Anief ricorre al Tar Lazio per chi si è iscritto negli Atenei per conseguire la specializzazione su sostegno (TFA V ciclo) o i 24 CFU ma non ha conseguito il titolo, nonché per gli educatori esclusi. Contestato il bando anche per le regole su preselezione e la tabella di valutazione titoli. Adesioni entro il 30 maggio.
Con la pubblicazione del Bando in Gazzetta Ufficiale (Decreto n. 498, GU n.34 del 28-04-2020, del 28 aprile 2020), Anief avvia le procedure di adesione ai ricorsi per tutelare i diritti dei docenti esclusi dal nuovo concorso ordinario per la scuola Primaria e Infanzia e per contestare i criteri relativi alla percentuale di ammessi agli scritti dopo le prove selettive e la tabella di valutazione dei titoli dei servizi.
Confermati i ricorsi per cui è ancora possibile aderire per i 500 vincitori dell’ultimo concorso per primaria e infanzia ancora non assunti, e avverso la nuova circolare ministeriale sugli organici, mentre si attende, a giugno, il giudizio di ottemperanza per l’organico di sostegno incrementato di sole 122 unità rispetto alle 7 mila chieste dai legali del sindacato. Saranno 11.628 i posti di sostegno in organico di diritto su 58.793 di cui 4.394 in potenziamento accresciuto di sole 45 unità per la scuola dell’infanzia
Si ricorda che per i posti ancora non assegnati ai vincitori dei concorsi 2016, è possibile aderire al ricorso al Giudice del Lavoro promosso da Anief, al seguente link
Secondo Begoglio, “davanti alle sfide dell’educazioneruolo cruciale è quello dei docenti, sempre sottopagati. La loro funzione deve essere riconosciuta e sostenuta con tutti i mezzi possibili. È necessario che abbiano a disposizione risorse nazionali, internazionali e provate adeguate”. I numeri danno ragione al Pontefice: pur lavorando come o più dei colleghi degli altri paesi, il disavanzo rispetto alle media Ocse rimane alto, con la Germania che a fine carriera assegna compensi praticamente doppi.
Marcello Pacifico (Anief) sostiene che è ora di ridurre il gap: “Basterebbe pensare al lavoro immane prodotto in questi ultimi due mesi con la didattica a distanza. Con le famiglie che fanno a gara a ringraziarli. Per non parlare degli studenti, che nel 90% dei casi si dicono soddisfatti di come stanno operando i loro insegnanti in modalità telematica, anche convivendo con problemi non indifferenti connaturati nella tecnologia e nella mancanza totale di relazione diretta. Chi sta al Governo è bene che si renda conto che non si può continuare a lodare gli insegnanti e a dargli però solo pacche sulle spalle: il lavoro, come dice la Costituzione, va remunerato per quello che vale. È bene che si valorizzi una volta per tutte il ruolo della professione docente andando a reperire quei 4 miliardi di risorse pubbliche utili ad assegnare loro una cifra stipendiale aggiuntiva di 240 euro netti mensili, affrancandosi così dai 70 euro medi oltre ai quali non si è riuscite andare con le ultime due leggi di Stabilità”.
Si parte dalla grande platea di esclusi del concorso straordinario (docenti infanzia e primaria, paritarie e IeFP, educatori e Irc), con due anni di servizio o senza servizio specifico, con anni di servizio sul sostegno, alla tabella di valutazione dei titoli, alle stesse procedure di selezioni dei concorsi ordinari. Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Il Tar sarà invaso da migliaia di contenziosi. Servono profonde modifiche e assunzioni da graduatorie di istituto provinciali. Lo avevamo detto a novembre in audizione e ora c'è la possibilità di evitare un contenzioso enorme”.