“Utilizzare entrambe le graduatorie per le supplenze, quindi le Gps di prima e seconda fascia, così per potere assumere in ruolo gli stessi precari che gli anni scorsi sono stati contrattualizzati come supplenti, ma senza limiti di servizio, ad iniziare da quello svolto nel sistema statale o paritario. E, soprattutto, scorrendo le graduatorie di prima e seconda fascia. Non è giusto che per l’ennesima volta i precari italiani non vengono assunti”. A dirlo, ad Italia Stampa, è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando le difficoltà incontrate pure quest’anno sull’immissione in ruolo dei docenti supplenti, pur avendo a disposizione il record delle cattedre scoperte, e malgrado prima dell’estate si fosse stipulato un importante accordo tra l’Esecutivo e le organizzazioni sindacali proprio per estirpare la supplentite.
Lunedì mattina sarebbero dovuti tornare a fare lezione in presenza, dopo la pausa estiva, circa il 50 per cento degli oltre otto milioni di studenti italiani: una parte di loro, però, non troverà i docenti. Ancora alcune decine di migliaia attendono di essere convocati e nominati, per i soliti errori dell’amministrazione che anziché assumere chi ha dimostrato sul campo e coi fatti di potere ricoprire il posto, decide di far prevalere la burocrazia e le scelte sbagliate sulle spalle dei cittadini. Tanti insegnanti, ma anche amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, si fermeranno così volontariamente dal servizio: lo stop, proclamato a malincuore ma necessario, si attuerà nel giorno in cui tornaranno sui banchi, dopo quelli della Provincia autonoma di Bolzano, gli alunni di Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Nei giorni a seguire, fino al 20 settembre, la protesta si sposterà dove prenderanno il loro posto in aula pure tutti gli alunni delle altre Regioni e province autonome.
Secondo il presidente Anief, Marcello Pacifico, “illudere tutti che il Green Pass avrebbe potuto garantire la sicurezza per la salute a scuola, si rivelerà presto un boomerang, perché purtroppo in autunno – senza distanziamento, classi dimezzate, nuove aule e organici maggiorati - assisteremo di nuovo all’insorgere di focolai di contagio in classe. Per questo, non abbiamo firmato il protocollo sulla sicurezza negli istituti scolastici e abbiamo deciso di proclamare lo sciopero: tutti devono sapere che si sta andando nella direzione sbagliata”.
Il contestatissimo obbligo di Green Pass tra il personale della scuola continua a creare reazioni avverse di svariato tipo: l’operazione, del resto, contiene diversi profili discriminanti ed illegittimi. Come più volte indicato dall’Unione europea. Per questi motivi, per dare possibilità a tanti lavoratori della scuola di chiedere giustizia, Anief ha deciso di posticipare al 17 settembre prossimo la data di adesione al ricorso gratuito contro l’obbligo del Green Pass imposto al personale scolastico. Tutti i partecipanti – i docenti e il personale Ata, precari e di ruolo che vogliono contestare l'obbligo del Green Pass - possono aderire ai ricorsi collettivi da proporre al Tar del Lazio e al Tribunale di Roma per chiedere l’annullamento e la disapplicazione dell’articolo 1, comma 6 del decreto legge n. 111/2021 e di tutte le disposizioni attuative con richiesta risarcitoria in quanto in contrasto con il regolamento dell’Unione europea n. 953/2021
“Necessario – aggiunge Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief - ripristinare l’insegnamento per moduli nella scuola elementare e il doppio canale di reclutamento per l'assunzione dei precari inseriti nella prima e seconda fascia delle GPS. Soltanto così possiamo realizzare quanto ci chiede l'Europa sull'assunzione immediata di 70 mila precari e la riduzione di 3 punti del tasso di dispersione. Bisogna utilizzare le risorse assegnate all'istruzione e ricerca dall'Europa per ripristinare i tagli del tempo scuola, delle cattedre, delle sedi di presidenza, dei posti Ata negli ultimi 13 anni voluti dalla legge 133 del 2008 e rivedere le procedure di reclutamento sbagliate introdotte dalla legge 107/2015”.
Molti docenti hanno completato le procedure richieste e hanno ottenuto la conferma in ruolo. Le segreterie scolastiche dovranno quindi gestire le numerose richieste relative alla ricostruzione di carriera dei docenti neoassunti. Abbiamo creato ad hoc un nuovo progetto formativo operativo/pratico