Cresce inesorabilmente la quantità di precariato nella scuola: dopo i docenti, che hanno superato quota 200mila, anche tra il personale Ata i numeri diventano preoccupanti. Lo confermano i dati resi pubblici dal ministero dell’Istruzione in queste ore sull’andamento dei supplenti Ata dall’anno scolastico 2015/16 fino al 2020/21. Dal quadro divulgato, suddiviso per provincie e sesso, emerge che i precari tra gli amministrativi, tecnici, ausiliari e tutte le altre professionalità della scuola, esclusi i docenti, dall’anno 2019/20 a quello successivo sono addirittura quasi raddoppiati. In totale sono diventati 66.820 i precari ATA nel 2020/21, di cui 52.974 sono donne, 13.846 uomini. Circa la metà sono posti vacanti utili anche alle assunzioni a tempo indeterminato. L’incremento, osserva la stampa specializzata, potrebbe essere anche collegato alla “pandemia con le assunzioni Covid”, con incremento anche dei “contratti di supplenza brevi fino al massimo termine delle lezioni”.
Secondo il sindacato Anief, due se non tre anni di attesa sicuri per vedere realizzati gli effetti della direttiva europea sul salario minimo legale rappresentano un'enormità temporale.''Non possiamo pensare di attendere così tanto tempo - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief-perché già oggi ci sono settori di lavoro, come la scuola, dove i dipendenti vengono pagati ben oltre il 2,9% in meno cui ha fatto riferimento l'Istituto di Statistica. È per questo motivo che ieri abbiamo ribadito l'esigenza di firma in fretta un contratto ponte, così da garantire ad un milione e mezzo di docenti e Ata circa 3mila euro di arretrati e oltre 100 euro medi di aumenti''. ''Questi lavoratori stanno aspettando un aumento da ormai tre anni e mezzo, considerando che l'unico che hanno percepito, nel 2018, pari al 3,48% era già stato ampiamente 'bruciato' da oltre dieci anni di vuoto contrattuale. A questo punto -conclude Pacifico - riteniamo che l'introduzione del salario minimo non può prescindere dall'adeguamento degli stipendi all'inflazione attraverso un rinnovo di contratto, per il 2019/2021, da firmare con estrema urgenza''.
Come si legge nella lettera, il sindacato sottolinea come “con il decreto di ripartizione delle risorse per l'espletamento delle procedure di stabilizzazione firmato dalla Ministra Messa, sono stati destinati all’INVALSI circa 197.368,00 euro finalizzati alla stabilizzazione del personale in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Ci risulta che tali risorse saranno utilizzate per stabilizzare 4 CTER e 1 CAMM; numero di posizioni, questo, assolutamente insufficiente se confrontato con la numerosità del personale precario in possesso dei requisiti al 31/12/2022. Nel contempo vertici dell’Istituto avrebbero ipotizzato di bandire un concorso a tempo indeterminato per 6 figure professionali, presumibilmente sempre per i profili tecnici e/o amministrativi”.
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Sul rinnovo contrattuale della scuola il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sembra volere accogliere le richieste dell’Anief e cita proprio quel contratto ‘ponte’ rivendicato da oltre un mese dal giovane sindacato ed espresso in occasione del primo confronto con la parte pubblica. Oggi, a poche ore dal rinnovo del contratto di oltre mezzo milione di dipendenti della Sanità pubblica, rispondendo a una domanda del Sole 24 Ore sulla possibilità di “chiudere entro la pausa estiva il Ccnl 2019-21”, Bianchi ha replicato: “È il nostro obiettivo. La trattativa all’Aran è in corso. È un contratto ponte che speriamo di concludere rapidamente in modo da poter guardare ai passi successivi”.
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