Oggi, mercoledì 14 luglio, dalle ore 17 alle 18, ci sarà un nuovo incontro telematico organizzato dal sindacato Anief per informare su “Domande aggiornamento GPS”. Relatori saranno il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e gli avvocati Walter Miceli e Ida Mendicino. Link per registrarsi e partecipare: https://register.gotowebinar.com/register/1789635910414681103
Perché gli idonei al concorso straordinario non sono stati inseriti nella prima fascia delle Gps? Perché chi è stato depennato dalle GaE non è stato reinserito nelle stesse Graduatorie provinciali delle supplenze nonostante ne avesse pieno diritto? Perché anche gli Itp e altre categorie di docenti che hanno vinto un contenzioso sono rimasti fuori dalle Gps? A chiederlo al ministero dell’Istruzione è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla luce della mancata ricezione da parte della Camera degli emendamenti chiesti dal sindacato e da un folto schieramento politico, anche di partiti della maggioranza, al Decreto Legge Sostegni bis, sul quale a breve sarà votata la fiducia nell’Aula di Montecitorio. Durante un’intervista ad Italia Stampa, il leader dell’Anief annuncia che “se la norma rimane immutata, permettendo solo a chi sta in prima fascia di essere assunto in ruolo, a questo punto bisognerà ricorrere in tribunale: sia contro la mancata considerazione del requisito di servizio svolto” e dei titolo acquisiti ma non considerati,” sia per chi ha svolto supplenze pure nelle scuole non statali”.
Il bando del TFA sostegno VI ciclo per specializzare nuovi insegnanti nella didattica rivolta agli alunni disabili non rispetta le esigenze effettive dei territori: lo sostiene Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief. Intervistato da Italia Stampa, il sindacalista autonomo ha spiegato perché non può essere bene accolto il decreto ministeriale n. 755 del 6 luglio con cui si attiva il nuovo ciclo di specializzazione per il conseguimento del titolo utile per l’insegnamento sui posti di sostegno: “tutti sanno – ha detto Pacifico – e anche lo stesso ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto che mancano oltre 60mila docenti specializzati, ma ancora una volta arriva un bando del ministro dell’Università che, senza nemmeno consultare le organizzazioni sindacali” decide in modo unilaterale.
È giunta oggi in Aula a Montecitorio la nuova versione del decreto 73/2021: il provvedimento da approvare, anche con passaggio a Palazzo Madama, entro il prossimo 24 luglio, sarà votato domani con la formula della fiducia, così come richiesto dal Governo. Per la parte attinente alla Scuola, il testo approdato in Aula contiene alcuni emendamenti, agli articoli 58 e 59 che non cambiano molto l’azione inefficace fissata dal Governo a fine maggio con il via libera al Sostegni bis. Sempre stamane è prevista la a discussione congiunta sulle linee generali dei documenti: nei prossimi giorni l’attenzione dei deputati si sposterà sui singoli temi, tra cui quello dell’avvio del nuovo anno scolastico.
“La Camera si dovrà esprimere a breve – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - sul mantenimento dei soliti vincoli che non permettono la stabilizzazione di decine di migliaia di precari, anche da seconda fascia Gps, che invece in un altro Paese europeo sarebbero già di ruolo da tempo. Il risultato di questo processo è che a breve verrà pubblicato il contingente delle immissioni in ruolo, ma anche stavolta meno della metà dei posti si tramuterà in immissioni in ruolo. E non saranno qualche migliaio di docenti precari specializzati su sostegno o su cattedra comune a cambiare le cose. Come nemmeno potranno essere risolutivi, almeno per il prossimo anno scolastico, le procedure straordinarie, ordinarie e abilitanti che il Sostegni bis ha stabilito che dovranno prendere il via entro la fine del 2021. Come se non bastasse – continua Pacifico- tra meno di due mesi, a settembre, ci ritroveremo con un’enormità di cattedre vacanti e disponibili, molte delle quali non coperte e con i presidi costretti a ricerche improbabili dei supplenti, anche attraverso i canali social, come è accaduto negli ultimi anni. Noi rifiutiamo in modo categorico questo modo di procedere e lo continueremo a denunciare, oltre che a contrastare giuridicamente laddove possibile”.
Sulle vaccinazioni al personale scolastico la Giunta della Regione Sicilia non torna indietro: malgrado il Garante della Privacy nei giorni scorsi abbia pubblicato un’istruttoria contro l’ordinanza della Regione Sicilia n. 75 che obbliga gli enti pubblici a indicare quali dipendenti non sono vaccinati per spingerli a immunizzarsi, è di queste ore la notizia che “davanti alle scuole siciliane ci sarà una unità mobile, un presidio per vaccinare quel 30% non ancora coperto”: ad allestirla sarà proprio la Regione Sicilia, che, secondo la stampa specializzata, “avvierà una ricognizione dei dipendenti pubblici sulla loro situazione vaccinale, ponendosi come obbiettivo il raggiungimento dell’80% della copertura fra i quasi cinque milioni di siciliani”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “la decisione della Regione siciliana di insistere sulle vaccinazioni da imporre al personale scolastico non poggia su alcuna norma. Va a sopprimere il diritto alla privacy, nemmeno può essere giustificata da motivi di carattere etico, perché anche l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europaha detto ai Paesi membri che occorre garantire che i cittadini siano informati sul fatto che la vaccinazione non è obbligatoria e che non è possibile politicamente, socialmente o in altro modo mettere sotto pressione i cittadini e i lavoratori per farsi vaccinare, se non desiderano farlo da soli. Quindi, ribadiamo la nostra intenzione di ricorrere in tutti i modi, anche in Tribunale, qualora si porti avanti questa linea assurda sull’individuazione dei non vaccinati e sul possibile impiego su altre mansioni che non prevedano contatti con il pubblico”.