Si è appena concluso l’incontro al MI in merito all’informativa con i sindacati rappresentativi avente ad oggetto lo sblocco dei pagamenti dell’organico COVID. Presente per ANIEF il segretario generale Giuseppe Faraci
Si è appena concluso l’incontro al MI in merito all’informativa con i sindacati rappresentativi avente ad oggetto lo sblocco dei pagamenti dell’organico COVID. Presente per ANIEF il segretario generale Giuseppe Faraci
Dal testo in esame della Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri spuntano 400 milioni di euro per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici: i fondi sono previsti nella bozza predisposta dal Governo, oggi all’esame del Parlamento. La somma, decisamente bassa considerando che va suddivisa per oltre 3,3 milioni di dipendenti pubblici, si aggiunge alle risorse già stanziate dall’articolo 1, comma 436, della legge 145/2018: 1.100 milioni di euro per l’anno 2019, 1.750 milioni di euro per l’anno 2020 e 3.375 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. Tra finanziamenti passati e quelli esigui previsti oggi, si arriva a poco più di 1.100 euro lordi annui a dipendente, che corrispondono a 40-50 euro netti per ciascuno. Ma per docenti e personale Ata sono anche meno, perché il criterio da adottare per spalmare gli incrementi in busta paga prevede l’adozione della stessa percentuale: siccome gli stipendi della scuola sono tra i bassi del comparto pubblici, attestandosi sui 30 mila euro medi annui lordi, viene da sé che applicando gli incrementi in modo proporzionale saranno anche quelli meno favoriti.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, torna a ribadire che “ai 100 euro lordi scarsi già finanziati dalla fine del 2018 vanno oggi aggiunti almeno altri 80 euro: solo in questo modo si potrebbe azzerare il tasso d’inflazione dell’ultimo decennio non lontano dal 10%. Il 3,48% di aumento dell’ultimo rinnovo contrattuale, pari a circa 85 euro lordi complessivi, non ha colmato nemmeno la metà di quel gap. Ecco perché servono risorse aggiuntive, senza le quali non stiamo parlando di stipendi maggiorati ma solo di recupero del costo della vita. Ma c’è dell’altro, perché il coronavirus ha fatto emergere un’altra necessità sinora non soddisfatta, però altrettanto rilevante, quella del riconoscimento del rischio biologico per il personale scolastico: l’opera di relazioni e rapporti quotidiani e continuativi con centinaia di alunni al giorno, per almeno 33 settimane l’anno, è alla base del burnout e di quelle malattie professionali da usura psicofisica che nella scuola imperversano. Una condizione che trova terreno fertile nel fatto che due docenti italiani su tre hanno più di 50 anni. È chiaro – conclude Pacifico - che a queste condizioni il sindacato non starà di certo a guardare”.
Con la nota 25398 del 24 agosto 2020 il Ministero dell’Istruzione, a seguito del Decreto del Ministro dell’Istruzione del 19 agosto 2020, n. 104, ha assunto mille assistenti tecnici informatici con contratto a tempo determinato per il periodo da settembre fino al 31 dicembre, per tutti gli Istituti Comprensivi della penisola italiana
Il Decreto Ristori Bis proroga il termine di versamento del secondo acconto delle imposte IRES e IRAP, previsto per il 30 novembre 2020, al 30 aprile 2021, per i soggetti a cui si applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA), facenti parte delle zone ad alto rischio di contagio
Presentata oggi ai sindacati rappresentativi del comparto Istruzione e ricerca la nuova bozza dell’accordo sull’attuazione della legge 146/90 e della legge 83/2000 che regolamenta il diritto allo sciopero di docenti, Ata e personale educativo. Presenti per ANIEF i segretari generali Stefano Cavallini e Marco Giordano, per Cisal il vicepresidente ANIEF Gianmauro Nonnis. Passa la linea ANIEF che aveva chiesto con forza in questi mesi l’eliminazione dei docenti dal contingente obbligato a prestare servizio nelle giornate di sciopero.
Marcello Pacifico (presidente nazionale ANIEF): “Si tratta di un importante passo in avanti nelle trattative. Rimangono ancora diversi punti critici e il testo finale può essere migliorato ancora, tuttavia registriamo con soddisfazione che l’inserimento dei docenti nel contingente minimo, come da noi richiesto, sia stato espunto”.
CCNL 2016/18 -