Eurosofia si occupa di formazione a 360 gradi
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Grandissima partecipazione al primo webinar interattivo di supporto per il Concorso ordinario per Infanzia, primaria e sostegno
La Legge di Bilancio 2022 porta il docente di motoria specializzato nelle classi quarte e quinte della primaria, ma dimentica i primi tre anni di ciclo. Con uno specifico emendamento alla manovra, Anief chiede che si preveda la sua introduzione in tutte le classi, non solo in quelle terminali. Nella modifica alla richiesta formulata alle commissioni che stanno esaminando il testo al Senato, il sindacato sostiene che “l’introduzione dell’educazione motoria nella scuola primaria è apprezzabile poiché a salvaguardia della salute e preludio per uno stile di vita sano da annoverare come fattore culturale decisivo per il benessere individuale e del singolo cittadino” e “l’educazione posturale è fondamentale nei primi anni di sviluppo dell’individuo”. Marcello Pacifico, presidente Anief dichiara: “Apprezziamo l’ottima decisione del Governo di introdurre l’educazione fisica già in tenera età. Chiediamo però uno sforzo in più, perché ora va estesa a tutte le classi della scuola primaria. La corretta postura e la crescita fisica sana è fondamentale per la crescita dei bambini, nessuno escluso”.
La ‘Retribuzione professionale docenti’ e il Compenso individuale accessorio’ non vanno tolti dalla busta paga dei supplenti: lo dice il giudice competente di Mantova, che ha condannato il ministero dell’Istruzione a risarcire una docente precaria: per il giudice la donna, tutelata in giudizio dai legali Anief, è stata palesemente discriminata solo per aver stipulato contratti “brevi” ottenendo una retribuzione inferiore al personale in servizio a tempo indeterminato o a tempo determinato con scadenza 30 giugno o 31 agosto. Il Ministero è stato condannato “a corrispondere alla ricorrente, a titolo di retribuzione professionale docenti, la somma di € 2.882,88, oltre interessi legali” e alla rifusione delle spese e accessori.
“Il ‘castello’ giuridico prodotto dal legislatore per imporre la vaccinazione ai lavoratori si sta rivelando sempre più fragile”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. I tribunali all’estero continuano infatti a reputare illegittimo l’obbligo vaccinale e del Green Pass contro il Covid19. Dopo lo stop del Belgio giunto in settimana, dagli Stati Uniti giungono sentenze a catena che nel volgere di poche ore fanno salire i dubbi sulla liceità del provvedimento: dopo la corte del Missouri, che aveva bloccato il provvedimento in dieci Stati, anche la Louisiana ha annullato l'obbligo per gli operatori sanitari su tutto il territorio nazionale. Di lì a poco è arrivata anche la decisione del Kentucky, che ha tolto l'obbligo vaccinale per i lavoratori di aziende che collaborano con l'amministrazione federale in Kentucky, Ohio e Tennessee.
“Le due decisioni legate alla sanità, aggiunte a quella dei 'contractor' federali, annullano uno dei capisaldi delle misure decise dalla Casa Bianca per aumentare il numero dei vaccinati”, commenta SkyTg24. Ed è di pochi giorni fa la prima sentenza belga che stoppa il Super Green Pass per contrasto al diritto comunitario, per volere del tribunale di Namur che ha ordinato entro cinque giorni il ritiro dell’imposizione: per chi non si adegua, scatterà la multa di 5mila euro giornaliere all’autorità amministrativa per violazione del principio di legalità e di proporzionalità delle misure restrittive e violazione del diritto dell’Unione.
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