“È giusto adottare le disposizioni di sicurezza, se necessario anche l’utilizzo della mascherina, ma sbaglia chi dice che a scuola a settembre potranno entrare solo studenti e docenti vaccinati. La scienza ci ha dimostrato che anche chi è vaccinato può contagiarsi o contagiare. Quindi? Il punto è un altro: non si può tornare nelle classi con 25-30 alunni accalcati, quindi bisogna rimboccarsi le maniche per ampliare gli spazi delle scuole e per ridurre i limiti massimi di composizione dei gruppi-classe”. Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta le notizie provenienti della stampa sulla volontà del Comitato Tecnico Scientifico di continuare a tenere le mascherine e a mantenere il distanziamento fisico al ritorno a scuola a settembre, oltre che disposizioni ulteriori laddove i contagi da Covid19 dovessero tornare a salire.
Per gli oltre 60mila partecipanti le procedure del concorso ordinario per le discipline scientifiche STEM si stanno rivelando oltremodo severe: a superare la prova scritta delle prime due prove sarebbero stati meno di un terzo dei candidati. La selezione sarebbe stata durissima, in particolare, per la classe di concorso A026, Matematica, con 1.005 posti da assegnare. Ora si teme che con questo andare il numero di esclusi possa diventare superiore ai 6.129 posti complessivi messi a bando. Oggi si riprende, giovedì si chiude. Fioccano le polemiche.
Anief ribadisce che dovevano riaprire i termini per permettere l’accesso a chi non aveva fatto domanda perché il concorso originario era ben diverso da quello attuale. Come bisognava abbassare la soglia da 7/10 a 6/10 e raddoppiare il tempo a disposizione, altra richiesta che il giovane sindacato ha fatto all’indomani dell’uscita del nuovo bando. Anche perché se quei posti erano vacanti, vuol dire anche il prossimo anno chiameremo supplenti a raffica. “Urge più che mai l’approvazione, in V commissione Bilancio, dell’ emendamento 59.76 al DL 73/2021 - ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, attraverso il quale si eliminerebbe il vincolo del servizio per le assunzioni da prima fascia Gps e si autorizzerebbero pure le assunzioni da seconda fascia con un TFA-PAS straordinario. Altre soluzioni, o ancora peggio lasciare immutato l’articolo 59 del decreto Sostegni-bis sulla scuola, non farebbero altro che confermare la risposta debolissima del Governo e del Parlamento all’emergenza dei posti vacanti nella scuola, che considerando pure le altre professionalità ormai supera la vergognosa quota record di 260mila unità”.
Il calcolo dei posti da coprire a oggi nella scuola – per l’esattezza 263.640 - è stato realizzato dall’Ufficio Studi dell’Anief. Si tratta di una carenza cronica di lavoratori di ruolo che non ha eguali in alcun comparto pubblico e nemmeno nel privato. Il numero deriva dalle comunicazioni fornite in questi giorni dal ministero dell’Istruzione sugli organici, in attesa dei trasferimenti del personale di ruolo. La categoria che risulta di gran lunga priva di dipendenti titolari è quella dei docenti: quasi 113.000 sono quelli vacanti a tutti gli effetti, a cui si aggiungono circa 80.000 cattedre di sostegno cosiddette “in deroga”, ovvero libere ma collocate per legge a supplenza fino al 30 giugno dell’anno successivo. Poi vi sono almeno altre 30.000 cattedre in organico di fatto, da considerare in realtà in maggioranza utili anch’esse per le assunzioni. Consistente è pure la quantità di posti disponibili tra i docenti di religione cattolica, per i quali si attende il concorso da ormai quasi 20 anni: circa 7.000 risultano vacanti, a cui se ne aggiungono almeno altri 3.000, sempre liberi, collocati in organico di fatto per via di un discutibile accordo Cei-Ministero. Quasi mille sono i dirigenti scolastici mancanti all’appello, con alcune centinaia ancora in attesa dopo avere vinto gli ultimi concorsi. Ancora peggio è il quadro dei Direttori dei servizi generali e amministrativi: ne servirebbero ben 2.340 a fronte di poco più di 8.000 istituti scolastici autonomi, con la categoria che conferma un posto libero ogni 3-4 scuole pur avendo a disposizione diverse centinaia amministrativi facenti funzione invece lasciati al palo. Infine, va segnalata la carenza anche tra gli educatori, equiparati ai docenti della primaria: ne mancano 350 su 2.296 previsti in organico, con una mancanza di lavoratori di ruolo anche in questo caso non indifferente, considerato che supera il 15%.
Secondo Anief, i numeri sono eloquenti: la quantità di precariato in Italia ha raggiunto l’apice, con effetti devastanti sulla didattica e sul servizio pubblico fornito dalle nostre scuole. Per rispondere ad una emergenza di carattere professionale e sociale, il giovane sindacato ha presentato una serie di emendamenti al decreto Sostegni-bis che porterebbero da subito alla stabilizzazione dei tanti precari che da anni coprono così tanti “buchi” lavorativi. Marcello Pacifico, leader dell’Anief, ritiene che “non approvare le nostre proposte, che sono anche quelle di numerosi gruppi politici anche della maggioranza, significherebbe mettere la scuola in ginocchio. Tra l’altro in un periodo reso ancora più complicato dall’emergenza pandemica: mantenendo le regole degli ultimi anni che non permettono nemmeno la copertura del turn over, nelle prossime settimane si assumeranno solo qualche decina di migliaia di precari, vanificando le autorizzazioni del Mef, e lasciando che l’inizio dell’anno scolastico si trasformi nell’ennesima caccia al supplente. Tra i docenti, come tra tutto il resto del personale scolastico”.
Il nuovo anno vedrà ancora una volta tante supplenze sul sostegno e pochi insegnanti specializzati. Gli alunni disabili hanno diritto a una inclusione di qualità, i docenti all’accesso alla specializzazione con i Tfa
Durante l’incontro del 16 giugno 2021, i dirigenti dell’Ufficio V della DGSP avevano informato le organizzazioni sindacali che le domande complessivamente presentate erano circa 8mila. Oggi, il delegato alle relazioni sindacali ha inviato ai sindacati un file con i numeri reali