bis, è importante ed andrebbe allargata alle discipline comuni, ma non è certo risolutiva. Anche questa estate, a causa del numero esiguo di docenti specializzati e di un numero di posti vacanti altissimo a fronte del quale l’amministrazione non ha saputo rispondere con rimedi adeguati, ci dobbiamo aspettare un numero record di supplenze. A fronte di 30.349 posti di sostegno autorizzati dal Mef solo per il sostegno (un terzo quindi delle 94.130 immissioni in ruolo totali comprendendo anche tutte le classi di concorso), il sindacato prevede che se ne possano “perdere per strada” quasi la metà.
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Cominciano a prendere corpo i numeri altisonanti di supplenti che nelle prossime settimane verranno convocati per stipulare un contratto a tempo determinato. nonostante le 94.130 cattedre autorizzate dal MEF per le immissioni in ruolo. Prima di tutto, molti di quei posti non verranno assegnati a tempo indeterminato, quindi andranno ad incrementare le supplenze annuali. Oggi la stampa specializzata ne prevede 150 mila. Citando anche qualche esempio territoriale più che eloquente per esprimere la gravità della situazione: “in Lombardia ci sono 22 mila posti autorizzati per le assunzioni. Peccato che proprio in quella regione molte graduatorie siano sguarnite di candidati. Per non parlare del sostegno che, nonostante la conferma dell’assunzione da Gps prima fascia, vedrà numeri di docenti specializzati piuttosto scarni rispetto al reale fabbisogno”.